Scarpe scadenti: è boom di micosi, allergie e dermatiti

di Redazione 99 views0

Amate dalle donne e, stando alle ultime tendenze sul fronte moda, ormai cruccio anche per l’universo maschile: scarpe croce e delizia, verrebbe da dire, considerando che sono proprio loro, sempre più spesso, a innescare e accendere allergie. Che sfociano per lo più “in dermatiti che emergono soprattutto d’estate, quando il piede suda maggiormente. Negli ultimi anni assistiamo a casi sempre più numerosi, che si traducono in un vero e proprio boom“, spiega all’Adnkronos Salute Adriano Mari, coordinatore del Centro di allergologia clinica e sperimentale dell’Istituto dermatologico dell’Immacolata (Idi) Irccs di Roma.

PREZZI BASSI, MA OCCHIO ALLA QUALITA’
Tacchi, stivali, ballerine e mocassini dei modelli e materiali più disparati e, per chi è a caccia dell’affare, disponibili sul mercato anche a prezzi stracciati. “Ma attenzione – fa notare l’allergologo – spesso si tratta di prodotti scadenti, che possono dar vita a micosi, con la comparsa degli odiatissimi funghi sul piede. Si tratta per di più di un’infezione che finisce per peggiorare la dermatite allergica, innescando un circolo vizioso da cui è difficile venir fuori“.

MATERIALI INDUSTRIALI, PLASTICHE E COLORANTI
Ma che cos’è a minare la salute dei piedi partendo proprio da sneaker e stiletti? “E’ sempre più raro – spiega Mari – trovare scarpe in vero cuoio e cucite a mano. L’uso sempre più diffuso di gomma, coloranti e collanti vari, mette il piede costantemente a contatto con sostanze che possono creare allergie. E, se la qualità è scadente, i rischi naturalmente lievitano. Se la scarpa è trattata male, ad esempio, con la sudorazione i coloranti si disperdono e vengono assorbiti dall’epidermide“.

SCARPE E SALUTE
Ne sa qualcosa Vito Artioli, presidente dell’Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci), che vorrebbe fare della qualità delle scarpe ‘made in Italy’ il punto di forza dell’industria nazionale, “un tassello ineccepibile del nostro operare“, spiega.
Di casi da cronaca Artioli ne ha visti tanti. “Una volta – racconta – mi feci accompagnare in un programma tv da una donna che aveva l’epidermide di piedi e gambe rovinate fino alle ginocchia. A provocare il guaio un paio di stivali di bassa fattura acquistati a un prezzo irrisorio“.

SOSTANZE DANNOSE AI NOSTRI PIEDI
Rischi per la nostra pelle e non solo. “Scarpe prodotte con sostanze che andrebbero bandite – fa notare il numero uno dell’Acoi – possono esalare anche solventi dannosi, ad esempio, per i nostri polmoni“. Ed è qui, a detta di Artioli, che si innesca un sistema dove non mancano vuoti e lacune. “Non è possibile – fa notare – che l’industria calzaturiera europea, la quale investe in innovazione e ricerca per conformare i propri standard produttivi alle norme del Regolamento Ue sul bando di sostanze chimiche pericolose per la salute, il cosiddetto Reach, debba poi competere con chi non ha alcun obbligo e può liberamente vendere prodotti sul nostro mercato“.

UNA SORVEGLIANZA SANITARIA
Ci siamo attivati a livello europeo – aggiunge – ma attendiamo importanti risultati anche sul fronte italiano: l’Osservatorio nazionale del tessile, abbigliamento, pelle e calzature, di cui Anci è membro, sarà il punto di riferimento per la sorveglianza sanitaria tramite il campionamento e l’analisi di prodotti prelevati sul mercato. Dall’Osservatorio – prosegue – ci attendiamo iniziative concrete che rendano la possibilità di acquistare qualità in sicurezza un diritto effettivo per il consumatore, dando ai ministeri competenti degli input per legiferare preservando la salute del consumatore“. Intanto, per dichiarare guerra alle sostanze dannose per la salute e l’ambiente, il Centro italiano materiali di applicazione calzaturieria (Cimac), di proprietà della stessa Anci, “sta predisponendo – spiega Artioli – delle schede sulle sostanze chimiche utilizzate nella produzione, così da stilare un elenco descrittivo che verrà consegnato al ministero della Salute“.

PIEDI ALL’ARIA APERTA
Un’iniziativa che va nella direzione indicata anche dai medici. “L’industria – chiede infatti Mari – dovrebbe fornire più informazioni sui prodotti utilizzati nei processi di lavorazione“. Nel frattempo, a chi è alle prese con allergie che stanno rovinando le estremità “consiglio rigorosamente – raccomanda l’allergologo – scarpe di qualità, e di tenere i piedi all’aria più tempo possibile“, in attesa che dermatiti e micosi si tolgano di mezzo.

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