Roma, lo stadio Franco Sensi ad emissioni zero. Così lo sport si fa verde

 Lo stadio ‘Franco Sensi’, destinato a diventare la nuova casa della Roma, sarà un impianto unico, tecnologico e ad emissioni zero. Il progetto presentato ieri a Trigoria punta molto sulla sostenibilità, sui materiali, sulla sua unicità… finalmente un progetto sostenibile sotto gli occhi di tutti!

DOVE SORGERA’ LO STADIO A EMISSIONI ZERO
L’ area prescelta, da un lato contigua alla Centralità Urbana di Massimina, è situata in posizione strategica nel quadrante Ovest della città, subito all’ esterno del Grande Raccordo Anulare, tra le due direttrici di Via Aurelia (a sud) e di Via di Boccea (a nord). L’ ampia area, ai limiti della città compatta, risulta idonea sia sotto il profilo ambientale, che può essere rispettato e valorizzato, sia sotto quello insediativo.

Una nuova centrale fotovoltaica da 15MW a Fiumicino

 E’ nata una nuova partnership fra Fotowatio e Solesa Green Power per attività comuni nel settore fotovoltaico da sviluppare in Italia. Tra le linee dell’ accordo vi è anche una centrale fotovoltaica, di circa 15 MW, che sorgerà a Fiumicino, alle porte di Roma. Fotowatio Italia, succursale italiana del gruppo Fotowatio, e Solesa Green Power, societa’ 100% italiana nata dalla joint venture tra Fly Energy Group e Solesa, hanno infatti reso noto di aver siglato un accordo di partnership per sviluppare insieme iniziative nel settore fotovoltaico in Italia.

UNA CENTRALE FOTOVOLTAICA A FIUMICINO
Il primo importante frutto della partnership tra le due societa’ e’ lo sviluppo di una centrale fotovoltaica di circa 15 MW a Fiumicino, alle porte di Roma, un progetto in fase di strutturazione finanziaria e di negoziazione del contratto di appalto per la costruzione e messa in esercizio.
L’impianto, che si avvarrà delle migliori tecnologie e componentistiche disponibili sul mercato, una volta completato – spiega Fotowatio – potrà soddisfare il fabbisogno energetico di circa 5.500 famiglie, con una produzione di energia elettrica pari a 21.899 MWh/anno, con significativi benefici ambientali“.

Ravenna 2009. Rifiuti, acqua, energia. Da oggi al 2 ottobre il festival per la sostenibilità ambientale

 Sostenibilità e innovazione in campo ambientale. Sono questi i temi che riguarderanno la seconda edizione di ‘Ravenna 2009. Rifiuti, acqua, energia’, festival nazionale di tre giorni in programma nel capoluogo emiliano da oggi 30 settembre e fino al 2 ottobre.
Diversi i percorsi di approfondimento coerenti con gli obiettivi della manifestazione (trasparenza all’ interno dei settori per una migliore conoscenza delle tematiche a tutti i livelli; trasferibilità, di idee, esperienze, buone pratiche; trasversalità fra i saperi e culture dei singoli settori rifiuti, acqua, energia; tracciabilità come monitoraggio dei sistemi organizzativi e certificazione dei processi gestionali).

IL FESTIVAL PER LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
La manifestazione si svolgerà interamente nel Centro Storico pedonale all’ interno di 12 Sale attrezzate, in un Teatro Tenda in Piazza del Popolo e al Mar per una manifestazione a km zero declinata in tecnica, cinema, musica e arte.

Greenpeace, la classifica dei peggiori inquinatori della Terra

 Silvio Berlusconi ha cercato di trattare con l’Unione Europea per ottenere maggiori quote di Co2“. E questo “per difendere gli interessi di gruppi industriali che non hanno alcuna intenzione ad avviare una rivoluzione energetica pulita“. All’indomani della presa di posizione di Bruxelles sui tetti nazionali alle emissioni di CO2 ”non più negoziabili”, Greepeace “fa i nomi di chi c’è dietro questa mossa” e pubblica in esclusiva la classifica 2009 delle emissioni di gas serra dei maggiori gruppi industriali in Italia soggetti alla direttiva europea sull’Emission Trading, il sistema europeo di scambio della CO2. La classifica dell’associazione ambientalista “mostra chiaramente chi rispetta le regole e chi no. Per il terzo anno consecutivo, l’Enel guadagna il primo posto tra i ‘grandi inquinatori“.

