Leonardo di Caprio e le tigri

 Leonardo di Caprio non è solo un bravissimo e bellissimo attore, una star di fama internazionale, ma è anche impegnato per la difesa dell’ambiente, della biodiversità, della terra vista come organismo vivente, degli animali. Leonardo di Caprio è un ecologista e un ambientalista convinto, impegnato in prima persona a difendere la terra cercando di avere un comportamento di vita quotidiana il più possibile coerente con le sue idee.

Impegno ecologista
Leonardo di Caprio devolve ingenti somme di denaro a sostegno di campagne ecologiste a difesa della terra, produzioni cinematografiche su temi di ecologia, ambiente, biodiversità, animali. Ha prodotto un film documentario sul problema del riscaldamento globale, “the 11th hour”, ed ora si è impegnato in difesa delle tigri.

Quattrozampe vegetariani, la nuova moda delle star di Hollywood

 Da sempre sotto l’obbiettivo dei cacciatori di nuove tendenze, ora le star di Hollywood dettano legge anche attraverso il life stile dei loro amici a quattro zampe. A dirlo è una ricerca sulla stampa estera condotta da Sitcom Editore in concomitanza con l’arrivo nelle librerie italiane delle agende 2011 ‘365 Il mio cane‘ e ‘365 Il mio gatto‘. Secondo l’indagine il fenomeno dei ‘trendsetter’ ormai spopola, e così, ai bordi della Walk of fame, si moltiplicano pets vegani, vegetariani o bio-addicted, dalle abitudini alimentari raffinate tanto quanto quelle dei loro famosissimi padroni.

Incentivi per il fotovoltaico: procedure più veloci dal primo dicembre

Richiedere al Gestore dei Servizi Energetici gli incentivi per il fotovoltaico sarà più semplice, rapido ed economico. Per semplificare l’accesso al Conto energia fotovoltaico dal primo dicembre 2010 il Gse avvia la nuova procedura telematica che permette a tutti i titolari di impianti fotovoltaici di ottenere gli incentivi con un semplice click. Non sarà quindi più necessario inviare tramite posta o corriere le domande per richiedere gli incentivi: l’accesso alle tariffe avverrà infatti esclusivamente attraverso il portale web (www.gse.it) e tutti i documenti necessari saranno inviati al Gse esclusivamente mediante formato elettronico.

Allarme di Greenpeace: specie di tonno diverse in un’unica scatoletta

 Una scatoletta di tonno su tre contiene specie differenti mescolate insieme, differenti da quanto indicato in etichetta e che possono variare a seconda del lotto di provenienza. E’ quanto risulta dalle analisi condotte da un laboratorio indipendente su richiesta di Greenpeace, che ha analizzato il dna in 165 scatolette di tonno provenienti da dodici Paesi, europei e non, tra cui l’Italia. Le confezioni analizzate appartengono tutte a marche molto popolari sul mercato mondiale, tra le altre Nostromo, Mare Aperto STAR, Riomare e Carrefour.
Mescolare due specie diverse di tonno nella stessa scatoletta è una pratica illegale in Europa” recita un comunicato di Greenpeace, nel quale si sottolinea come dalle analisi risulti “anche che, passando da una scatoletta all’altra dello stesso prodotto, il consumatore può trovare specie differenti di tonno. Questo avviene, per esempio, per i prodotti Nostromo e Mare Aperto STAR, testati in Italia. In questi casi viene usata un’etichetta del tutto generica ‘Ingredienti: tonno’, tanto legale quanto inaccettabile, che impedisce al consumatore di sapere con certezza cosa mangerà“.

Cacume e Morbano

 Si racconta che nei pressi di Tagliacozzo, in Abruzzo, in foreste di querce e faggi, aceri, carpini, noccioli, in terra di Marsica, tra fiumi, fonti e grotte, esistevano due paesini, Cacume e Morbano. Gli abitanti dei due paesi vivevano sfruttando ciò che il territorio offriva loro: il bosco, raccogliendo ciò che gli alberi della foresta offrivano, le erbe, la legna e cacciando animali selvatici.
Cacume e Morbano distavano tra loro pochi chilometri e gli abitanti litigavano spesso per il predominio sul territorio, ed erano rivali per vari motivi, una volta per il confine di un terreno o di un bosco, un’altra volta per la raccolta della legna o dei frutti degli alberi, o delle erbe, per i terreni di pascolo, per la caccia degli animali selvatici. Ogni motivo era buono per litigare.

