Guida alla coltivazione dell’ orto: dissodamento del letto profondo

di Redazione 1.031 views0

 Abbiamo visto nel precedente articolo come siano solo due gli strati di suolo che interessano all’ orticoltore: lo strato attivo, dal quale le radici traggono il nutrimento per la pianta, e lo strato inerte, momentaneamente inutilizzato, ma riportato alla superficie di tanto in tanto per sostituire lo strato attivo troppo sfruttato. Quindi, solo lo strato attivo viene regolarmente vangato, innaffiato, concimato e diserbato. In poche parole… curato.
Tuttavia, esiste una moderna tecnica di coltivazione che prevede una serie di lavorazioni che consentono di giungere fino allo strato inerte, offrendo così alle radici un maggiore spazio da esplorare. Si tratta della tecnica di dissodamento del letto profondo.

VANTAGGI DEL DISSODAMENTO DEL LETTO PROFONDO
I vantaggi della tecnica del dissodamento del letto profondo sono evidenti: il dissodamento del letto profondo consente uno sviluppo delle piante in profondità e minore estensione, con sfruttamento intensivo dei piccoli orti.
A questo vantaggio di base se ne aggiungono altri: il risparmio di ulteriori vangature cicliche, un maggiore sviluppo delle colture da radice, un terreno più ricco di sostanza organica e di processi che concorrono alla fertilità.

COME SI ATTUA IL DISSODAMENTO DEL LETTO PROFONDO
Se vi state chiedendo come si deve procedere per effettuare il dissodamento del letto profondo, ecco il procedimento da seguire.
Il letto profondo si attua lavorando l’ orto a sezioni. Dopo averlo dissodato con una vangatura a normale profondità, si rimuove lo strato inerte con l’ aiuto di una forca in maniera da renderlo soffice, consentendo in tal modo la penetrazione delle radici, fornire produzioni triple rispetto ad un orto normale e conservandone per più anni la sofficità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>