Mauritius: paradiso tropicale distrutto da una petroliera

di pask 1.877 views0

La nave petrolifera della compagnia giapponese Mv Wakashio si è spezzata in due nelle acque paradisiache vicino all’isola Mauritius nell’Oceano Indiano. Il disastro ecologico è una vera è propria bomba atomica per tutta la fauna e flora marina locale. In mare si sono riversate tonnellate di petrolio, più carburante che aveva la nave stessa nei serbatoi, compromettendo chissà per quanto l’ecosistema di quell’area.

Ed eccola la terribile scia nera che ha cambiato per sempre le acque dell’oceano indiano. Abbiamo fatto tanti proclami durante questa quarantena, dove si esortava e si ammirava una natura che tendeva a sorprenderci con la ripresa di spazi naturali ed acque cristalline laddove non era più così da tanti anni ormai. Tutti queste belle parole sono fine al vento ed anzi siamo anche sull’orlo di una nuova ricaduta in quarantena, perché sì! La razza umana resterà sempre uno dei virus più pericolosi al mondo.

Dovevamo cambiare i ritmi, rispettare i luoghi naturali, prenderci del tempo, andare adagio verso un’ecosostenibilità che rispettasse una volta e per tutte il nostro pianeta… niente di tutto questo è andato a buon fine. Ancora questa maledetta dipendenza dai carburanti fossili, l’ennesima macchia di dolore per un pianeta che è allo stremo della sua sopportazione. Ricordatevi che comunque nell’universo i pianeti continuano sempre e comunque a girare, anche senza la presenza umana.

Questo enorme cargo era incagliato su quel tratto dal 25 luglio e gli addetti ai lavori hanno fatto il possibile per impedire che il disastro fosse ancora più grave, pompando via 3000 tonnellate di petrolio su 4000, dove purtroppo 1000 sono finite in mare e 90 di carburante corrono lo stesso rischio. Le Mauritius hanno già annunciato che chiederanno un risarcimento danni e l’azienda si è detta disponibile, bisogna ora vedere quanto sarà la somma richiesta anche se danni del genere sono incalcolabili. La vita di un paradiso come quello andrebbe tutelata, non ha un valore preciso, è inestimabile come quella di tutti i mari d’altronde.

Perché perseveriamo in queste cose? Tutto in nome del dio denaro? Denaro che verrà sprecato visto i danni ed i lavori da pagare. Impareremo davvero qualcosa prima o poi? Ne dubito!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>