I pazzi siete voi: sette ragazzi nuclearizzati in diretta web

di Redazione 55 views0

Alessandra, Pierpaolo, Luca, Giorgio, Silvio, Alice e Marco: sette ragazzi e un esperimento. Vivere per un mese rinchiusi in un rifugio secondo le regole di protezione da radioattività, proprio come in caso di “incidente” nucleare. Da 25 giorni ormai i sette “nuclearizzati” stanno vivendo al chiuso, senza mangiare cibi freschi e con internet come unico contatto con l’esterno. Per comunicare, usano dei filmati che caricano su Youtube e sul loro sito, www.ipazzisietevoi.it, e dal quale è anche possibile osservarli in una diretta streaming, proprio come una versione rivisitata e molto più realistica del Grande Fratello.

Perché vivere da nuclearizzati?
Vivere come reclusi come in un bunker è una provocazione, ma anche un atto estremo per far sentire le ragioni del loro no al nucleare. I sette ragazzi usciranno solo dopo il referendum, l’atto democratico che potrà cancellare il pericolo da cui si sentono minacciati.
Nel frattempo, vivono seguendo le regole del protocollo di protezione nucleare previsto in caso di incidente nucleare con rilascio di radiazioni.

Il protocollo di protezione nucleare
Le regole sono semplici e chiare:
– chiudersi in un luogo sicuro
– una volta all’interno, sigillare i locali nel miglior modo possibile
– arrestare i sistemi di ventilazione e condizionamento dell’aria
– evitare gli alimenti più a rischio, come vegetali a foglia larga (insalate, bietole, spinaci, cavolo, acetosella), latte e formaggi freschi (in particolare di capra e pecora), carne (proveniente da pascoli all’aperto) e pesce (soprattutto in caso di ricaduta radioattiva in mare, come per Fukushima).
Se si rende necessario uscire dal proprio rifugio, il protocollo prevede quanto segue:
– indossare una maschera respiratoria;
– usare abiti facili da pulire e che coprano accuratamente tutta la pelle (come un impermeabile);
– rientrando, lasciare all’ingresso gli indumenti che sono stati a contatto con l’esterno e lavarsi.
In caso di incidente nucleare, le autorità predisposte alla protezione della salute pubblica potrebbero somministrare alla popolazione pasticche di iodio, per proteggere la tiroide dallo iodio radioattivo.

Mentre vivono nel loro rifugio nucleare, intanto, i ragazzi comunicano all’esterno con un diario che registra quotidianamente gli effetti della vita da reclusi e da mancanza di cibi freschi, e trovano nuovi modi per consigliare ai loro lettori e spettatori di diffondere il messaggio anti-nucleare.
Seguiteli e supportateli su www.ipazzisietevoi.it.

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