Un complotto in alto mare

di Redazione 72 views1

 Scandali, bugie, omissioni evidenziati dalla segnalazione di Greenpeace Italia sulla costruzione di un rigassificatore offshore nella zona protetta del Santuario dei Cetacei a largo delle coste tra Pisa e Livorno. Con questo nuovo rapporto, segnala Greenpeace Italia, vengono svelati i gravi retroscena del rigassificatore offshore della OLT. Un esperimento pericoloso, che verrà testato per la prima volta nella zona “protetta” del Santuario dei Cetacei, davanti la costa tra Pisa e Livorno.
A quattro anni dall’autorizzazione dell’impianto, il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a nuove modifiche progettuali che potrebbero aggravare i rischi ambientali di questo progetto. Ancora una volta gli interessi dell’industria calpestano la tutela ambientale.
In quest’ultimo parere, segnala Greenpeace Italia, la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale ammette che non è mai stato valutato in maniera adeguata l’impatto devastante che lo scarico di cloro e il rumore prodotto dall’impianto avranno sull’ambiente marino e sugli animali marini, specie per le balene e i delfini. Una follia, visto che il rigassificatore offshore sorgerà nel bel mezzo del Santuario dei Cetacei e a poca distanza dalle Secche della Meloria, Area Marina Protetta recentemente istituita. Invece di proteggere balene e delfini come promesso, le istituzioni li stanno condannando a morte.

Ogni anno sversati in mare
Come evidenziato nel rapporto di Greenpeace Italia, la Commissione Tecnica ammette chiaramente che ogni anno saranno sversati in mare ben 3,6 tonnellate di cloro (completamente ignorate nella VIA del 2004!). Questo porterà alla formazione di composti organo-clorurati tossici, mutageni e non facilmente biodegradabili.

Il rumore in acqua
Greenpeace Italia denuncia, inoltre, che il rumore in acqua prodotto dall’impianto potrebbe aumentare con lo spostamento di alcuni macchinari particolarmente rumorosi nello scafo della nave. Una modifica progettuale che secondo la Commissione sarebbe “altamente compatibile con l’ambiente”. La stessa Commissione poi a fine documento prescrive un monitoraggio sia del rumore che della presenza di cetacei nell’area, mentre nella VIA del 2004 negava addirittura la presenza di di balene e delfini e di altri animali marini. Un’altra bugia smentita dalla balena che si è spiaggiata sul litorale pisano pochi giorni fa.

Mai valutato questi impatti ambientali
È uno scandalo che il ministero dell’Ambiente riconosca di non aver mai valutato questi impatti ambientali e, ciononostante, permetta di incrementarli. Inutile nascondersi dietro monitoraggi successivi perfettamente inutili, visto che i cetacei scapperanno da un’area rumorosa e inquinata.

A fronte di queste riverlazioni
A fronte di queste rivelazioni Greenpeace Italia chiede: al ministero dell’Ambiente di bloccare immediatamente la costruzione del rigassificatore off-shore; al Comitato Scientifico e Tecnico del Santuario dei Cetacei di esprimere un parere vincolante sulla reale compatibilità di questo progetto con il futuro delle balene; alla Regione Toscana di intervenire in maniera concreta a tutela del Santuario dei Cetacei come più volte promesso.
Fonte: Greenpeace Italia

Commenti (1)

  1. E’ evidente la colpevolezza della giunta municipale di Livorno da tempo luogo di vessazioni e malaffare consumato tra abusi e grotteschi interessi nell’impunita e spregiudicatezza esibita dal primo cittadino labronico

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