Risorse: sfamare nove miliardi di abitanti in modo sostenibile

 Nutrire in modo sostenibile e riducendo le disparità tra i 9 miliardi di abitanti del pianeta nel 2050 è possibile ma per questo serve ”non generalizzare il modello alimentare dei paesi industrializzati”, ”fare la scelta di un’agricoltura produttiva ed ecologica” e ”riequilibrare gli scambi commerciali internazionali di prodotti agricoli e agroalimentari”. Altrimenti il rischio è quello di dover aumentare a dismisura la produzione di cibo per ‘sfamare’ i 3 miliardi di abitanti supplementari con il rischio di nuove crisi alimentare, di un esaurimento delle risorse naturali e di un incremento delle disparità. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Agrimonde’ pubblicato nei giorni scorsi dall’Inra, l’Istituto nazionale di ricerca agronomica francese, e dal Cirad, il Centro di cooperazione internazionale in ricerca agronomica per lo sviluppo.

Farmaci biologici: nel 2016 saranno 48 su 100

 Nel 2016 su 100 farmaci in commercio, 48 saranno biologici. Nel 2002 erano 15 su 100. E, sempre fra cinque anni, la metà degli attuali 87 biofarmaci sul mercato vedrà il proprio brevetto scadere. Un quadro cruciale per la sanità del futuro: la sfida sarà capire come dare impulso all’innovazione e alla competitività e, allo stesso tempo, mantenere la sostenibilità del sistema“. A parlarne è stato Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, partecipando a Roma al convegno ‘Biologici e biosimilari: la nuova frontiera dei farmaci’, organizzato dall’Osservatorio sanità e salute e dall’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione.

Quibio: “Con l’obbligo dei biosacchetti ci guadagna l’Ambiente, ma rischio speculazione”

 Con l’obbligo di legge sull’utilizzo di sacchetti in bioplastica, il fondatore di Quibio.it Giuseppe Brau manifesta speranze e timori.
La norma, che comporta un lieve aumento di costo per gli esercenti, garantisce un’enorme riduzione dell’impatto ambientale, ma apre anche le porte alla speculazione: “Per tenere bassi i prezzi, c’è il rischio che molti sacchetti immessi nel mercato non siano completamente biodegradabili
Quibio.it, da dieci anni impegnato nella diffusione di prodotti biodegradabili e compostabili alternativi a quelli in plastica, per bocca del suo fondatore Giuseppe Brau manifesta speranze e timori circa l’obbligo di utilizzo di sacchetti in bioplastica entrato in vigore dal 1 Gennaio 2011.

Ultima chiamata per Empower: scade a fine mese l’adesione la raccolta firme per le petizioni

 Si avvia verso la fase conclusiva EmPower, il progetto pilota cofinanziato e promosso dalla Commissione europea che mira a motivare e coinvolgere associazioni e cittadini sui temi ambientali piu’ importanti attraverso una serie di petizioni. L’iniziativa, che ha preso il via a gennaio 2009, ha visto fino ad oggi la partecipazione di quasi 7.000 utenti europei, che hanno firmato online le petizioni sui cambiamenti climatici, la biodiversita’, l’obbligo di etichettatura per gli ogm, la gestione sostenibile delle risorse idriche. C’e’ tempo ancora fino a fine mese per firmare, e per farlo basta poco: e’ sufficiente collegarsi al sito di Empower http://www.ep-empower.eu/epetitions/it/Home.aspx e registrandosi si potra’ fare un’azione concreta in difesa dell’ambiente.

Billion Acts of Green: la campagna per un milione di azioni verdi nel 2011

 La campagna “Billion Acts of Green”, similare a quella proposta dall’EDN chiamata “Azioni del Buon Senso“, è una delle numerose iniziative nate dalla Giornata Mondiale della Terra e vuole dimostrare il tipo di impatto ambientale che si può ottenere quando milioni di persone, associazioni e aziende si assumono degli impegni, piccoli o grandi che siano, per migliorare l’ambiente.

Come fare?
Chiunque può registrale la propria azione verde direttamente dal sito della Giornata Mondiale della Terra prendendo un impegno concreto che permetta di migliorare l’ambiente. Tutte le azioni registrate saranno inviate all’EDN e contribuiranno ad incrementare le “Billion Acts of Green”.

