Alcoa: sindacalisti sulla torre

di Redazione 48 views0

L’Alcoa si è rimangiata gli impegni presi nell’incontro fatto al ministero dello Sviluppo Economico. Avrebbe annunciato ai sindacati che, per mancanza di materie prime, intenderebbe anticipare la procedura di spegnimento al 13 ottobre – che casualmente sarebbero i tempi previsti per lo spegnimento dalla multinazionale statunitense prima dell’incontro a Roma.

Si può quindi capire la reazione di due sindacalisti dell’Alcoa, che hanno deciso di arrampicarsi sul stesso silos che era stato utilizzato da tre operai la settimana scorsa per un’altra protesta.

Il governo ha richiamato l’Alcoa a rispettare gli impegni. Ma ha ben poco da mettere sul piatto per farsi rispettare – credo. Ieri sera la multinazionale americana avrebbe comunque fatto una marcia indietro rispetto a quanto annunciato ai lavoratori in mattinata.

Da quello che traspare da una delle imprese interessate a rilevare l’impianto – la svizzera Glencore -, sembra che non sia un problema lo spegnimento dell’impianto, ma piuttosto
– sono le parole di Carlo Lolliri, amministratore delegato della Portovesme Srl, controllata dalla Glencore -:

capire bene alcuni temi: costi energetici, infrastrutture e il problema del personale. Dopo di che – ha aggiunto – andremo a valutare con tutto lo staff della Glencore cosa fare.

La Glencore inizierà a capire come muoveri oggi stesso, perché visiterà l’impianto in modo da capire problematiche e potenzialità del sito in connessione con le infrastrutture stradali e portuali.

Un’altra pretendente è un’altra multinazionale svizzera, la Klesch, che si sta muovendo sottotraccia trattando con l’Alcoa. E ora è spuntato un terzo progetto – che ha qualche aspetto dubbio.

Si chiama Kite Gen Research, e punterebbe ad utilizzare per l’impianto l’energia eolica ad alta quota – e quindi prodotta da aquiloni e non da pale.

Qualche dubbio su questa proposta l’ha avanzato anche il ministero per lo Sviluppo Economico, anche perché la tecnologia per produrre l’energia è ancora in fase sperimentale – e l’azienda richiederebbe su questo tema il cofinanziamento pubblico.

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