Energia geotermica: futuro e libertà sono già qui

di La Redazione 1.838 views0

In Toscana, con il complesso più antico e innovativo al mondo. Dove l’elettricità è firmata ENEL

Difficoltà economiche e guerre. Preoccupazioni e incertezza. In mezzo a tutto questo, ENEL e la Toscana ci dicono che il futuro è possibile. Ed è adesso – pulito, sostenibile e libero dal metano. Un futuro del quale Larderello, Capitale mondiale della geotermia, ne è esempio concreto, vero, reale. Giustamente omaggiato e preso a modello appena questo ottobre, da 200 persone provenienti da 25 Paesi, in una due giorni di workshop di approfondimento a cura dell’International Geothermal Association.

34 centrali tra le province di Pisa, Grosseto e Siena. Con un totale di 37 gruppi di produzione ai più avanzati standard ambientali e tecnologici, che rappresentano il 70% della produzione locale da rinnovabili. Capaci di produrre quasi 6 miliardi di kWh, che coprono:

  • più di un terzo del fabbisogno elettrico regionale;
  • oltre 13mila utenti residenziali;
  • circa 27 ettari di serre;
  • un’importante filiera agricola, artigianale e del turismo sostenibile, ma anche le aziende dei territori geotermici.

La geotermia è nata a Larderello più di un secolo fa, e Larderello è il polo produttivo geotermico più antico del mondo perché la nostra inventiva e la nostra capacità ne hanno preservato le caratteristiche geofisiche: un esempio di sostenibilità nel tempo.” (Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale Gruppo Enel)

Tra le fonti nazionali, l’energia geotermica è ferma a circa il 2%. Prodotta solo in Toscana, segno che il suo virtuoso modello non si sia ancora diffuso nelle altre Regioni. Ciò nonostante, l’Italia è tra i principali produttori di energia geotermica a livello europeo e mondiale. Con un potenziale ancora da valorizzare in termini di ricchezza di risorse nella Penisola. Cioè, di calore della Madre Terra (r)accolto con sapienza.

Come funziona l’energia geotermica?

In sette passi, che possiamo sintetizzare così:

  1. Dove la crosta terrestre lo permette, il “caldo respiro” viene estratto da un pozzo profondo fino a 3.000 metri.
  2. I vapori risalgono verso la superficie e arrivano a una turbina.
  3. La turbina trasforma l’energia del vapore in un movimento meccanico. Il quale, trasferito a un alternatore, diventa elettricità.
  4. La corrente ottenuta viene trasportata verso un trasformatore, che ne innalza la tensione fino a 132mila volt e la distribuisce sulla rete.
  5. Dopo aver attivato la turbina, il vapore viene incanalato verso un scambiatore di calore, che ne abbassa la temperatura e lo trasforma in acqua.
  6. Grazie a una torre di raffreddamento, la temperatura dell’acqua viene ulteriormente diminuita.
  7. L’acqua ormai fredda ha davanti a sé due strade: (a) verso il condensatore, per abbassare la temperatura del vapore, oppure (b) verso il sottosuolo, dove si trasforma di nuovo in vapore, per creare altra energia green.

Un sapere antico, il geo.

Che vede i primi usi industriali nell’Ottocento e le prime produzioni di energia a inizio Novecento. Che, per noi, porta la firma di Piero Ginori Conti e (il 4 luglio 1904) delle sue 5 lampadine accese grazie a un motore a vapore dalla Terra. E che oggi, grazie a un impegno davvero serio – della Regione Toscana e di Enel Green Power -, ci dà un’enorme possibilità in più. Perché rappresenta una delle risposte ormai urgenti e indispensabili:

  • alla sostenibilità ambientale e sociale, fattibile ed equa;
  • alla diversificazione delle fonti, per riuscire a coprire tutto il fabbisogno;
  • alla nostra indipendenza dal gas, come il conflitto russo-ucraino ci ha appena ricordato.

Visione, sensibilità e fatti.

Per quel che riguarda ENEL, una verità giustamente celebrata in occasione dei suoi 60 anni di servizio. Che – in questa storia toscana – si vede anche dall’ampliamento del Geoparco delle colline metallifere curato da Enel Green Power e approvato dall’UNESCO. Oppure dalle iniziative Centrali Aperte, Centrali Interattive e dal Museo della Geotermia di Larderello: tre esperienze che EGP sta dedicando a famiglie e ragazzi ma non soltanto, per scoprire di più sulle rinnovabili. Sulle tante, tante possibilità che davvero abbiamo.

Qui e adesso.

 

 

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