Azioni del buon senso per l’Earth Day 2011

 E’ partita il 22 gennaio la campagna italiana “Azioni del Buon Senso” che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica a migliorare la vita e l’ambiente in cui viviamo.

Cos’è la Giornata Mondiale della Terra e l’Earth Day 2011
La Giornata mondiale della Terra, l’Earth Day, fu celebrata a livello internazionale per la prima volta il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del Pianeta. Le Nazioni Unite celebrano ogni anno questa festa il 22 aprile. La festività è riconosciuta da ben 190 nazioni e viene celebrata da quasi mezzo miliardo di persone.
Nato come movimento universitario, nel tempo, l’Earth Day è divenuto un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano quale occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili.
Si sono elaborate soluzioni che permettono di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo. Queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali per la vita, come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Ecolamp ON AIR: tutto ciò che dovete sapere sulla raccolta delle lampade fluorescenti esauste

E’ on air sulle principali emittenti radiofoniche pubbliche e private la campagna informativa del Consorzio Ecolamp volta a promuovere la raccolta differenziata delle lampade fluorescenti compatte e dei i tubi lineari e non – i cosiddetti tubi al “al neon”- quando si esauriscono.
Non gettate queste sorgenti luminose esauste nei contenitori o nelle campane del vetro. Contengono infatti delle piccole quantità di mercurio e polveri fluorescenti e possono diventare un pericolo per l’ambiente e la salute pubblica. Che fare? Basta solo un piccolo sforzo: riportarle dal negoziante quando ricompriamo quelle nuove o consegnarle all’isola ecologica più vicina.

Stop ai finti eco-shopper: quelli contenti ECM non sono a norma

 Gli shopper di plastica ‘tradizionale’ con l’aggiunta dell’additivo chimico ECM non posso essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili perché non rispettano le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale di settore. E’ quanto afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dando ragione a Legambiente. Il 4 febbraio 2010 Legambiente aveva segnalato all’Autorità che si stavano diffondendo sacchetti in plastica che, grazie all’aggiunta dell’ECM Masterbatch Pellet, venivano presentati dall’azienda Italcom come biodegradabili e compostabili in modo del tutto ingannevole, inducendo in errore i Comuni italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione che si stavano adeguando all’entrata in vigore, il 1 gennaio 2011, del bando delle buste.

Le università australiane bandiscono l’acqua nelle bottiglie di plastica

L’università di Canberra, nella capitale federale, è il primo campus in Australia a mettere al bando la vendita di acqua in bottiglia, creando un precedente che gli ambientalisti sperano faccia da modello per il resto del Paese. Nei caffé e nei negozi del campus l’acqua in bottiglia sarà sostituita da distributori automatici che riempiono contenitori, acquistabili separatamente, di acqua refrigerata liscia o gassata, a prezzi inferiori di quella in bottiglia. Il sistema è stato organizzato dal gruppo ambientalista Do Something! (Facciamo qualcosa!) dopo una campagna lanciata dagli studenti.

Mondo libero dal petrolio già dal 2030: è possibile

In un Pianeta che dipende all’80% dai combustibili fossili e in cui l’apporto delle rinnovabili non va oltre il 13% la visione di un mondo mandato avanti solo grazie a vento, acqua e sole puo’ sembrare un’utopia, ma non secondo lo scenario disegnato da due ricercatori californiani: con ‘appena’ qualche milione di turbine eoliche, 90mila centrali solari e pochi altri ingredienti sarebbe possibile abbandonare petrolio e simili gia’ dal 2030. Secondo i calcoli pubblicati sulla rivista Energy Policy da Mark Delucchi dell’universita’ della California e Mark Jacobson di Stanford la ‘lista della spesa’ per un mondo con solo energia verde comprende 4 milioni di turbine eoliche da 5 megawatt, 90mila grandi centrali solari da 300 megawatt, sia del tipo fotovoltaico che a concentrazione, e 1,7 miliardi di piccoli pannelli fotovoltaici da 3 chilowatt da installare sui tetti di praticamente tutte le case del pianeta.

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