Area attrezzata Ponte del Diavolo -parte seconda-

di Redazione 92 views0

 L’Area Attrezzata Ponte del Diavolo è inserita nel Parco regionale La Mandria, un’area protetta regionale istituita nel 1978 per tutelare l’ambiente e la biodiversità di quel territorio della Regione Piemonte. Il Parco La Mandria rientra tra i siti dichiarati dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. Il Ponte del Diavolo è incastrato tra due versanti contrapposti: quello del Monte Buriasco. esposto a sud, e quello, prospiciente, del Monte Basso, con esposizione ovest-nord-ovest. La diversa esposizione dei due versanti determina alcune variazioni nella composizione della flora, più omogenee sono forse le pendici del M. Basso e più varie quelle del M. Buriasco.
Il greto della Stura presenta una vegetazione cespugliosa abbastanza caratteristica, prevalentemente arbustiva, più di rado arborea, costituita soprattutto da boscaglie di robinie, da ontani e da salici, con una flora costituita da rovi e piante erbacee, caratterizzata da inondazioni frequenti.

Pendii rupestri
I pendii rupestri immediatamente ai due lati del Ponte del Diavolo sono in parte completamente nudi per il territorio troppo ripido e per la natura delle rocce, o sono popolati da muschi e da piante come edera, felce piccola conosciuta anche come ruta di muro, falso capelvenere, potentilla e campanula. Vi si trova anche una pianta cespugliosa ornamentale insediatasi in un ambiente naturale, la buddleia.

Fra gli speroni che scendono dalla cresta
Tra gli alberi si trovano frassini, pioppi tremoli, betulle, bagolari, noccioli, castagni, salici, viburni, oltre ad arbusti come il sorbo, la frangola, il ginepro. Tra i cespugli si può scorgere l’elegante rosa gallica sia a fiori color carminio, sia quella più rara a fiori bianchi.
Più in alto, fra gli speroni che scendono dalla cresta di Monte Basso, sia pure in località diverse, sono presenti la genzianella e talvolta il mirtillo nero, il ciclamino e la rara euphorbia gibelliana, la platanthera bifolca, un’orchidea, e la profumatissima e forse proprio per questa ragione purtroppo destinata a scomparire daphne cneorum dai piccoli fiori rosa-poporini, le “galere”.

Alcuni muschi e licheni
Ci sono poi alcune piante che vivono tuttora sulle pareti del Ponte del Diavolo: sono hedera helix, specialmente alle due spalle del ponte, asplenium trichomanes, asplenium ruta-muraria, sedum album, sedum dasyphyllum, nonché alcuni muschi e licheni i quali sfidano gli anni e l’inclemenza sia degli inverni sia delle estati, quasi “dipingendo” di verde, grigio e giallo le pietre che hanno ormai contato alcuni secoli.
Tutte queste piante favoriscono il proliferare della biodiversità tipica di quei territori.

Risalendo i versanti dei due monti
Tra i rovi e le piante erbacee trovano rifugio e fanno la tana diversi animali selvatici come lepri, volpi, faine, tassi e ancora qualche fagiano. Nei boschi sovrastanti abitano gli scoiattoli. Risalendo i versanti dei due monti, troviamo cinghiali, caprioli e anche qualche camoscio, animali che troviamo sempre più vicini alle abitazioni, anche a causa dei cambiamenti climatici.

Esplorati a vari livelli
Tra i rettili la zona del Ponte del Diavolo è abitata da ramarri, lucertole e molte vipere. Tra gli uccelli è presente l’airone cinerino, il falco e la poiana, l’oca selvatica e la folaga. Tra i pesci nei fiumi si trovano trote marmorate, temoli e trote fario.
L’Area Attrezzata Ponte del Diavolo è costituita da un territorio dove l’ambiente e la biodiversità sono tutelati e possono essere esplorati a vari livelli dalla semplice passeggiata e pic nic all’escursione didattica e culturale.

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