Ecovillaggi: Torri Superiore

di Redazione 43 views0

L’Ecovillaggio
Torri Superiore è un piccolo borgo medievale in pietra e calce che si trova nell’entroterra di Ventimiglia, a dieci chilometri dal mare e dal confine con la Francia.

Questo piccolo gioiello era stato a lungo abbandonato dai suoi abitanti – era rimasta solo una famiglia -, quando sul finire degli anni Ottanta una coppia decide di acquistarne una parte e di iniziare un’azione di recupero – che non è ancora finita, visto che si prevedono altri quindici anni di lavoro per arrivare al recupero integrale del borgo.

Nasce un’associazione – l’Associazione Culturale Torri Superiore – che ha come obiettivo il recupero delle case per ottenere appartamenti privati e locali comuni. Dopo una serie di avvicendamenti all’interno dell’associazione si può dire che oggi il borgo è abitato da una quindicina di persone a cui bisogna aggiungere quelli che abitano a Torri Superiore in modo più o meno saltuario – un’altra ventina.

L’ecovillaggio offre ospitalità – gestita da una cooperativa di sei soci -, oltre ad una serie di corsi residenziali – soprattutto di permacultura e ceramica. Comunque la maggior parte dei componenti dell’ecovillaggio mantiene un lavoro all’esterno.

Nell’ecovillaggio ciascun componente deve apportare solo una piccola parte del proprio reddito per la “cassa-alimenti” – che non serve solo per pagare i pasti comuni, ma anche per riscaldamento, elettricità e l’ammortamento di vari acquisti.

L’ecovillaggio dipone anche di due ettari di terreno che vengono utilizzati per produrre olio ed ortaggi biologici – destinati all’autoconsumo. Il vivere in comune permette di avere un minore impatto sull’ambiente, per esempio perché permette di utilizzare un minor numero di oggetti.

Un frigorifero, una lavatrice, una cucina vengono utilizzate da 10 o 20 persone. Gli stessi oggetti all’interno di un nucleo familiare vengono utilizzate da due, tre, massimo cinque persone.

Un altro aspetto interessante è che in un contesto sociale come questo è più facile produrre beni per l’autoconsumo, come yogurth, pane, pastasciutta, formaggio, conserve… Un’ultima annotazione, per le esigenze energetiche si ricorre soprattutto alla legna ed ai pannelli solari, il gas viene utilizzato per esigenze marginali.

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