INDUTRIE ITALIANE E INQUINAMENTO
Complessivamente le industrie italiane hanno superato i permessi di emissione per nove milioni di tonnellate di CO2, ma bisogna fare dei distinguo – spiega Francesco Tedesco, responsabile campagna energia e clima di Greenpeace – Lo sforamento si deve solamente ai settori del termoelettrico e della raffinazione. Altri settori, invece, hanno rispettato i tetti”. Enel, rimarca l’organizzazione, “si conferma il primo ‘grande inquinatore’ con oltre 44 milioni di tonnellate di CO2. Circa un terzo delle emissioni del gruppo – entra nel dettaglio – si deve all’impianto di Brindisi, la più grande centrale a carbone in Italia nonché primo impianto per emissioni di gas serra, con 14,9 milioni di tonnellate“.

Vertice di Copenhagen: due gradi centigradi per salvare il pianeta

 “I riflettori dell’opinione pubblica mondiale sono puntati su Copenaghen. Il prossimo dicembre si svolgera’ la conferenza che dovrebbe delineare l’impegno dei singoli paesi per delimitare il surriscaldamento del pianeta entro il limite di 2 gradi centigradi, considerato dalla maggioranza degli studiosi la soglia per evitare drammatici mutamenti“. Così ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, intervenuta ieri in Campidoglio, nell’ambito del Festival Internazionale dell’Ambiente, al convegno Verso Copenaghen: come cambia il clima. Presenti all’incontro, tra gli altri, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’assessore capitolino all’ambiente Fabio De Lillo, il presidente della World Federation of Scientists Antonio Zichichi.

I TRE TEMI PER L’AMBIENTE
Il ministro per l’Ambiente ha ricordato ancora che ”le differenze tra le posizioni di partenza, tra paesi industrializzati e le economie emergenti, pur essendosi attenuate, rimangono. Rimangono in particolare – ha precisato- su tre temi cruciali. L’individuazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni, la disseminazione delle tecnologie a bassa emissione di carbonio, i finanziamenti che i paesi industrializzati devono mettere in campo per consentire ai paesi emergenti di poterle utilizzare. Sarebbe impensabile oggi siglare un accordo post -Kyoto – ha proseguito la Prestigiacomo – senza la Cina e gli Stati Uniti, paesi che da soli emettono circa il 40% della CO2 del pianeta”.

Guida al giardinaggio: il pothos

 Il suo nome latino è Epipremmum aureum e si tratta della classica pianta d’interni, caratterizzata da lunghi fusti che possono raggiungere e superare due metri, coperti di foglie a forma di cuore, brillanti, irregolarmente screziate di verde e di giallo crema. Ne esistono molte varietà e le piante più vecchie tendono a sviluppare delle radici aeree carnose.

LA POSIZIONE
La posizione ideale è in piena luce e, in inverno, anche in pieno sole. Questa pianta però si adatta anche a situazioni in ombra anche se il suo fogliame risulta in questo caso meno colorato. Poco esigente per quanto riguarda la temperatura, sopporta bene il freddo fino a 10°C, così come gli ambienti molto caldi; la sua temperatura ottimale però è di 16-18°C.

LE CURE
La pianta va bagnata con moderazione in tutte le stagioni, tranne che in inverno quando la temperatura è bassa. Utile ogni 15 giorni, durante il periodo di sviluppo, fornirle un fertilizzante per piante verdi.

Con gli incentivi per le bici l’Italia pedala… 7000 bici in 4 ore

 Straordinario successo dei nuovi incentivi del Ministero per l’Ambiente per l’acquisto di biciclette. Basti pensare che nelle prime 4 ore del ‘click day’ sono state acquistate oltre settemila biciclette, un ‘click’ ogni 2 secondi circa, per un importo complessivo di circa un milione di euro. Una media per incentivo di circa 150 euro.
Insomma, per essere ecologici basta rendere l’ecologia conveniente… e l’Italia riscopre la piacevolezza di pedalare anziché restare in coda nel traffico tra smog e veleni.

SI PEDALA DI PIU’ AL NORD
Significativa anche la distribuzione di questi primi 7000 acquisti: il 70% è avvenuto nelle regioni del nord, il 13 del centro, l’11 del sud e il 6 nelle isole.
I primi dati – commenta il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – confermano lo straordinario interesse degli italiani per le due ruote. Avevamo visto giusto quando abbiamo deciso di rifinanziare gli incentivi. Si tratta di uno strumento che incentiva la mobilità a impatto zero per l’ambiente e promuove stili di vita sani, oltre a sostenere un comparto produttivo che a buon diritto può dirsi di green economy. Spero che questa eccezionale ‘voglia di bici’ induca anche gli enti locali ad incrementare i progetti per le piste ciclabili nelle città per rendere le bici sempre più una alternativa ecologica all’automobile“.

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