Ri-scarpa: a Torino un progetto per riutilizzare le calzature usate

 Le scarpe usate non si butteranno piu’ tra i rifiuti indifferenziati per finire in discarica. Per iniziativa della cooperativa sociale ‘Lavoro e solidarietà’, in collaborazione con la Provincia di Torino, parte nel capoluogo piemontese il progetto ‘Ri-scarpa‘: le vecchie calzature saranno raccolte in appositi contenitori per riutilizzare o impiegare il materiale di cui sono composte per vari usi quali pavimentazioni insonorizzate di palestre o sale riunioni, piste di atletica, giocattoli. Alla raccolta provvederanno i ragazzi e le scuole, superiori, medie ed elementari, che ospiteranno i contenitori.

Roma si fa ecologica: da dicembre bio shoppers, acqua depurata e riciclo degli olii

 Otto distributori che, a partire da dicembre, distribuiranno a pochi centesimi acqua depurata e mineralizzata; l’abolizione progressiva dei sacchetti di plastica per far posto a quelli ‘bio’ e l’avvio delle ‘Olimpiadi’, un progetto nelle scuole per la riduzione degli oli da cucina. Queste le principali iniziative che Roma Capitale mettera’ in campo per la riduzione dei rifiuti, in occasione della settimana europea dedicata. Ai tre progetti, presentati dall’assessore all’ambiente Fabio De Lillo, se ne affiancheranno altri dell’assessorato capitolino all’Istruzione.
L’assessore Laura Marsilio ha annunciato: ”Lavoreremo per introdurre il fotovoltaico nelle scuole, arredi eco-sostenibili e vetture per il trasporto degli alimenti a basso impatto ambientale. Inoltre miglioreremo la raccolta differenziata”.

Vivisezione, intervista a Hans Ruesch – Parte 4

 D: Quali sono i metodi di ricerca senza animali?
R: Il più importante è l’osservazione clinica, che ha già risolto tanti problemi del passato da parte di medici interessati a scoprire la causa delle malattie, piuttosto che trovare nuovi modi d’infliggerle, come fanno i “ricercatori” odierni. Inoltre, per studiare reazioni a una nuova sostanza, al posto di animali vivi, che reagiscono in modo diverso da noi, si possono utilizzare culture di cellule, di tessuti e di organi umani, disponibili senza limiti da biopsie, operazioni chirurgiche, cordoni ombelicali, placente e così via, che danno risultati molto più affidabili proprio perché sono d’origine umana.

Dogmi
D: Allora perché non si utilizzano più?
R: Perché non c’è ignoranza più tenace di quella dei dotti, prigionieri dei loro dogmi. I nostri ricercatori vivono ancora nel secolo scorso.

Vivisezione, intervista a Hans Ruesch – Parte 3

 D: La situazione è così anche in Europa?
R: Certo. Soprattutto nei paesi dove con la complicità dei governi e delle autorità sanitarie, l’industria chimica è riuscita a imporre a un pubblico superstizioso la fede cieca nei poteri magici della “medicina moderna” come una sorta di nuova religione.

Inganno
D: Vorreste dire che la gente viene ingannata di proposito?
R: Proprio così. Dal potere, per favorire l’onnipossente industria petrolchimica, l’unica al mondo che è ancora più redditizia dell’industria della guerra e non meno letale, anche se i danni che produce sono meno appariscenti perché a lunga scadenza.
D: Come potete fare una simile affermazione?
R: Perché prima o poi ogni guerra finisce, mentre la guerra della medicina istituzionalizzata contro la salute non finisce mai.

Vivisezione, intervista a Hans Ruesch – Parte 2

 D: I test sugli animali non possono dirci, per esempio, se un nuovo farmaco causerà delle deformazioni al feto?
R: Possono solo disinformarci, come è accaduto con il Talidomide – che fu il primo caso, e per questo il più noto e il più clamoroso, di tutti quelli che seguirono. Dopo essere stato testato massicciamente sugli animali per tre anni (secondo la rivista americana Time del 13 febbraio 1962), il talidomide era stato raccomandato specificamente alle donne incinte come un calmante totalmente innocuo.
Dopo la famosa tragedia, i test sugli animali vennero moltiplicati, professatamente con lo scopo di evitare altre tragedie simili, ma con il risultato opposto: da allora i casi di neonati deformi si sono moltiplicati anziché diminuire. (Per ulteriori informazioni, vedi capitolo ”Il caso del Talidomide” in Imperatrice Nuda). D’altra parte, se l’Aspirina fosse stata preventivamente testata sugli animali, questo farmaco, che è il più diffuso e il meno pericoloso, non sarebbe probabilmente mai entrato in uso poiché è mortale per molte specie di animali. Dunque le prove sugli animali possono anche bloccare l’utilizzazione di prodotti utili per l’uomo.

