Ormai in tutti i modi si cerca di eliminare il consumo di plastica che sta gravando pesantemente sull’ecosistema, anche se il coronavirus ha avviato un sistema di consegne a domicilio per tener vive molte attività che sfruttano il medesimo materiale per le commissioni. Riusciremo mai a liberarci da questa dipendenza?

Bisogna far qualcosa quindi per eliminare o consumare meno plastica possibile e smaltire quella necessaria nel migliore dei modi. Nell’ambito della cosmesi e cura del corpo i passi fatti per rendere i prodotti plastic free sono notevoli. Dallo sviluppo di punti dove rifornirsi di detersivo alla spina, che spinge al riutilizzo delle latte perché il detersivo viene venduto direttamente nella sua forma liquida, ai sali da bagno da sciogliere direttamente in acqua.
Ecco quindi arrivare, anche se c’è già da un po’, lo shampoo solido. Un ritorno alla vecchia saponetta? Quasi, perché in questo caso l’utilizzo è proprio per la pulizia dei capelli e non del corpo. La stima approssimativa delle bottiglie di plastica scartate degli shampoo è di 552milioni per i soli Stati Uniti D’America, un’esorbità.
Se in passato si sono sempre trovati metodi abbastanza ecologici per la propria igiene, adesso il nemico principale è la nostra abitudine. La plastica non è la sola nemica di questi prodotti industriali che contengono anche altre sostanze tossiche nella composizione tra allergeni ed irritanti che interferiscono anche con il ph naturale della nostra pelle.