Beppe Grillo a Chiaiano: siete una riserva indiana. Il problema rifiuti ancora aperto

 Arriva Beppe Grillo e la piazza di Chiaiano si ricompatta. Il comico-blogger ligure irrompe nella protesta contro la discarica di Napoli, portando intorno al suo palco a due passi da Rotonda “Titanic” oltre mille persone, infreddolite, ma pronte ad applaudire il suo manifesto-show contro il sito che da lunedì scorso è operativo. “Ho visto già le prime modificazioni genetiche, c’ è un lombrico di un chilo e due“, scherza Grillo che critica con l’ ironia la presenza dei militari a presidio della discarica di Chiaiano: “é incredibile, ci sono i bersaglieri a fare la guardia a una bottiglia di plastica“.
Qui di seguito il video dell’ intervento di Grillo a Chiaiano diffuso su YouTube (diviso in più parti).

Termometro al mercurio, dal 3 aprile vietato. Ecco i danni che può provocare all’ uomo e all’ ambiente

 Addio al vecchio termometro a mercurio. Il 3 aprile prossimo si concluderà un iter cominciato 12 anni fa, con la messa al bando del tubicino di vetro contenente questo metallo pesante. L’ entrata in vigore del decreto ministeriale del 30 luglio scorso, che recepisce una direttiva CE in tal senso, sarà dunque finalmente applicata.
Si tratta di una norma che ha avuto un percorso lunghissimo, cominciato nel 1997, con la convenzione UN-ECE, e culminato dieci anni dopo nell’ approvazione da parte del Parlamento europeo del divieto al mercurio in termometri, barometri e strumenti di misurazione destinati al pubblico.
La legislazione europea negli anni precedenti aveva già ridotto gli usi e le emissioni di mercurio, ma i suoi effetti soprattutto sull’ ambiente marino hanno richiesto un ulteriore giro di vite.

Dossier Mal’ aria di Legambiente: maglia nera alle acciaierie Ilva di Taranto

 Il complesso industriale più inquinante d’ Italia è l’ acciaieria Ilva di Taranto. Lo dice Legambiente nel dossier Mal’ aria industriale, nel quale l’ azienda tarantina compare al primo posto in ben 10 delle 14 classifiche stilate.
Secondo i dati emersi dall’inventario nazionale delle emissioni dell’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sulla base dei dati del 2006, lo stabilimento siderurgico Ilva avrebbe immesso nell’aria 32 tonnellate di idrocarburi policiclici aromatici (il 95% del totale nazionale), 92 grammi di diossine e furani (92% del totale), 74 tonnellate di piombo (78% del totale) e 1,4 tonnellate di mercurio (57%). Oltre a 540.000 tonnellate di monossido di carbonio (80% del totale).