Celacanto

di Redazione 213 views0

 Il celacanto (dal greco coilia (κοιλιά), “vuoto”, e acanthos (ἄκανθος), “spina”) è un pesce appartenente alla famiglia dei Latimeriidi. Il celacanto è un rappresentante della più antica linea evolutiva di pesci che si conosca.
Il celacanto è, tra gli animali marini, un pesce di grosse dimensioni e può arrivare fino ai due metri di lunghezza e gli 80 Kg. di peso. Vive in media 60 anni, preferisce nuotare in profondità e predilige andare a caccia durante la notte. Si nutre di anguille, razze, piccoli squali e calamari. Questo pesce, tra tutti gli animali marini, nuota in modo particolare, in quanto muove le pinne a coppia, o le due anteriori, le pettorali o le due posteriori le pelviche. Le femmine hanno un periodo di gestazione di tre anni.

Estinto sin dal cretaceo
Si pensava che il celacanto si fosse estinto sin dal Cretaceo, fino a quando un esemplare di questo pesce venne pescato nel 1938 in Sudafrica, nell’Oceano Indiano all’altezza della foce del fiume Chalumna. In seguito furono trovati altri esemplari di questi animali marini nelle isole Comore, Sulawesi, in Indonesia, Kenya, Tanzania, Mozambico, Madagascar e in Sudafrica, nell’area protetta iSimangaliso Wetland.

Un giunto intercrinale
Secondo i fossili ritrovati, i celacanti apparvero per la prima volta nel Devoniano medio, circa 390 milioni di anni fa. In media un celacanto raggiunge gli 80 kg, una lunghezza di due metri e una aspettativa di vita di 60 anni circa. Il celacanto è l’unico essere vivente ad avere un giunto intercraniale che gli permette di separare internamente la metà superiore del cranio da quella inferiore, si presume per consentirgli di consumare prede di grandi dimensioni.

Trasuda un olio
Le scaglie del celacanto secernono muco e il suo corpo trasuda un olio che, essendo lassativo, lo rende immangiabile a meno che non venga disseccato e salato. La durezza delle sue squame fa sì che esse siano usate dagli abitanti delle Comore come carta vetrata.

Occhi sensibili alla luce
Gli occhi del celacanto sono estremamente sensibili alla luce, grazie alla presenza del tapetum lucidum, una membrana riflettente posta dietro alla retina che riflette nuovamente la luce catturata alla retina; per questo motivo è molto difficile catturare un celacanto di giorno o in una notte di luna piena.

Diverse specie
In epoca preistorica i celacanti erano di diverse specie, oggi ne rimangono due, la latimeria menadoensis e la latimeria chalumnae. Queste specie naturalmente si sono evolute nel corso dei secoli, difatti dai reperti studiati, solo i fossili più recenti, quelli che risalgono al cretaceo, sono simili alle due specie attuali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>