Guida al giardinaggio: felce di Boston

 La felce di Boston una delle felci da interno più robuste perché si adatta a un ambiente relativamente asciutto. Le fronde della felce di Boston nascono direttamente dal rizoma e assumono un aspetto denso. Lunghe e arcuate, di un bel verde vivo, possono superare il metro di lunghezza. Sono divise in foglioline strette dal bordo ondulato. Della felce di Boston esistono molte varietà, dalle fronde più o meno finemente tagliate, divise, sfrangiate, ondulate, così come alcune varietà nane.

DOVE POSIZIONARE LA FELCE DI BOSTON
La felce di Boston in piena luce, ma non in pieno sole, oppure a mezz’ ombra. Si trova bene in una stanza normalmente riscaldata (ma non troppo) e sopporta bene anche un ambiente moderatamente fresco (15°C).

Guida alla coltivazione dell’ orto: attrezzatura e manutenzione degli utensili

 Una volta individuato il luogo ove far crescere il nostro orto, bisogna pensare anche agli attrezzi del mestiere. Disporre degli attrezzi adatti renderà infatti più facile il lavoro: le lavorazioni dell’ orto richiedono un’ attrezzatura completa, in grado di risolvere le diverse esigenze colturali. Per evitare fatiche inutili, conviene dunque attrezzarsi di strumenti resistenti. La scelta va fatta con cura.

GLI ATTREZZI PER L’ ORTO
La regola generale che vale per tutti gli attrezzi è quella di acquistare sempre strumenti dal manico liscio e confortevole… insieme a guanti molto robusti.

La vanga
Nelle due versioni ovale e rettangolare, la vanga è indispensabile. la prima serve per scavare solchi e buche, mentre la seconda per i lavori di precisione. Non è così importante di quale metallo sia fatto l’ attrezzo, ma la parte su cui poggia il piede deve essere rovesciata in modo ad esso perpendicolare, in modo da evitare danni alle calzature.

Cani in condominio: cosa dice la legge

 Vivere in un condominio con il proprio cane porta una serie di vantaggi e svantaggi. La convivenza con persone che, di fatto, non scegliamo ma ci ritroviamo come vicini origina in alcuni casi attriti e situazioni di litigiosità. Statisticamente, la presenza di un cane compare tra i più diffusi fattori scatenanti di discussioni condominiali.

IL CANE, UN PRETESTO PER LITIGARE
In realtà il cane finisce quasi sempre per essere un pretesto per generare un conflitto basato su altre motivazioni. Nonostante numerosi regolamenti condominiali vietino ai condomini il possesso di un cane, numerose sentenze hanno chiarito, innanzitutto, un diritto inviolabile per ogni cittadino italiano: quello di possedere un animale domestico.

COSA DICE IL CODICE CIVILE: IL CANE E’ “COSA MOBILE”
Quando un amministratore condominiale richiede l’ allontanamento dell’ animale per una qualsiasi causa (solitamente si contesta al cane la rumorosità causata dall’ abbaio oppure una scarsa pulizia che comprometterebbe l’ igiene del condominio) raramente, quasi mai, il giudice gli dà ragione.
I motivi sono diversi, ma alla base di tutto c’ è il Codice Civile: il cane viene considerato “cosa mobile” uguale, per la legge, a un tavolo, a una sedia o a una televisione.
Cosa significa? Nessuno può impedire ad un’ altra persona di possedere un televisore, anche se il suo uso potrebbe esserne regolamentato dal giudice (guardare un film in piena notte a tutto volume è un comportamento censurabile).

Curiosità feline legate alla razza: carattere e aspetto dei gatti

 Ecco un’ altra piccola rassegna di curiosità sui nostri amici felini legate alla loro razza. Ciascuna ha infatti le proprie peculiarità, non solo nell’ aspetto, ma anche nel carattere. Se state scegliendo un micio di razza per amico, ecco qualche utile indicazione.

IL PERSIANO, OCCHIO AI NODI
Il nodo è l’ incubo di qualsiasi proprietario di Persiani: oltre a rendere scadente la qualità del mantello può trasformarsi in un problema serio. Per evitarlo bisogna pettinare il micio tutti i giorni con un pettine a denti larghi e poi con uno a denti più fitti per asportare il pelo morto e i piccoli nodi. Il bagno, essenziale, è consigliato una volta ogni due mesi. La rimozione del pelo morto è utilissima anche per evitare il formarsi di depositi fastidiosi nell’ intestino.

I musei della natura: il museo del vulcano a Saint-Ours-les-Roches

 Inevitabilmente, i vulcani richiamano alla memoria il processo mai interrotto della formazione del pianeta. L’ idea di creare un centro di vulcanologia racchiude in sé un forte elemento rituale e simbolico, e acquista tanta più forza se si considera la scelta del luogo. Non una città, ma la natura: un paesaggio segnato dalla presenza ben visibile di attività vulcaniche , dominato da vulcani spenti.
Da qui nasce il Centro europeo del vulcanesimo, in Alvernia, che ha implicazioni sia scientifiche che emozionali.

Un tale museo non può che richiamare visitatori molto diversi tra loro per interessi, età e cultura.

IL PROGETTO DEL MUSEO DEL VULCANO
Il complesso è progettato come un luogo in cui vivere un’ esperienza e comunicare idee e percezioni connesse con il vulcano. Non vi è dunque distinzione tra edificio e ambiente circostante, né tra sottosuole e superficie o tra contenitore e contenuto.
I visitatori, per accedere al museo, devono seguire un sentiero processionale, poichè discendono un abisso, discendono nel mondo infero, diretti al centro della Terra: impossibile non evocare Jules Verne e l’ inferno di Dante, come pure il rapporto con il grembo materno e la cavità protettiva.

