Volkswagen: le nuove ibride Plug-In

Automobili ibride

È arrivato il momento di voltare pagina, è arrivato il momento di guardare alle automobili ibride.

Auto con motori mai così efficienti, ma che continuano a garantire le grandi prestazioni che da sempre associamo allo storico marchio tedesco.

Ecco perché oggi andremo a parlare dei nuovi modelli ibridi Plug-In della gamma Volkswagen.

Una breve guida alla scoperta del nuovo concetto di sostenibilità, che non rinuncia più alle prestazioni, ma anzi, le amplifica.

Lo shampoo solido e la lotta alla plastica

Ormai in tutti i modi si cerca di eliminare il consumo di plastica che sta gravando pesantemente sull’ecosistema, anche se il coronavirus ha avviato un sistema di consegne a domicilio per tener vive molte attività che sfruttano il medesimo materiale per le commissioni. Riusciremo mai a liberarci da questa dipendenza?

Bisogna far qualcosa quindi per eliminare o consumare meno plastica possibile e smaltire quella necessaria nel migliore dei modi. Nell’ambito della cosmesi e cura del corpo i passi fatti per rendere i prodotti plastic free sono notevoli. Dallo sviluppo di punti dove rifornirsi di detersivo alla spina, che spinge al riutilizzo delle latte perché il detersivo viene venduto direttamente nella sua forma liquida, ai sali da bagno da sciogliere direttamente in acqua.

Ecco quindi arrivare, anche se c’è già da un po’, lo shampoo solido. Un ritorno alla vecchia saponetta? Quasi, perché in questo caso l’utilizzo è proprio per la pulizia dei capelli e non del corpo. La stima approssimativa delle bottiglie di plastica scartate degli shampoo è di 552milioni per i soli Stati Uniti D’America, un’esorbità.

Se in passato si sono sempre trovati metodi abbastanza ecologici per la propria igiene, adesso il nemico principale è la nostra abitudine. La plastica non è la sola nemica di questi prodotti industriali che contengono anche altre sostanze tossiche nella composizione tra allergeni ed irritanti che interferiscono anche con il ph naturale della nostra pelle.

Fase2: primo giorno di post-lockdown ed è subito inquinamento

È bastato un po’ di allentamento della presa sul lockdown ed avviarci verso la fase 2 che subito l’uomo ha dato prova di non aver imparato nulla sulla salvaguardia ambientale.

Fiume Sarno

La situazione più preoccupante è quella riguardante il Fiume Sarno, da anni ormai tra i più inquinati d’Europa. La situazione di stallo creata dal coronavirus aveva dato un po’ di respiro alla natura, ed in particolare alle acque di fiumi, mari e laghi, con somma sorpresa anche quelle del Sarno situato in Campania.

L’impatto ecologico del Coronavirus

Se dal punto di vista sanitario il coronavirus sta facendo danni irreparabili, da quello ambientale bisogna dargli atto che sta facendo meraviglie. Lo so che magari possa sembrare di esagerare e sono vicino alle vittime di questo disgraziato, ma dobbiamo farci una domanda.

Prima è cominciato tutto con la Cina che colpita dal coronavirus ha immediatamente sospeso tutte le attività possibili per cercare di debellare il covid-19. Come potete vedere dall’immagine pubblicata dalla Nasa, dopo circa 1 mese di sospensione c’è stata una DRASTICA diminuzione di una delle tante nubi che imperseverano ogni giorno di ogni anno sulle condizioni climatiche del nostro pianeta.

Ora la Cina sembra essere alla fine del tunnel chiamato “coronavirus” e sta già mandando gli aiuti necessari anche qui in Italia, ma non dimentichiamo che se da un lato fanno buon viso, il gioco resta sempre uno dei peggiori al mondo. Lungi da me dal sembrare disfattista o razzista od allarmista, ma le immagini parlano chiaro e se n’è largamente discusso in tutti i siti possibili, quindi la notizia non è fake.

Anche l’Italia non è da meno. Quella che è sempre stata la maggior fonte di inquinamento a livello europeo, la Pianura Padana, ha anch’essa calato drasticamente la sua massa. Pure qui le immagini parlano chiaro e ci sono già testimonianze comprovate su come la natura si stia riappropriando dei suoi spazi.

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A Sassari i cinghiali passeggiano tranquillamente per strada.

A Venezia i canali sono talmente limpidi da far vedere i pesci attraverso l’acqua cristallina. La stessa acqua che durante l’anno nessuno si sognerebbe di tuffarsi, adesso sembra attirare solo un bel bagno. Vi assicuro che ci sono in giro altre foto di scorci meravigliosi e cristallini.

https://www.facebook.com/marco.contessa/posts/10207871088530822?__cft__[0]=AZUK_M0vxHn1Xc-lNkdsGnFRWrvfJeWl6WfzHxRCt1_HagbCKyTCgLpg7QIXctOkUmT-21g3U7BIdyjUeEbZ4s5FDy-VQLJnvMxSsIBlJKVhMUU-q6Ly5V04ft4A091IV_nh1QQt2345OCsi7Qrve6Od&__tn__=%2CO%2CP-R

Come ad esempio L’isola di Burano che con uno scenario meraviglioso, vede tornare uno degli animali più aggraziati in natura: i Cigni. Vederli sguazzare su acque cristalline dovrebbe farci riflettere e non poco.

https://www.facebook.com/lignanosabbiadoroitalia/posts/10158312991147122?__cft__[0]=AZVK_xjEmtDouPz9-raIYEUE7sNIMxFpcflOXktDe4EFVno0MGd2PXzyo2sAYEBnQmXnj5QR8cohNzcfDLF_TJpi44yshvfhJTzQWkcZ0qgAg5p9moKa0RCbrnlWfsT1DGvavpxNPUVUv8T35zgC9oU06g77r3nKAAXgWb8Y8whIQQ&__tn__=%2CO%2CP-R

A Cagliari poi, uno dei porti più trafficati della Sardegna, arrivano i delfini vicini alle coste dove nuotano felici e predano qualche pesciolino pronto a cibarsi. Certo l’acqua non si mostra cristallina, ma un segno del genere non può passare inosservato. Provate a pensare come una situazione del genere, nel giro di qualche anno, cambierebbe drasticamente IN MEGLIO la situazione.

Invisible Horseman: è cambiato qualcosa dall’orso tra i rifiuti?

Invisible Horseman è una foto scattata dal fotografo Troy Moth nel 2017 in Canada. Quanto è cambiato da allora?

Le dichiarazioni del fotografo in questione furono sconcertanti, la tristezza che ha provato ed il dolore di quel momento catturato per sempre, traspariva dalle sue parole

Una volta arrivato in quel luogo incredibile non sono riuscito a scattare. Il giorno dopo son tornato indietro, ero più preparato ad affrontare quella situazione

Queste le parole che scrisse nella foto pubblicata sul suo profilo instagram. Era in Ontario per girare un documentario proprio riguardante l’inquinamento ambientale e quando vide questa vallata invasa dai rifiuti la sua reazione viene descritta dalle sue parole

Ho pianto quando ho scattato la foto, ho pianto quando ci ho lavorato. E di nuovo ho pianto tante volte quando ho ripensato a quel momento. È sicuramente la fotografia più straziante che io abbia mai scattato. Il tema dell’apocalisse è molto evidente in questa fotografia. L’ho percepito quando ho preso la macchinetta e ho scattato la foto. Mi trovavo in un luogo isolato, non c’era nulla per miglia e miglia, solo rifiuti e natura. In quel momento ho realizzato come tutto quello fosse distante da noi, come tutto quello fosse in realtà invisibile agli occhi umani.