Vivisezione, intervista a Hans Ruesch – Parte 3

di Redazione 28 views0

 D: La situazione è così anche in Europa?
R: Certo. Soprattutto nei paesi dove con la complicità dei governi e delle autorità sanitarie, l’industria chimica è riuscita a imporre a un pubblico superstizioso la fede cieca nei poteri magici della “medicina moderna” come una sorta di nuova religione.

Inganno
D: Vorreste dire che la gente viene ingannata di proposito?
R: Proprio così. Dal potere, per favorire l’onnipossente industria petrolchimica, l’unica al mondo che è ancora più redditizia dell’industria della guerra e non meno letale, anche se i danni che produce sono meno appariscenti perché a lunga scadenza.
D: Come potete fare una simile affermazione?
R: Perché prima o poi ogni guerra finisce, mentre la guerra della medicina istituzionalizzata contro la salute non finisce mai. Per i governi, i posti di lavoro sono ben più importanti che non la salute dei loro cittadini. È per questo che fin dalla più tenera età, le persone vengono rese farmaco-dipendenti e medico-dipendenti, col pretesto che ciò sia nel loro interesse anziché nell’interesse dell’industria. In questa frode, i genitori sono complici innocenti, essendo stati allevati pure loro in quest’ottica.

In Svizzera
D: Com’è la situazione in Svizzera?
R: Come potrebbe essere altrimenti in un paese dominato dall’industria chimica? In Svizzera non ci sono meno medici fuorviati, terapie nocive, politicanti venali e giornalisti obbedienti che altrove.
D: Intanto come combattere il cancro, le malattie del cuore e l’ipertensione senza ricerca sugli animali?
R: Sebbene da più di due secoli a questa parte milioni di animali siano stati sacrificati per la ricerca sul cancro e delle malattie cardiache, questi mali non hanno fatto che aumentare anno per anno. Le loro cause sono ben conosciute e le malattie potrebbero essere evitate da misure preventive. Ma con la prevenzione non c’è da guadagnare soldi, mentre le malattie e la sedicente “ricerca” ne apportano a bizzeffe. Basta pensare ai miliardi estorti ogni anno con promesse da marinaio a un pubblico ingenuo e terrorizzato dai vari Telethon e lotterei di Capodanno. Nessuno sa dove vanno a finire questi miliardi. Si fa credere alla gente che non hanno bisogno di fare alcuno sforzo personale per la loro salute, che basta comprare le capsule e pillolette fabbricate per loro da un’industria filantropica. Intanto le malattie rimangono e aumentano, mentre ogni anno i fondi si rinnovano.

Debellato o no?
D: Il diabete non è stato debellato grazie alla sperimentazione sui cani?
R: Non è stato debellato affatto. Anzi, ha cominciato ad aumentare quando venne introdotta l’insulina negli anni venti, allorché il diabete era ancora una malattia rarissima. Lo si può curare, e meglio ancora prevenire, con la dieta giusta. A lungo andare, l’assunzione quotidiana di insulina produce problemi cardiocircolatori, cecità, cancrena pancreatica e porta irrimediabilmente a una morte precoce. Il suo uso incoraggia il paziente a trascurare la dieta che potrebbe guarirlo, e provoca l’atrofia totale della ghiandola pancreatica, che con la dieta adatta avrebbe potuto essere stimolata a rinforzarsi, però solo senza la somministrazione d’insulina. Tanto vero che è solo dopo l’introduzione dell’insulina che il diabete ha incominciato ad aumentare fino a essere oggi la terza causa di tutti i decessi negli Stati Uniti, preceduta soltanto dal cancro e dalle malattie cardiovascolari. Un bel successo!

Penicillina
D: Bene, lasciamo perdere l’insulina. Ma almeno la Penicillina non è stata scoperta grazie alla sperimentazione animale?
R: Al contrario. Ha rischiato di non venire mai scoperta proprio a causa della sperimentazione sugli animali. Secondo i suoi stessi scopritori (Fleming, Florey e Chain), non sarebbe probabilmente mai stata utilizzata se fosse stata testata dapprima, come previsto, sui porcellini d’India, poiché per loro la penicillina è mortale. Ma a quel momento, tutti i porcellini d’India nel laboratorio erano già stati uccisi, per cui al loro posto vennero utilizzati dei topi, i quali, a differenza dei porcellini d’India, sono immuni alla penicillina.

Dosaggio giusto
D: Ma non è vero che almeno per stabilire il dosaggio giusto bisogna provarlo sugli animali?
R: Come può esser vero, visto che certe specie d’animali tollerano più di 100 volte più e altre oltre 100 volte meno di alcune sostanze che non l’uomo? Del resto anche tra due individui della stessa specie, perfino tra due fratelli, possono riscontrarsi enormi differenze di tolleranza. Inoltre, molti esperti oggi pensano che gli antibiotici abbiano fatto più male che bene.

Troppi antibiotici
D: Com’è possibile?
R: Con gli anni, la somministrazione massiccia e indiscriminata di antibiotici, impiegati anche profilatticamente, ha finito col produrre, per la legge Darwiniana della sopravvivenza dei più forti, nuovi ceppi di batteri, più resistenti dei precedenti e immuni anche a tutti i nuovi antibiotici che sono stati sviluppati dopo che la penicillina aveva perduto la sua efficacia. Così gli apprendisti stregoni dei laboratori possono vantarsi d’essere riusciti a sviluppare esseri umani sempre più fragili e nel contempo ceppi di batteri sempre più forti. Del resto, “antibiotico” significa “ostile alla vita”. In verità gli unici prodigi che questi nuovi prodotti hanno compiuto sono stati per i conti bancari dei loro fabbricanti.
fonte: http://www.hansruesch.net/articoli/D&R.htm

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