Vertice di Copenhagen: due gradi centigradi per salvare il pianeta

di Redazione 70 views0

 “I riflettori dell’opinione pubblica mondiale sono puntati su Copenaghen. Il prossimo dicembre si svolgera’ la conferenza che dovrebbe delineare l’impegno dei singoli paesi per delimitare il surriscaldamento del pianeta entro il limite di 2 gradi centigradi, considerato dalla maggioranza degli studiosi la soglia per evitare drammatici mutamenti“. Così ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, intervenuta ieri in Campidoglio, nell’ambito del Festival Internazionale dell’Ambiente, al convegno Verso Copenaghen: come cambia il clima. Presenti all’incontro, tra gli altri, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’assessore capitolino all’ambiente Fabio De Lillo, il presidente della World Federation of Scientists Antonio Zichichi.

I TRE TEMI PER L’AMBIENTE
Il ministro per l’Ambiente ha ricordato ancora che ”le differenze tra le posizioni di partenza, tra paesi industrializzati e le economie emergenti, pur essendosi attenuate, rimangono. Rimangono in particolare – ha precisato- su tre temi cruciali. L’individuazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni, la disseminazione delle tecnologie a bassa emissione di carbonio, i finanziamenti che i paesi industrializzati devono mettere in campo per consentire ai paesi emergenti di poterle utilizzare. Sarebbe impensabile oggi siglare un accordo post -Kyoto – ha proseguito la Prestigiacomo – senza la Cina e gli Stati Uniti, paesi che da soli emettono circa il 40% della CO2 del pianeta”.

UN MODELLO DI SVILUPPO PER IL MONDO
Il negoziato in corso da mesi – ha ricordo il ministro per l’Ambiente – riguarda il modello di sviluppo che tutti i paesi devono scegliere congiuntamente. Ovvero, ridurre le emissioni, aumentare l’efficienza energetica, moltiplicare la produzione di energia da fonti che non emettono gas serra. La grande partita diplomatica e’ quella di trovare una formula, anche finanziaria, che consenta, parallelemente ai tagli dell’Occidente, di svilupparsi con tecnologie a basse emissioni. Su questa scommessa a Copenaghen si firmerà o non si firmerà un accordo”.

Il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha poi annunciato: ”nella riunione dell’Unep, che si è svolta lo scorso giugno a Belgrado, abbiamo impostato un lavoro che speriamo di portare a compimento nella prossima riunione, di fine ottobre, che ospiteremo a Roma. Se vogliamo che le strategie e le azioni di mitigazione e adattamento siano fortemente integrate con le politiche ambientali e di tutela dei territori – ha proseguito – è necessario ricondurre ad una matrice unitaria la governance ambientale internazionale”.

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