Mondo libero dal petrolio già dal 2030: è possibile

di Redazione 123 views0

In un Pianeta che dipende all’80% dai combustibili fossili e in cui l’apporto delle rinnovabili non va oltre il 13% la visione di un mondo mandato avanti solo grazie a vento, acqua e sole puo’ sembrare un’utopia, ma non secondo lo scenario disegnato da due ricercatori californiani: con ‘appena’ qualche milione di turbine eoliche, 90mila centrali solari e pochi altri ingredienti sarebbe possibile abbandonare petrolio e simili gia’ dal 2030. Secondo i calcoli pubblicati sulla rivista Energy Policy da Mark Delucchi dell’universita’ della California e Mark Jacobson di Stanford la ‘lista della spesa’ per un mondo con solo energia verde comprende 4 milioni di turbine eoliche da 5 megawatt, 90mila grandi centrali solari da 300 megawatt, sia del tipo fotovoltaico che a concentrazione, e 1,7 miliardi di piccoli pannelli fotovoltaici da 3 chilowatt da installare sui tetti di praticamente tutte le case del pianeta.

Le centrali geotermiche e le biomasse
A completare il mix energetico potrebbero contribuire anche centrali geotermiche e che sfruttano le onde, come quella appena inaugurata in India, mentre risulterebbero inutili sia l’atomo che le biomasse, che ora invece forniscono rispettivamente il 6 e il 10 per cento dell’energia mondiale, mentre insieme vento e sole fanno solo il 3%.

Le energie pulite
Volevamo dimostrare che vento, sole e acqua presenti sul pianeta sono sufficienti a soddisfare la domanda di energia – spiegano i due ricercatori – e che il problema principale e’ solo la volonta’ politica. L’obiettivo potrebbe essere raggiunto entro il 2030, ma piu’ realisticamente entro questa data si potrebbe smettere di produrre nuove centrali a combustibili fossili, mentre in altri 20 si potrebbe completare lo ‘switch’ alle energie verdi”.

Lo studio sull’indipendenza energetica
Secondo lo studio, le riserve di materie prime per costruire questi impianti sono sufficienti, spiegano gli autori, e questo vale sia per quelle piu’ abbondanti come cemento e acciaio sia per le terre rare, recentemente divenute famose proprio perche’ al centro di una guerra di forniture tra Cina e Giappone. Passare alle rinnovabili richiedera’ anche una nuova rete elettrica ‘intelligente’ e impianti per lo stoccaggio dell’ energia prodotta da vento e sole, che ha il problema di essere discontinua: ‘‘In realta’ vento e sole lavorano benissimo insieme – continuano gli esperti – normalmente una giornata con poco vento e’ soleggiata, e viceversa”.

Il futuro delle rinnovabili
Realizzare ora una simile rivoluzione sarebbe piuttosto costoso, ma i due ricercatori sono ottimisti per il futuro: secondo le loro proiezioni da qui a 20 anni i prezzi delle rinnovabili continueranno a scendere, rendendole sempre piu’ ‘appetibili’ nei confronti delle fonti fossili che hanno anche un ‘costo sociale’, per l’ambiente e la salute, molto piu’ alto.

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