Una pastiglia per salvare gli animali dall’inquinamento del Lambro: in campo la Lipu

di Redazione 317 views0

 Una pastiglia di carbone attivo da somministrare subito agli animali per far loro smaltire la tossicità degli idrocarburi, una confezione di olio di vasellina per pulire le zone glabre come zampe, becco, occhi e orecchie, garze e un paio di guanti di lattice. E’ il contenuto del kit di pulizia e di primo soccorso dei volatili che la Lipu di Reggio Emilia sta distribuendo da settimana scorsa ai centri di coordinamento degli operatori che sono a lavoro per fronteggiare l’emergenza inquinamento del Po, dopo l’arrivo dell’onda nera proveniente dal Lambro.

SOS ANIMALI
Ieri abbiamo distribuito già 10 kit e oggi ne smisteremo un’altra decina alle volontarie dell’Enpa” spiega all’ADNKRONOS la delegata Lipu per la provincia di Reggio Emilia Mercedes Lombardo, sottolineando che l’intero lavoro di soccorso degli uccelli a rischio imbrattamento “è svolto in stretta collaborazione con la guardie ecologiche volontarie del Ggev“. Intanto, al centro Lipu di Reggio, almeno una ventina di volontari stanno facendo i turni anche di notte, per garantire l’accoglienza degli animali 24 ore su 24.

I DANNI DEL PETROLIO
La situazione è grave – prosegue Lombardo – anche perchè l’onda nera è giunta molto in anticipo. La macchia è lunga almeno 100 chilometri e ci vorranno giorni prima che passi, aumentando così il rischio per gli animali acquatici tra cui ci sono Aironi, Geramani Reali, Gallinelle d’acqua, ma anche il Tarabuso che è un uccello protetto, molto raro, che vive nei cannetti“. Lombardo parla invece di “moria incontenibile” per i pesci, per il quali il soccorso è quasi impossibile.

COME SALVARE GLI ANIMALI
Intanto, il raggruppamento delle Ggev ed il Cras Lipu Crocealata di Reggio Emilia, d’intesa con la Provincia, lancia un appello a chiunque si dovesse imbattere in qualche animale coperto dagli idrocarburi. “I rischi per la salute sono ancora più gravi se non si interviene velocemente, poichè l’imbrattamento può provocare oltre alla ipotermia ed alla incapacità a galleggiare, anche l’avvelenamento” fa sapere Lombardo che ricorda quali sono le operazioni da effettuare subito: “tenere l’animale al caldo, almeno a 40 gradi, generando calore anche con il riscaldamento della auto, pulire subito occhi, orecchie, zampe e becco e contattare uno dei centri delle associazioni animaliste“.
La custodia temporanea degli animali deve avvenire in una scatola di cartone bucherellata, che evita il contatto con l’ambiente umano per animali selvatici che possono stressarsi in contesti a loro non usuali. Al soccorso della fauna collaborano, oltre a Lipu e Ggev, anche la Polizia provinciale, l’Aipo Navigazione, il Coordinamento delle associazioni di Protezione civile di Reggio Emilia, altre associazioni animaliste e di pescatori e diversi cittadini.

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