Tav, si innalza la tensione. Si rischiano gli scontri

E’ l’ennesimo pasticcio all’italiana. Roberto Maroni è sul piede di guerra e ha dichiarato che la Tav si farà e di partirà con i cantieri entro il 30 giugno, pena la perdita di milioni di finanziamenti europei. Così il ministro dell’Interno tuona dal quotidiano La Padania, incurante alle proteste sempre più forti del movimento No Tav, ovvero dai cittadini della Val di Susa che stanno tentando di far valere le loro ragioni  argomentando che l’opera, dal costo stratosferico e che i contributi europei coprono solo in minima parte, non solo non è utile perché non serve, ma sarà anche causa di un enorme danno ambientale per coloro che abitano in quelle vallate.

Contaminazioni e intossicazioni, il nuovo spettro ambientale si fa invisibile


Contaminazioni e intossicazioni, pericoli invisibili che arrivano e derivano dall’inquinamento ambientale ma di fronte al quale ci troviamo completamente inermi e impreparati, proprio perché intangibili. Sira Sebastianelli, psicologa attenta alle tematiche ambientali, spiega così nel suo blog www.thirdlife.it, le paure degli italiani riguardo l’ambiente. Radiazioni, batteri, cibi transgenici… l’uomo ha paura di tutto ciò di cui non può avere il controllo.

Sistri, l’odissea continua: nuova partenza il primo gennaio 2012


Continua l’odissea del Sistri, il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti pericolosi che utilizza la tecnologia satellitare per combattere le ecomafie, con continui rinvii e false partenze. Il Ministro Prestigiacomo, l’ultima volta, era stata perentoria: partenza il primo giugno. In realtà non funziona ancora niente e dopo un rinvio a settembre, ora già si parla del primo gennaio 2012. Del resto, il click day si è rivelato un disastro: call center in tilt a causa di chiavette illeggibili, procedure rimaste a metà, e cedimento del sistema.

Appalti e costi del Sistri
I maligni puntano il dito sull’appalto affidato in modo diretto alla Selex dal precedente governo, senza nemmeno indirre una gara; oltre poi a una spesa iniziale di 5 milioni di euro che non sono serviti a fare molto, visti i risultati. L’idea iniziale era che il sistema di autofinanziasse, ma l’autofinanziamento per ora si traduce in costi esorbitanti per gli operatori (basti pensare a chi, come i parrucchieri, producono quantità ridicole di prodotti pericolosi da smaltire), tanta burocrazia e un niente di fatto.

I pazzi siete voi: sette ragazzi nuclearizzati in diretta web

Alessandra, Pierpaolo, Luca, Giorgio, Silvio, Alice e Marco: sette ragazzi e un esperimento. Vivere per un mese rinchiusi in un rifugio secondo le regole di protezione da radioattività, proprio come in caso di “incidente” nucleare. Da 25 giorni ormai i sette “nuclearizzati” stanno vivendo al chiuso, senza mangiare cibi freschi e con internet come unico contatto con l’esterno. Per comunicare, usano dei filmati che caricano su Youtube e sul loro sito, www.ipazzisietevoi.it, e dal quale è anche possibile osservarli in una diretta streaming, proprio come una versione rivisitata e molto più realistica del Grande Fratello.

Nucleare: a Fukushima è allarme cancro, attesi 420mila casi nei prossimi 50 anni

Gli effetti del disastro di Fukushima, quelli che non si vedono a occhio nudo, quelli di cui nessuno (almeno in Italia) parla: 420mila casi di cancro attesi nell’arco temporale dei prossimi 50 anni. Ecco ciò che aspetta agli abitanti delle zone che circondano la centrale nucleare, investita dalle radiazioni in seguito al terremoto e allo tsunami. Il rischio sulla contaminazione nucleare in Giappone è stato svelato da uno studio indipendente dello scienziato britannico Chris Busby, del comitato europeo per sul rischio radioattivo.

La contaminazione da radiazioni nucleari
La contaminazione riguarda un’area di circa 200 chilometri che circonda la centrale di Fukushima e i suoi effetti potrebbero manifestarsi già nell’arco di 10 anni.

La Germania ferma il programma nucleare: deadline nel 2022

La prima potenzia industriale d’Europa a mettere fine al suo programma nucleare sarà la Germania: il suo ultimo reattore verrà spento nel 2022. In questo modo la Germania rinuncia definitivamente ed irrevocabilmente all’energia atomica, dando un segnale forte non solo all’Europa ma al mondo intero.

