Massacrato perché difendeva l’ambiente: l’addio a Giuseppe Vassallo

di Redazione 65 views0

All’origine ”dell’efferato delitto” c’è ”la mancanza di amore per l’uomo”, e il voler mettere al primo posto ”il denaro, il profitto, lo sfruttamento dell’ambiente e delle persone pensando e credendo che soltanto questo costituisce la fonte della felicità e della umana realizzazione”.
E’ quanto ha detto il vescovo di Vallo della Lucania, mons. Giuseppe Rocco Favale, nel corso dei funerali del sindaco di Pollica, Giuseppe Vassallo svoltisi nella mattinata di venerdì ad Acciaroli. ”Ma perché uccidere brutalmente”, ha detto il vescovo, un uomo che ”ha dato tanto a questo territorio”, ”massacrandolo di pallottole?”.

MORIRE PER DIFENDERE IL TERRITORIO
Forse – si è chiesto il mons. Favale – per un permesso negato, per un affare nobilmente rifiutato o per un qualcosa di losco che volevano realizzare in un territorio tanto amato e difeso dal nostro carissimo Angelo e da lui smascherato?”. ”Povere bestie umane! Si fa tanto per rendere l’uomo sempre più nobile e invece, spesso, ci troviamo davanti a persone che giocano al ribasso!”, e’ stato l’amaro commento del vescovo.

REAGIRE DI FRONTE AI CRIMINI
Di fronte a tanta brutalità ”occorre avere il coraggio di reagire. E si reagisce lavorando e lottando per rendere questa nostra terra, questa nostra società più umana e più nobile”. Proprio come aveva fatto Vassallo, che ”con un intuito straordinario aveva compreso che il Cilento ha necessità di uomini coraggiosi, onesti, positivamente motivati”. Sono invece necessari, ha detto il vescovo ”uomini veramente appassionati di questo territorio che, oltre della bellezza della natura, è ricco di sane tradizioni umane e familiari. I suoi abitanti hanno un cuore aperto e sono disponibili a sollecitazioni che potrebbero rendere sempre più affascinante e accogliente questa terra che può essere fonte di ricchezza a condizione, però, che siano loro per primi ad amarla e a rispettarla”.

IL FUNERALE
Prima dei funerali in chiesa, poco dopo le 10.30 la bara del sindaco di Pollica ucciso domenica notte dai sicari della camorra uscita dalla chiesa della Santissima Annunziata era stata portata sull’altare allestito sul porto di Acciaroli. La bara è stata trasportata a spalla da amici, amministratori e familiari.
Una gigantografia in tela che raffigura il sindaco-pescatore è stata stesa dalla sommita’ della torre angioina, situata accanto alla chiesa e a poche decine di metri dal mare. Nella raffigurazione Vassallo indica con un dito il mare, la sua grande passione. Migliaia di cittadini, turisti, persone provenienti anche da tutto il Cilento hanno preso parte al rito funebre.
Tra le istituzioni presenti il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano. Tra i politici il segretario del Pd Pierlugi Bersani e il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.

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