Sistri, l’odissea continua: nuova partenza il primo gennaio 2012


Continua l’odissea del Sistri, il Sistema di Tracciabilità dei Rifiuti pericolosi che utilizza la tecnologia satellitare per combattere le ecomafie, con continui rinvii e false partenze. Il Ministro Prestigiacomo, l’ultima volta, era stata perentoria: partenza il primo giugno. In realtà non funziona ancora niente e dopo un rinvio a settembre, ora già si parla del primo gennaio 2012. Del resto, il click day si è rivelato un disastro: call center in tilt a causa di chiavette illeggibili, procedure rimaste a metà, e cedimento del sistema.

Appalti e costi del Sistri
I maligni puntano il dito sull’appalto affidato in modo diretto alla Selex dal precedente governo, senza nemmeno indirre una gara; oltre poi a una spesa iniziale di 5 milioni di euro che non sono serviti a fare molto, visti i risultati. L’idea iniziale era che il sistema di autofinanziasse, ma l’autofinanziamento per ora si traduce in costi esorbitanti per gli operatori (basti pensare a chi, come i parrucchieri, producono quantità ridicole di prodotti pericolosi da smaltire), tanta burocrazia e un niente di fatto.

Gli interrogativi sull’efficacia
E’ al di là dell’entrata in vigore o no, restano ancora molti interrogativi sull’effettiva efficacia di questo sistema, specialmente per quanto riguarda la reale possibilità di fare controlli in strada in caso di segnalazione di illeciti, E soprattutto l’assenza di sanzioni per i trasgressori.
Le ecomafie, insomma, potranno fare gli affari loro ancora per un po’.

1 commento su “Sistri, l’odissea continua: nuova partenza il primo gennaio 2012”

  1. Qualsiasi tentativo per bloccare le ecomafie non serve,non si combatte così la mafia,questo sistema serve soltanto al governo per incassare dei soldi e a qualche ministro a farsi pubblicità.
    A noi operatori in regola,solo disguidi,perdite di tempo e tanti soldi spesi in corsi e aggiurnamenti rivelatisi inutili.Per non parlare della mancata gara di appalto per il sistema.Insomma è tutto aumm.aumm. (mangia mangia)

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