Vivisezione, intervista a Hans Ruesch – Parte 1

 D: Preferireste che si facciano esperimenti sugli esseri umani piuttosto che sugli animali?
R: Al contrario. Vogliamo che si smetta di sperimentare sull’uomo, come viene fatto continuamente, e proprio perché gli esperimenti sugli animali non portano a conclusioni valide.
D: Allora come possiamo creare nuovi farmaci?
R: La vostra domanda presuppone che abbiamo sempre bisogno di nuovi farmaci e che le prove sugli animali ci danno informazioni esatte sui loro effetti. Entrambe le supposizioni sono sbagliate.

Nuovi farmaci
D: Volete dire che non abbiamo bisogno di nuovi farmaci?
R: Solo l’industria farmaceutica ne ha bisogno, per rimpiazzare quelli di cui l’inutilità e pericolosità non possono più essere ignorate.

Natale 2010, nelle case degli italiani 8 milioni di alberi veri: bene o male per l’ambiente?

 Anche quest’anno nelle case degli italiani entreranno circa 8 milioni di alberi ‘veri’ per una spesa di 150 milioni di euro. Lo segnala la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori sottolineando che pini e abeti veri ancora una volta supereranno abbondantemente quelli ‘artificiali’, poco piu’ di 5 milioni. Per oltre il 60% gli alberi ‘veri’ sono di produzione nazionale, mentre gli altri provengono dai Paesi del Nord Europa, in particolare dalla Danimarca.
L’acquisto degli alberi “veri” – sottolinea la Cia – aiuta l’ambiente in quanto provengono, per la maggior parte, dai vivai (circa l’85%), mentre il restante 15% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale. Questi sono coltivati in terreni particolari, difficili e collinari proprio per tutelare l’assetto idrogeologico, evitando cosi’ frane e smottanti. Il ricambio e’ infatti continuo.

Risparmio energetico: nuove regole per gli elettrodomestici dall’UE

 Progettazione eco-compatibile per la commercializzazione di lavatrici e di lavastoviglie per uso domestico, quelle alimentate dalla rete elettrica, e quelle per uso domestico anche da incasso alimentate dalla rete elettrica o da batterie, incluse quelle per usi diversi da quello domestico. Così la Commissione Ue rende note le specifiche per le eco-cucine. I nuovi criteri hanno l’intento di stabilire requisiti mirati alla riduzione dei consumi di energia e acqua. Ma fissano anche i parametri di riferimento indicativi delle migliori tecniche disponibili e quelli per la valutazione di conformità. I regolamenti sono già pubblicati in Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore a 20 giorni dalla pubblicazione, dando il tempo ai produttori per adeguarsi.

Dodici mesi dedicati all’ambiente: il calendario 2011 del Corpo Forestale dello Stato

 Dodici mesi dedicati al ruolo delle foreste, alla gestione sostenibile della natura, alla difesa del suolo e ai cambiamenti climatici: si ispira a questi temi il calendario 2011 del Corpo Forestale dello Stato, presentato a Roma. Per il Corpo Forestale, il 2011 rappresenta un’ulteriore sfida per far conoscere le proprie attivita’, anche perche’ l’ Onu lo ha dichiarato anno internazionale delle foreste.

Il ruolo di boschi e foreste
I boschi rappresentano, secondo la Forestale, uno strumento naturale di difesa del suolo, in grado di contrastare erosione, siccita’ e desertificazione. Il contrasto ai fenomeni di degradazione del suolo e’ infatti uno dei compiti storici del Corpo Forestale, che contribuisce alla manutenzione del territorio.

Conoscere il comportamento del gatto – Parte quarta

 Molte persone pensano che se danno molto da mangiare al loro gatto, questo lascerà in pace uccellini e piccoli animali selvatici, ma ciò non è affatto vero. Il motivo che spinge i gatti a cacciare non ha nulla a che vedere con la fame, è invece legato principalmente all’istinto di sopravvivenza.
I gatti selvatici sono cacciatori solitari e se dovessero attendere lo stimolo della fame per andare a caccia in cerca della preda rischierebbero di saltare il pasto e il deperimento fisico, perché in quel momento le prede costituite da piccoli animali selvatici potrebbero non essere disponibili.
I gatti sono sempre pronti alla caccia e quando se ne presenta l’occasione per una giusta combinazione di movimenti e suoni che scatena l’istinto naturale qualsiasi gatto, anche il felino meglio nutrito e coccolato non resiste al desiderio di scagliarsi sulla preda.