Solare. Celle galleggianti producono più energia

di Redazione 48 views0

 Aumentare il rendimento degli impianti fotovoltaici a concentrazione è una delle frontiere con cui ci si sta confrontando per far compiere alla’energia solare quel balzo in avanti necessario a renderne determinante il contributo alla copertura della domanda elettrica per uno sviluppo sostenibile. L’azienda californiana Pyron Solar ha sviluppato un interessante sistema ad elevato rendimento, ultimandone con successo nei giorni scorsi un test dimostrativo che prelude ad una prossima commercializzazione. Il sistema della Pyron Solar si basa su un meccanismo di raffreddamento passivo ottenuto tramite un’installazione direttamente a contatto con acqua.

Celle fotovoltaiche galleggianti
Le celle fotovoltaiche sono galleggianti su un bacino con acque ferme o quasi (cioè non sono previste per mari o laghi, ma vanno bene in vasche, stagni o bacini appositamente realizzati). Posizionare le celle fotovoltaiche sull’acqua presenta diversi vantaggi: ad esempio si risolve alla radice il problema del raffreddamento delle celle fotovoltaiche, che i raggi concentrati del sole possono riscaldare fino a temperature molto elevate.

Evita il problema dell’ombreggiamento
Inoltre le celle fotovoltaiche lavorano in posizione orizzontale sull’acqua o quasi, cosa che evita il problema dell’ombreggiamento da parte delle celle vicine e permette di ridurre fortemente la superficie occupata per energia prodotta, rispetto agli altri tipi di impianti fotovoltaici. Infine l’impianto di energia solare si presta ad essere integrato con altre funzionalità, quali, per esempio, la piscicoltura. Questo tipo di impianti multifunzionali contribuisce alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile.

Una vasca per l’ittiocultura
In effetti, nel test effettuato in California, a San Diego, è stata utilizzata proprio una vasca per l’ittiocoltura. L’impianto (una centralina dimostrativa da 20 kW) ha impiegato lenti in acrilico e un sistema a doppio puntamento per catturare l’energia solare e concentrarla con un fattore di 6.500 “soli” su un particolare vetro ottico che, a sua volta, diffonde la luce sulla cella fotovoltaica sottostante. L’espressione “6.500 soli” vuol dire che la lente concentra sulla cella una radiazione solare corrispondente a quella che incide su una superficie 6.500 volte più grande di quella della cella. Secondo Pyron, i costi relativamente bassi di installazione e manutenzione di questo sistema combinati con l’elevata efficienza sono elementi che renderanno attraente e competitiva questa tecnologia per uno sviluppo sostenibile.
Fonte: La Stampa

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