Riciclo materiali pericolosi: un nuovo futuro per gli oli lubrificanti

di Redazione 157 views0

 Nel primo semestre 2010, più del 25% delle basi lubrificanti consumate in Italia, provenivano dalle aziende della rigenerazione. Su circa 225mila tonnellate di oli lubrificanti, oltre un quarto provengono infatti dalle aziende che trasformano un rifiuto pericoloso come l’olio usato in un lubrificante ecosostenibile e di qualità. E’ quanto emerge dal rapporto Consorzio Obbligatori Oli Usati.

COME RICICLARE L’OLIO LUBRIFICANTE
Oltre all’aspetto economico vi è anche un indubbio vantaggio ambientale: l’olio lubrificante usato è un rifiuto altamente pericoloso. Quattro chilogrammi di olio usato versati in acqua sono sufficienti a inquinare una superficie grande come un campo di calcio. L’olio crea infatti una sottilissima pellicola che ne impedisce l’ossigenazione fino a provocare la morte della flora e della fauna sottostanti.
Il nostro Paese detiene peraltro il primato per la rigenerazione dell’olio usato: l’83% contro il 56% della Germania e il 46% della Francia” commenta Antonio Lazzarinetti, amministratore delegato Viscolube, società italiana leader in Europa nella rigenerazione degli oli usati.
Per questo “è importante proseguire su questa strada, favorendo il più possibile la cultura del riciclo anche dell’olio usato, per esempio promuovendo gli acquisti verdi della Pubblica Amministrazione”.

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