Climagate: i dibattiti sul clima si fanno in rete

di Redazione 50 views1

 A poco meno di due settimane dall’ avvio della Conferenza sui Cambiamenti Climatici COP 15, i dibattiti sul clima si rincorrono sul web ed, in particolare, hanno trovato una piazza virtuale internazionale come luogo di scambio e discussione, soprattutto accademica. Il blog The climate Conversation, creato da Hill & Knowlton, è official media sponsor del COP 15. Ecco cosa offre…

LO SCANDALO CLIMAGATE
Lo scandalo “Climategate” sta avendo un forte impatto sul dibattito in corso e importanti esponenti del mondo accademico si stanno pronunciano in queste ore sulle conseguenze del cambiamento climatico.
Dopo lo scoppio del Climategate avvenuto lo scorso 21 novembre, l’ esponente del mondo accademico più gettonato nei media è Phil Jones, Direttore dell’ Università dell’ East Anglia, seguito da Sir Nicholas Stern, autore del Rapporto Stern sull’ economia del Cambiamento Climatico.

Pavan Sukhdev della Deutsche Bank resta la voce più importante del mondo imprenditoriale e si contende la posizione con Brian Flannery, Responsabile della divisione scientifica, strategica e progettuale della Exxon Mobil Corporation.
Barack Obama resta il leader politico con la copertura media più alta rispetto agli altri e tre volte superiore a quella del Presidente cinese, Hu Jintao.
Il Primo Ministro australiano Kevin Rudd e il Cancelliere tedesco Angela Merkel guadagnano posizioni nella classifica dei leader politici più seguiti.
Dal mondo delle ONG prevale ancora la voce di Climate Justice Fast con tre dei suoi membri ai primi tre posti Anna Keenan, Sara Svenson e Paul Connor.
La recente nomina a Direttore di Greenpeace di Kumi Naidoo continua a detenere il primato per il maggior numero di spazi dedicati all’attivismo ambientale.
Sono poi sempre di più gli interventi di personaggi del mondo dello spettacolo che vogliono far sentire la loro voce prima del COP15. La super modella danese Helena Christensen è in vetta alle classifiche seguita da Lucy Lawless e dal Principe del Galles.

GLI ARGOMENTI PIU’ DIBATTUTI
Le conseguenze del cambiamento climatico sono l’ argomento più dibattuto anche in virtù del grande numero di interventi da parte del mondo accademico che si è registrato a partire dal 20 novembre (sulla carta stampata la percentuale è quasi raddoppiata raggiungendo il 19% , sui blog si è passati dal 10 al 14% mentre per quanto riguarda Twitter dal 15 al 24%).
I media hanno distolto l’ attenzione dalle conseguenze del Cambiamento Climatico e il ruolo degli Stati Uniti e della Cina, entrambi argomenti prominenti nell’ analisi della scorsa settimana. Subito dopo la visita di Barack Obama in Asia, infatti, l’attenzione al ruolo degli Stati Uniti e della Cina è passata dal 34 al 14%.
Il tema relativo al ruolo dei paesi sviluppati e le loro emissioni ha soppiantato il tema legato al ruolo dei paesi in via di sviluppo.

L’ IMPORTANZA DELLA RETE
Il dibattito politico continua a perdere spazio sui media passando dall’82% al 62% per quanto riguarda la carta stampata, dal 78 al 58% nei blog, dal 71 al 44% nei twitter.
Il mondo accademico sta facendo sentire la sua voce nei blog (18%) e twitter (11%) rispetto alla carta stampata (10%).
Delle conseguenze del cambiamento climatico si parla molto nella comunità twitter (24%) rispetto alla carta stampata (19%).

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