Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte prima-

di Redazione 140 views0

 Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato istituito l’11 settembre 1922 ed è stato riconosciuto ufficialmente l’11 gennaio 1923.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è il più antico dei parchi della montagna appenninica ha avuto un ruolo fondamentale nella conservazione di alcune delle specie più importanti della grande fauna italiana: orso bruno marsicano, camoscio d’Abruzzo e lupo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è coperto per due terzi da faggete, una delle maggiori estensioni continue di tutto l’Appennino, che permettono la presenza di molte specie di animali volatili come il picchio di Lilford. Sono state reintrodotte nel parco alcune specie animali come il cervo e il capriolo che, assieme al ritorno del cinghiale hanno permesso la ricostituzione delle catene alimentari originarie che permettono ai grandi predatori di sopravvivere.
Nelle petraie di alta quota che si trovano sopra le faggete è presente il pino mugo, un arbusto molto raro da trovare sull’Appennino, e varie specie endemiche localizzate e specie di flora dei periodi glaciali.

Biodiversità tutelata
Nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise la biodiversità è egregiamente tutelata nonostante l’antropizzazione perché si è riusciti a coniugare la conservazione dell’ambiente naturale con lo sviluppo socio-economico delle comunità locali. Esistono numerosi centri di visita, aree faunistiche, la rete di sentieri e tutte le infrastrutture esistenti nel parco hanno permesso di valorizzare i piccoli centri storici dei paesi facenti parte del parco nazionale offrendo numerosi sbocchi lavorativi di tipo ecocompatibile.
Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è costituito principalmente da un insieme di catene montuose di altitudine compresa tra i 900 e i 2.200 m sul livello del mare.

Un paesaggio vario
Le montagne del Parco Nazionale presentano un paesaggio vario ed interessante in cui si alternano vette tondeggianti, tipiche dell’Appennino, a pendii dirupati dal tipico aspetto alpino. La zona centrale del Parco è percorsa dal fiume Sangro, al quale affluiscono vari torrenti; nella zona più esterna defluiscono, invece, le acque del fiume Giovenco, del Melfa, del Volturno e di altri fiumi.
All’interno del Parco Nazionale esistono due bacini lacustri: il lago artificiale di Barrea alimentato dal fiume Sangro ed il lago Vivo di origine naturale. Quest’ultimo è situato in una depressione di origine tettonica posta a circa 1.600 m sul livello del mare. Essendo alimentato in parte da sorgenti proprie ed in parte dallo scioglimento delle nevi, le sue dimensioni seguono andamenti stagionali.

Glaciazioni e fenomeni carsici
Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato plasmato dalle glaciazioni e da fenomeni carsici. Le rocce del Parco Nazionale sono per la maggior parte di natura calcarea. Nella zona della Camosciara è presente la dolomia, un tipo di roccia che, essendo impermeabile, permette all’acqua di scorrere in superficie dando luogo a pittoresche cascate e pozze d’acqua.

Per maggiori informazioni visitate il sito web del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

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