Natale, la festa più inquinante dell’anno. Ecco come aiutare l’ambiente durante le feste

Il Natale è ormai dietro l’angolo. Tutti pronti, dunque, alla corsa ai regali. Ma la festività più attesa dell’anno è anche la più inquinante per il pianeta. LifeGate ha stimato che la quantità di CO2 prodotta durante le feste di Natale è pari a 386 Kg per una famiglia italiana composta da 3 persone. Totale: oltre 7,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessi. Tra i tanti buoni propositi il Natale può essere un’occasione anche per impegnarsi concretamente a mantenere l’aria pulita. E se Ikea propone l’albero che tutela l’ambiente e gli animali dando la possibilità di riconsegnarlo fra il 5 e il 12 Gennaio impegnandosi a donare al WWF 3 euro per ogni albero che verrà restituito, a Milano nasce il progetto BioChristmas: l’imponente albero di Natale che dal 5 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011 vestirà a festa il Largo Cairoli, illuminandolo con la sola energia prodotta dalle pedalate dei cittadini mentre, silenziosamente, provvederà a purificare l’aria.

Clean Up, uno spettacolo teatrale per educare alla raccolta dei rifiuti

 Si accendono i riflettori e il riciclo va in scena. E’ Clean Up, lo spettacolo teatrale presentato da Ecodom, il Consorzio Italiano di Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, e ideato da Luca Pagliari, giornalista esperto in comunicazione ambientale, dedicato ai temi del riciclo e della salvaguardia del nostro pianeta, in occasione della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti, la campagna ambientale promossa dall’Unione Europea.
Un viaggio multimediale all’interno del mondo dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici (Raee) per conoscere il ciclo di vita degli elettrodomestici che fanno parte della nostra quotidianità: dalla lavatrice al frigorifero, dalla lavastoviglie al computer, dal forno a microonde al telefonino.

Raccolta rifiuti: nella città del futuro sarà automatica

A Napoli, i rifiuti tornano a far parlare di sé e cosi le strade si riempiono nuovamente di accumuli e accumuli. Un peccato per una della città più belle del mondo. Ma la ricerca e l’innovazione possono contribuire ad evitare per il futuro situazioni emergenziali come questa che stiamo vivendo nel meridione, tanto da far diventare un lontano ricordo camion e contenitori. Lo sanno bene i cittadini di Stoccolma ma anche di Londra e Barcellona, che hanno salutato i bidoni per un sistema di aspirazione sotterraneo. E sulla nuova frontiera della raccolta dei rifiuti, si affaccia anche Montrèal, in Canada, come riporta il numero di novembre di Wired, che nel 2012 inaugurerà una rete da 8,2 milioni di dollari, tutta controllata via internet da Stoccolma.

La casetta dei gatti

 A Roma in un parco della zona dell’EUR esiste una piccola oasi di ritrovo e recupero per mici in difficoltà in cerca di adozione. Se ne occupa principalmente Anna che potete contattare al numero 335.6787207 per offrire il vostro aiuto come volontari e per avere qualsiasi informazione su “La Casetta dei Gatti”, su come dare un contributo e sulle iniziative dell’Associazione.

L’associazione
L’associazione “La Casetta dei Gatti” nasce nel 2004, con l’intento di creare e portare avanti una struttura dignitosa e organizzata in grado di ospitare e curare i gatti abbandonati malati e bisognosi. E’ un’Associazione senza fini di lucro che sopravvive grazie alle donazioni, all’operato dei volontari e alla collaborazione con strutture e autorità presenti sul territorio.

Unilever presenta il Sustainable living Plan per dimezzare le proprie emissioni di Co2 entro il 2020

 L’insieme di piccole azioni può fare la differenza. Per questo bisogna lavorare insieme: istituzioni, industria e consumatori. Ma un prodotto è sostenibile quando lo è sistema produttivo che è alla sua base. Con queste intenzioni Unilever, società globale di beni di largo consumo, ha annunciato, attraverso il ‘Sustainable living plan’ presentato in contemporanea a Londra, Rotterdam, Delhi e New York, di dimezzare l’impatto ambientale dei suoi prodotti entro il 2020.
Questo piano definisce oltre 50 obiettivi sociali, economici ed ambientali che vedranno Unilever, i cui brand globali comprendono Dove, Knorr e Lipton, dimezzare le emissioni di gas serra, il consumo d’acqua e di rifiuti non solo durante le fasi di produzione, ma anche nell’impatto derivante dall’attività dei suoi fornitori e consumatori. Oltre due terzi delle emissioni di gas serra, e la metà dell’acqua utilizzata nel ciclo di vita dei prodotti Unilever, derivano dall’utilizzo dei prodotti stessi da parte del consumatore.

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