Alessandra, Pierpaolo, Luca, Giorgio, Silvio, Alice e Marco: sette ragazzi e un esperimento. Vivere per un mese rinchiusi in un rifugio secondo le regole di protezione da radioattività, proprio come in caso di “incidente” nucleare. Da 25 giorni ormai i sette “nuclearizzati” stanno vivendo al chiuso, senza mangiare cibi freschi e con internet come unico contatto con l’esterno. Per comunicare, usano dei filmati che caricano su Youtube e sul loro sito, www.ipazzisietevoi.it, e dal quale è anche possibile osservarli in una diretta streaming, proprio come una versione rivisitata e molto più realistica del Grande Fratello.
inquinamento terra
Nucleare: a Fukushima è allarme cancro, attesi 420mila casi nei prossimi 50 anni
Gli effetti del disastro di Fukushima, quelli che non si vedono a occhio nudo, quelli di cui nessuno (almeno in Italia) parla: 420mila casi di cancro attesi nell’arco temporale dei prossimi 50 anni. Ecco ciò che aspetta agli abitanti delle zone che circondano la centrale nucleare, investita dalle radiazioni in seguito al terremoto e allo tsunami. Il rischio sulla contaminazione nucleare in Giappone è stato svelato da uno studio indipendente dello scienziato britannico Chris Busby, del comitato europeo per sul rischio radioattivo.
La contaminazione da radiazioni nucleari
La contaminazione riguarda un’area di circa 200 chilometri che circonda la centrale di Fukushima e i suoi effetti potrebbero manifestarsi già nell’arco di 10 anni.
La Germania ferma il programma nucleare: deadline nel 2022
La prima potenzia industriale d’Europa a mettere fine al suo programma nucleare sarà la Germania: il suo ultimo reattore verrà spento nel 2022. In questo modo la Germania rinuncia definitivamente ed irrevocabilmente all’energia atomica, dando un segnale forte non solo all’Europa ma al mondo intero.
L’annuncio è stato dato ieri dal ministro Norbert Rottgen (del CDU), dal Ministero dell’Ambiente tedesco. La decisione è stata presa dopo un incontro con i leader del CDU e con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tutti d’accordo sull’abbandono delle centrali nucleari sul suolo tedesco e, soprattutto, su un nuovo programma di sviluppo delle energie rinnovabili, come ulteriore propulsore allo sviluppo economico del Paese.
Greenpeace colpisce ancora: blitz all’Olimpico contro il nucleare
Stadio Olimpico di Roma, finale di Coppa Italia Inter-Palermo. E’ il primo tempo, quando dalla copertura della Tribuna Tevere appare sopra le teste dei tifosi un enorme striscione con la scritta “Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare”. La firma è quella di Greenpeace, che con l’ennesimo blitz da parte di cinque ambientalisti si sta mobilitando massicciamente per protestare contro la sospensione temporanea del piano nucleare Italiano, pensato dal Governo per far saltare il referendum del 12 e 13 giugno.
Il referendum del 12 e 13 giugno
Uno dei quattro quesiti referendari che si andranno a votare il 12 giugno (dalle ore 8.00 alle ore 22.00) e il 13 giugno (dalle ore 7.00 alle ore 15.00) prossimi, infatti, riguarderà proprio il futuro energetico dell’Italia. Votando SI ci si esprime a favore dell’abrogazione della norma espressa nel quesito, dunque, se si è contro lo sviluppo del piano energetico nucleare in Italia, bisogna barrare la risposta SI.
I pazzi siete voi: la protesta di Greenpeace contro il nucleare e il decreto omnibus
Un bidone nucleare altro quattro metri per cinque di diametro è comparso oggi sulla terrazza del Pincio a Roma. Sopra, la scritta “Liberateci dal nucleare” e “Attenzione! Contiene attivisti”. La trovata arriva da Green Peace, come segno di protesta contro l’approvazione del Decreto Omnibus, che contiene anche la sospensione “trabocchetto” contro il nucleare. Alcuni attivisti di Greenpeace, nascosti dentro al gigantesco bidone, si sono uniti ad altri che erano incatenati intorno ad esso, aprendo uno striscione che recitava !I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro”.
