Emergenza clima e Co2: Intesa Usa-Ue per la lotta all’ inquinamento

L’ Unione europea e l’ amministrazione Obama sono d’ accordo sul fatto che la lotta ai cambiamenti climatici non debba essere rimandata dalla crisi economica. Invece, entrambi possiamo, come stiamo facendo, sconfiggere la crisi economica e quella climatica simultaneamente rendendo operative misure per rendere le nostre economie verdi“. Così Stavros Dimas, commissario europeo per l’ Ambiente, in un intervento ad un seminario organizzato da Brookings Institution e Heinrich Boll Foundation a Washington.
Insomma, non c’è crisi che tenga: la lotta all’ inquinamento è più importante…

Ecopass Milano: varchi riservati ed esenzioni

 Le disposizioni in materia di Ecopass sembrano non finire mai… di volta in volta, vediamo di scoprire tutta la normativa per rispettare l’ ecotassa. Infatti, oltre alle disposizioni standard, il Comune di Milano prevede delle deroghe e dei casi particolari che, nello specifico, si traducono in varchi riservati ed esoneri per particolari categorie di autoveicoli.

I VARCHI RISERVATI
Innazitutto, sei varchi di ingresso alla Cerchia dei Bastioni sono riservati esclusivamente al trasporto pubblico locale, ai taxi e alle auto con il contrassegno disabili.
Si tratta di:

Ecopass Milano: dove si paga, quanto si paga e come farsi rimborsare

 L’ Ecopass di Milano si basa sul principio del “chi non inquina non paga”. Ieri abbiamo visto nel dettaglio come non pagare e come cercare di evitare di transitare nell’ area dei bastioni interni segnalandovi tutti i varchi attivi. Ricordiamo che non si deve richiedere Ecopass per i veicoli a Gpl, a metano, elettrici e ibridi di Classe I, a benzina Euro 3, 4 o più recenti, a diesel Euro 4 o più recenti con filtro antiparticolato omologato FAP di Classe II. Le classi di veicoli che invece devono richiedere l’ Ecopass sono quelli a benzina Euro 1, 2, e pre-Euro oppure diesel Euro 1,2,3 e pre-Euro. Ma attenzione: i veicoli pre–Euro a diesel e benzina e i diesel Euro 1 non possono circolare dal lunedì al venerdì, dalle 7,30 alle 19,30, pena una sanzione di 74 euro.
Vediamo allora, per chi rientra nella categoria dei “paganti”, dove si paga e – soprattutto – quanto si paga…

Ecopass Milano: tutto ciò che c’ è da sapere sulla proroga 2009

 Come tutti i milanesi già sanno, l’ Ecopass è stato prorogato anche per il 2009. Tuttavia, per chi arriva da fuori, non è spesso chiaro che cosa fare per essere in regola. Il Comune di Milano, infatti, applica il Piano del Traffico della Regione Lombardia che vieta la circolazione sul territorio del Comune di Milano a tutti gli autoveicoli benzina e diesel Euro 0 e diesel Euro 1, ciclomotori e moto a due tempi Euro 0 dal lunedì al venerdì (escluse anche le giornate festive infrasettimanali) dalle 7.30 alle 19.30.
Chi deve pagare l’ Ecopass? Dove si trovano i varchi? Ecco qui una piccola guida per districarsi nel mondo dell’ ecogabella, che include una mappa della zona ecopass, i relativi ingressi e informazioni utili anche per chi vive in città.