L’annuncio è stato dato ieri dal ministro Norbert Rottgen (del CDU), dal Ministero dell’Ambiente tedesco. La decisione è stata presa dopo un incontro con i leader del CDU e con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Tutti d’accordo sull’abbandono delle centrali nucleari sul suolo tedesco e, soprattutto, su un nuovo programma di sviluppo delle energie rinnovabili, come ulteriore propulsore allo sviluppo economico del Paese.

Greenpeace colpisce ancora: blitz all’Olimpico contro il nucleare

Stadio Olimpico di Roma, finale di Coppa Italia Inter-Palermo. E’ il primo tempo, quando dalla copertura della Tribuna Tevere appare sopra le teste dei tifosi un enorme striscione con la scritta “Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare”. La firma è quella di Greenpeace, che con l’ennesimo blitz da parte di cinque ambientalisti si sta mobilitando massicciamente per protestare contro la sospensione temporanea del piano nucleare Italiano, pensato dal Governo per far saltare il referendum del 12 e 13 giugno.

Il referendum del 12 e 13 giugno
Uno dei quattro quesiti referendari che si andranno a votare il 12 giugno (dalle ore 8.00 alle ore 22.00) e il 13 giugno (dalle ore 7.00 alle ore 15.00) prossimi, infatti, riguarderà proprio il futuro energetico dell’Italia. Votando SI ci si esprime a favore dell’abrogazione della norma espressa nel quesito, dunque, se si è contro lo sviluppo del piano energetico nucleare in Italia, bisogna barrare la risposta SI.

I pazzi siete voi: la protesta di Greenpeace contro il nucleare e il decreto omnibus

Un bidone nucleare altro quattro metri per cinque di diametro è comparso oggi sulla terrazza del Pincio a Roma. Sopra, la scritta “Liberateci dal nucleare” e “Attenzione! Contiene attivisti”. La trovata arriva da Green Peace, come segno di protesta contro l’approvazione del Decreto Omnibus, che contiene anche la sospensione “trabocchetto” contro il nucleare. Alcuni attivisti di Greenpeace, nascosti dentro al gigantesco bidone, si sono uniti ad altri che erano incatenati intorno ad esso, aprendo uno striscione che recitava !I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro”.
Un altro striscione è poi stato srotolato dalla terrazza del Pincio: “12 e 13 giugno 2011 Referendum. Vota sì per fermare il nucleare”. Gli attivisti hanno fatto sapere che resteranno barricati dentro al bidone nucleare fino al giorno del referendum, a fare da promemoria vivente per tutti i romani.

Anticorpi per il mare contro gli sversamenti di petrolio

 Si comportano come gli anticorpi che il sistema immunitario mette in campo contro virus e batteri, i biosensori progettati per “curare” il mare malato: individuano le maree nere e risanano il mare invaso dal petrolio in modo decisamente più rapido rispetto a quanto riescono a fare le tecnologie attuali. E’ quanto hanno dimostrato i primi test, i cui risultati sono descritti nella rivista Environmental Toxicology and Chemistry.
I biosensori sono stati messi a punto negli Stati Uniti, nel Virginia Institute of Marine Science (Vims) e sono stati sperimentati sul campo nelle acque di due fiumi. Hanno dimostrato di essere in grado di fare analisi nell’arco di 10 minuti, rilevano i ricercatori, e di individuare la presenza di inquinanti a livelli di poche parti per milione e al costo di pochi centesimi per ogni test.

Nucleare: dopo Fukushima è destinato a morire

Il nucleare è destinato a morire“. E’ quanto dice il report 2010-2011 del Worldwatch Institute ‘l’energia nucleare in un mondo post-Fukushima’. Il Wwf si dice d’accordo con quanto stabilito dal rapporto e, tramite la responsabile ‘clima ed energia’ Mariagrazia Midulla, afferma: “secondo il Worldwatch Institute, l’energia atomica ha iniziato la propria parabola discendente già dal 1980 e nel 1990 per la prima volta il numero di reattori arrestati ha superato il numero di avviamenti. Un trend confermato anche dai dati più recenti: all’aprile 2011 risultano in funzione nel mondo un totale di 437 reattori nucleari per 30 Paesi, 8 in meno rispetto al massimo storico del 2002“.