Un altro striscione è poi stato srotolato dalla terrazza del Pincio: “12 e 13 giugno 2011 Referendum. Vota sì per fermare il nucleare”. Gli attivisti hanno fatto sapere che resteranno barricati dentro al bidone nucleare fino al giorno del referendum, a fare da promemoria vivente per tutti i romani.
Sistri, raggiunta l’intesa: si parte l’uno settembre
E’ stata raggiunta l’intesa per la partenza del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi: la data è stata fissata nel primo settembre dopo la falsa partenza prevista per il primo giugno. L’accordo è intervenuto tra il ministero dell’Ambiente, Confindustria e Rete Imprese e “recepisce le esigenze evidenziate nelle ultime settimane dagli operatori del settore ribadendo il valore del Sistri quale importante strumento di legalità e trasparenza nel delicato campo dei rifiuti“.
Il ministro Stefania Prestigiacomo, dal canto suo, promuove il Sistri come un sistema indispensabile, trasparente e semplice per la tutela della legalità nello smaltimento dei rifiuti. Un sistema che semplificherà la vita alle imprese, dunque, e la partenza ritardata, in tal senso, agevolerà le piccole imprese a familiarizzare con gli strumenti informatici messi a loro disposizione.
Nucleare: dopo Fukushima è destinato a morire
“Il nucleare è destinato a morire“. E’ quanto dice il report 2010-2011 del Worldwatch Institute ‘l’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’. Il Wwf si dice d’accordo con quanto stabilito dal rapporto e, tramite la responsabile ‘clima ed energia’ Mariagrazia Midulla, afferma: “secondo il Worldwatch Institute, l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un trend confermato anche dai dati più recenti: all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico del 2002“.
Etichetta energetica: più della metà di frigor e freezer non passa il test europeo
I risultati del progetto finanziato dalla Commissione Europea che ha verificato la conformità di 80 modelli di frigoriferi e congelatori all’etichetta energetica comunitaria ha stabilito che soltanto il 47% dei prodotti esaminati e presenti sul mercato comunitario risulta conforme all’etichettatura sulla base di cinque parametri: consumo di energia, temperature di conservazione (inclusa la classe climatica), volume netto, capacità di congelamento e tempo di risalita della temperatura.
Il dettaglio dei risultati di ATLETE (Appliance Testing for Energy Label Evaluation) è consultabile sul sito www.atlete.eu, che ha avuto come partner cinque realtà impegnate sui temi dell’uso razionale e del risparmio energetico; Ceced, Ademe, Enea, Isis e Seven.
Energia nucleare: tre italiani su quattro contrari
Cresce la percentuale dei cittadini italiani contrari al nucleare, passata dal 71% prima della catastrofe giapponese al 75% attuale, pari a 3 italiani su 4. Nel mondo il numero di contrari all’atomo e’ passato dal 32% nella situazione pre-catastrofe all’attuale 43%. E’ il risultato di un sondaggio della Doxa, che in Italia ha condotto 1000 interviste telefoniche su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre, e da Win-Gallup International, il piu’ grande e storico network di istituti di ricerca indipendenti, che tra il 21 marzo e il 10 aprile 2011 ha intervistato un campione di oltre 34.000 individui in 47 paesi di tutto il mondo.
Danni da amianto: il Codacons lancia un’azione comune per il risarcimento
Il Codacons invita tutti i cittadini che hanno subito danni provocati dall’amianto ad agire attraverso l’associazione per ottenere il legittimo risarcimento. Ogni anno – spiega il Codacons in una nota – migliaia di persone si scoprono affette da gravi patologie derivanti dall’esposizione a fibre di amianto. Questo minerale è infatti responsabile di patologie gravi e irreversibili, tra le quali anche una gravissima forma di cancro nota come mesotelioma.
Il bando dell’amianto
Dal 1992, con la legge n. 257, l’Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, vietandone l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione, ma questo pericoloso minerale aveva gia’ minato la salute di migliaia di lavoratori che, come nel caso del mesotelioma, sviluppano la malattia correlata solo dopo 30 o 40 anni dal contatto con il minerale. Nonostante la legge, poi, non tutti i luoghi di lavoro che contenevano o lavoravano o semplicemente smaltivano l’amianto sono stati bonificati, cosicchè decine di persone si sono rivolte al Codacons, avendo sviluppato patologie solo perché abitavano in quartieri dove delle fabbriche sono state bonificate tardivamente o, purtroppo, non lo sono state affatto.