Guida al giardinaggio: vite d’ appartamento

 Questa pianta della famiglia della vite (Cissus rhombifolia), originario dell’ America tropicale, forma dei lunghi fusti sottili ricadenti o rampicanti con foglie composte di tre foglioline di forma romboidale dal bordo dentellato. Le varietà più diffuse sono “Ellen Danica” dalle foglie molto frastagliate e chiare e “Mandaiana”, un poco più scura e meno frastagliata. Le giovani foglie sono un poco pelose.

DOVE POSIZIONARE LA VITE D’ APPARTAMENTO
Evitate le posizioni in pieno sole. Tutte le altre situazioni, fatta eccezione per gli angoli eccessivamente in ombra, vanno bene. Per quanto concerne la temperatura, questa vite è poco esigente e sopravvive anche con un minimo di 7-10°C.

COME CURARE LA VITE D’ APPARTAMENTO
E’ sufficiente innaffiare con moderazione, con molta parsimonia in inverno quando la temperatura è bassa. E’ utile, per stimolarne lo sviluppo, fare degli apporti regolari di fertilizzante liquido per piante verdi ogni 10-15 giorni.

Educazione del cane: capisce le nostre parole?

 Quante volte, osservando il cane mentre ascolta le nostre parole, ci siamo convinti che riesca a capirci? La realtà è un’ altra: il cane non è in grado di capire tutte le parole che gli vengono dette. I padroni, infatti, troppo spesso scambiano l’ attenzione e, non di rado, lo sforzo per capire del cane con la comprensione vera e propria.

RICONOSCERE LE PAROLE DEL PADRONE
I cani sono in grado di imparare a riconoscere le parole che più frequentemente gli vengono ripetute grazie all’ associazione, importante, di tre stimoli differenti:
* il suono della parola
* il tono della voce
* i gesti che accompagnano o seguono il comando.
L’ apprendimento di parole nuove da parte del cane è un’ operazione tutt’ altro che scontata. Il cane apprende un comando per tentativi e, di conseguenza, il detto “sbagliando s’ impara” nel suo caso è decisamente azzeccato!

I musei della natura: il Fjoerland, museo dei ghiacciai

 I fiordi della costa occidentale della Norvegia rappresentano una delle meraviglie della natura; chiusi da alte pareti rocciose, che possono arrivare fino a 1600 metri, penetrano per lunghi tratti all’ interno del Paese serpeggiando tra le profonde valli che caratterizzano questa parte del territorio.
Il più grande dei fiordi è il Sognefjord che, con una estensione pari a 200 chilometri, si sviluppa dalla linea costiera verso l’ interno fino a raggiungere le parti centrali del Paese, in una delle zone montuose della norvegia. Quasi a metà del lungo percorso, il fiordo compie uno dei suoi improvvisi cambi di direzione. Proprio da quest’ area, Fjoerland, i vichinghi con le loro lunghe imbarcazioni sin dall’ Ottocento cominciarono le loro incursioni nei territori dell’ Europa continentale. Ed è proprio lì, dove finisce il Fjoerland, che si trova il Museo dei Ghiacciai, realizzato su progetto di Sverre Fehn tra il 1989 e il 1991. Si tratta del gigantesco ghiacciaio Josterdal, il più grande di tutta la Norvegia, che da allora è diventato un vero museo “naturale”.

Curiosità feline legate alla razza: c’ è gatto e gatto

 Ecco una piccola rassegna di curiosità sui nostri amici felini… ogni razza di gatto ha la propria, non solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto caratteriale. Perché c’è gatto e gatto…

IL GATTO D’ ANGORA TURCO
Come tutti i gatti bianchi, specie se con gli occhi blu, anche gli angora turchi possono essere affetti da sordità.Nel caso di occhi impari, possono presentare sordità dall’ orecchio che si trova nella stessa parte dell’ occhio blu.
Oggi, grazie ad un’ attenta selezione, questa eventualità è sempre più rara. Nel 2000 è partita nella sola Germania un’ efficacie campagna antisordità, tuttora in vigore, che proibisce accoppiamenti tra soggetti bianchi.

Gatti a pelo lungo, che passione!

 Oggi è normale vedere gatti a pelo lungo di diverse razze, anche se molte in realtà appartengono alla categoria definita a pelo “semilungo”. Persiano, Somalo, Norvegese, Siberiano e Angora sono razze ricercate, più o meno diffuse, ben note al grande pubblico degli amanti dei gatti.
Quello che forse tutti non sanno è che questi preziosi mici ci tengono compagnia solo da quattro secoli o poco più… Sono infatti arrivati in Europa, forse dall’ Oriente, nella prima metà del XVII secolo. Non che prima non esistessero gatti a pelo lungo, ma si trattava di casi dovuti a mutazioni genetiche casuali che davano vita a colonie dal pelo poco più lungo di quello raso.

IL VIAGGIO DI PIETRO DELLA VALLE
Se oggi possiamo annoverare un discreto numero di razze a pelo semilungo e lungo lo dobbiamo al viaggiatore Pietro Della Valle. Nobile romano, a soli 28 anni, a seguito d’ una delusione d’ amore, nel 1614 decise di intraprendere un lungo viaggio verso l’ Oriente. In undici anni e otto mesi attraversò l’ Egitto, la Turchia, la Persia… per arrivare sino in India. Testimonianza di quell’ avventura sono rimasti i suoi diari e le lettere che inviava regolarmente all’ amico Mario Schipano.