Rapporto Ambiente Italia 2009 – Rifiuti made in Italy: 10 proposte per risolvere l’ emergenza rifiuti

 La situazione è critica: rifiuti, mobilità, inquinamento atmosferico ed istruzione fanno dell’ Italia un Paese arretrato ed in “cattiva salute” ambientale. E’ questo il risultato del Rapporto Ambiente Italia 2009 – Rifiuti made in Italy, lo studio annuale curato da Legambiente sullo stato ambientale dell’ Italia.
Dopo 15 anni di continua crescita economica e sociale, il mondo a metà del 2008 è andato incontro ad un devastante crollo finanziario e industriale e alla prima vera recessione globale dalla fine della seconda guerra mondiale. Negli anni floridi per lo sviluppo e l’economia mondiale, l’Italia non ha però risolto nessuno dei suoi problemi strutturali: il divario tra Nord e Sud, il dilagare del potere mafioso, il debito pubblico hanno continuato a segnare l’immagine di un paese in costante declino. Eppure non mancano le performance positive, le eccellenze e le opportunità su cui il Paese può scommettere“.
Così inizia la relazione di Legambiente sul rapporto… ma vediamo che cosa è risultato.

Rifiuti elettronici, Philips cede alle richieste di Greenpeace, ma in Italia ancora ritardi sullo smaltimento

 E’ ancora fresca la notizia della vittoria di Greenpeace sullo smaltimento dei rifiuti hi-tech per la campagna contro il colosso Philips: dopo diverse azioni e 47.000 firme raccolte in tutto il mondo, la multinazionale ha accettato le richieste degli ambientalisti e si è impegnata ad offrire ai propri clienti dei servizi globali di ritiro e riciclo dei propri prodotti a fine vita.
Ma Greenpeace non si ferma e continua la propria battaglia per lo smaltimento dei rifiuti elettronici in Italia, puntando il dito contro il Ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il Ministro “fa La Bella addormentata” dicono dall’ associazione, riferendosi al ritardo per l’ attuazione della normativa sui rifiuti elettronici.

Inquinamento marino: il santuario delle balene in Liguria abbandonato dai cetacei

 Il santuario dei cetacei, un’ area del mar Ligure che sino a poco tempo fa aveva rappresentato un vero e proprio paradiso per balene e delfini, ha visto un calo drastico della presenza dei cetacei: sino al 75% in meno gli avvistamenti di balenottere e fino al 50% in meno di stenelle. La causa? Presto detto: il traffico marino incontrollato, con imbarcazioni che viaggiano anche fino a 70km/h, e la presenza di batteri fecali in alto mare. Insomma… il paradiso dei cetacei è diventato una fogna in alto mare.
Sotto l’ occhio del mirino la mancanza di regole e l’ assenza di un piano di gestione del traffico marittimo. A portare all’ attenzione dei media il problema è stata ancora una volta Greenpeace, con un dossier intitolato “Balene a perdere”, presentato la scorsa settimana a Roma. Il dossier raccoglie i risultati della ricognizione effettuata lo scorso agosto dalla Artic Sunrise proprio nelle zone del santuario cetaceo.

Nucleare: in Germania si spegne il reattore di Biblis, ma il piano di dismissione di tutti gli impianti è a rischio

 Si spegne in Germania il reattore nucleare più vecchio del Paese ma, se i conservatori della cancelliera Angela Merkel (Cdu) vinceranno le prossime elezioni, con tutta probabilità il nuovo governo riprenderà la strada dell’ energia atomica abbandonata ai tempi dell’ ex cancelliere Gerhard Schroeder: nel frattempo, i grandi gruppi tedeschi vanno all’ estero in cerca di alleanze. Durante il governo Schroeder, infatti, è stato deciso che la Germania – che ha ancora 17 impianti attivi – uscirà completamente dal nucleare entro il 2021. L’Esecutivo della Merkel ha mantenuto il piano, ma le cose potrebbero cambiare radicalmente dopo le politiche di settembre se il nuovo governo vedrà i socialdemocratici (Spd) – contrari a questa forma di energia – in minoranza. Dalla fine della scorsa settimana, intanto, la regione Assia si trova senza energia atomica.Venerdì scorso, infatti, le autorità hanno spento il reattore A dell’ impianto di Biblis, il più vecchio del Paese, costruito nel 1974, dopo avere chiuso il reattore B (del 1976) il mese scorso.