Bergamo: auto comunali a metano per abbattere lo smog

 I mezzi del Comune di Bergamo inquineranno sempre meno. L’amministrazione comunale cittadina ha comunicato questa mattina la sua volonta’ di dotarsi di veicoli alimentati a metano, sostituendo, via via quelli che ancora viaggiano a benzina e a diesel, a partire da quelli piu’ vecchi ed inquinanti. Il processo di svecchiamento delle auto pubbliche durerà dei mesi: sui 224 veicoli in circolazione di proprietà del Comune, al momento sono infatti soltanto il 30% quelli che viaggiano a gpl o a metano.

INCENTIVI STATALI E RISPARMIO
Vogliamo dare un segnale forte, anche si sensibilizzazione ai cittadini, proseguendo su una strada già tracciata in passato – ha detto l’assessore comunale all’ambiente Massimo Bandera -. Oggi, grazie agli incentivi statali e ai distributori di metano, sempre più numerosi anche in città, ci sono le condizioni ideali per sostenere questo investimento. Il nostro obiettivo – ha aggiunto Bandera – è di arrivare presto ad avere il 50% dei veicoli del comune a basso inquinamento”.

ZeroEmission Rome, dal 30 settembre al 2 ottobre alla Fiera di Roma in scena le energie rinnovabili

 Giunto alla sua quinta edizione, ZEROEMISSION ROME è l’evento di riferimento per tutte le aziende e gli operatori interessati allo sviluppo delle energie rinnovabili, all’emission trading e alla sostenibilità ambientale in Italia e nel grande e promettente mercato del bacino del Mediterraneo.
L’edizione del 2008 ha riconfermato il successo della sua formula espositiva e convegnistica con oltre 18.000 visitatori, 300 espositori provenienti da 14 paesi, 9 convegni di 3 giorni con 46 sessioni e 330 relatori.

Anche quest’anno saranno sei le aree tematiche in cui saranno suddivisi i padiglioni: Eolica Expo Mediterranean, Co2 expo e Ccs expo, PV Rome Mediterranean, CSP Solar Tech Expo, Biofuel Expo, Agrienergy expo e Enerjob, dedicata all’incontro domanda-offerta per i lavori in ambito delle energie rinnovabili.

Una foresta di alberi artificiali contro l’ effetto serra

 Una foresta di 100.000 alberi artificiali potrebbe, nell’ arco dei prossimi 10 o 20 anni, diventare una delle soluzioni al problema dell’ effetto serra. E’ quanto affermano alcuni esperti di geoingegneria in un rapporto che identifica tre innovazioni tecnologiche, tutte a basso impatto ambientale, che potrebbero contribuire in futuro alla lotta contro i cambiamenti climatici.

GLI ALBERI ARTIFICIALI
Gli alberi artificiali sono già un prototipo e sono già avanzati dal punto di vista del design dell’ automazione e dei componenti che verrebbero usati. Potrebbero, in un periodo relativamente breve, essere prodotti in massa e messi in funzione“, ha dichiarato Tim Fox, responsabile del rapporto, aggiungendo che gli alberi artificiali sarebbero in grado di catturare una quantità di anidride carbonica migliaia di volte superiore rispetto ad un albero vero.

Una silenziosa invasione: il trasporto marittino e le emissioni di CO2

 Il trasporto marittimo internazionale “contribuisce per il 2,7% sul totale delle emissioni globali di CO2“. Nei 12 anni ormai trascorsi da quando il protocollo di Kyoto è stato varato dall’ Onu, l’ Organizzazione Marittima Internazionale (Imo) “non è riuscita a realizzare nemmeno una misura per la riduzione delle emissioni di gas serra” che, dal 1997 ad oggi, sono “cresciute del 100%” e attualmente “ammontano a 870 milioni di tonnellate l’ anno“, pari al “2,7% del totale delle emissioni globali di CO2“.

IL SETTORE MARITTIMO E L’ INQUINAMENTO
A denunciarlo sono le associazioni ambientaliste Amici della Terra Italia, MareVivo e Wwf Italia che hanno tracciato un bilancio dell’ impatto delle attività climalteranti del settore del trasporto marittimo internazionale. Secondo gli ambientalisti, “questo settore è l’ unico grande settore ad essere rimasto escluso dalle normative di controllo delle emissioni di CO2 varate dall’ Unione Europea e dai principali paesi industrializzati. Anche l’a viazione nazionale e internazionale è stata di recente inclusa nello Schema Comunitario di commercio delle emissioni (Ets)“.

Inquinamento aereo: il terminal 5 a Heathrow a basso impatto ambientale

 Solo il 3% degli italiani che si spostano in arereo ha una coscienza ‘green’, ha cioé la coscienza della propria responsabilità individuale rispetto alle ripercussioni sull’ ambiente dei viaggi aerei. Secondo il 44% degli italiani, infatti, la responsabilità della gestione dell’ impatto ambientale dell’ aviazione civile è principalmente in capo ai governi. A rilevarlo è un sondaggio commissionato da British Airways e condotto da YouGov che, in seconda battuta, vede il 41% degli intervistati italiani attribuire la responsabilità ambientale dei voli aerei alle stesse compagnie aeree.

LE RESPONSABILITA’ DEI VIAGGIATORI
Solo il 3% degli intervistati italiani ritiene che siano gli stessi viaggiatori ad avere una responsabilità a livello individuale dell’ impatto ambientale dei voli aerei, sottolinea la compagnia britannica e per i cittadini del Bel paese, infine, gli aeroporti sono considerati i principali responsabili soltanto dal 7% del campione. Dal confronto con le risposte raccolte negli altri Paesi europei, nel sondaggio di British Airways emerge che l’ attribuzione di questa responsabilità alle istituzioni governative “é un fenomeno tipicamente italiano. Altrove, infatti, la media si colloca intorno al 20%“.

IL NORD-EST PIU’ SENSIBILE ALL’ ECOLOGIA
Guardando alla distribuzione geografica sul territorio italiano di questa ‘coscienza green’, ovvero della responsabilità individuale rispetto alle ripercussioni sull’ambiente dei viaggi aerei, si vede come questa, comunque molto bassa, sia maggiormente concentrata nel Nord Est (5%), nel Sud (6%), e nelle isole (5,5%). Molto diversa la situazione nel Nord Ovest, dove nessun italiano intervistato si ritiene individualmente responsabile di tale problematica, e nel Centro, dove solo il 2% attribuisce al singolo viaggiatore la responsabilità dell’ inquinamento ambientale del trasporto aereo.

LUI, LEI E LA COSCIENZA ECOLOGICA
Un altro aspetto interessante, sottolinea lo studio di British Airways, è la differenza tra le risposte fornite da uomini e donne. Il 50% degli uomini crede che spetti al governo gestire e controllare l’ impatto ambientale prodotto dal trasporto aereo (contro il 38% del pubblico femminile), mentre il 47% delle donne intervistate ritiene che sia un dovere della compagnia aerea (solo il 35% per gli uomini). Le donne, inoltre, mostrano di credere maggiormente nella responsabilità individuale rispetto agli uomini (5% contro 2%).

G8 l’Aquila: le promesse dei grandi per tagliare le emissioni di Co2

 L’ AQUILA – I paesi sviluppati del G8 hanno concordato sull’ obiettivo di impegnarsi per una riduzione delle emissioni di C02 dell’ 80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. E’ quanto si legge nella dichiarazione conclusiva del G8, che l’ Ansa ha potuto consultare. Nella dichiarazione, i leader degli otto grandi riconoscono la necessità sostenuta dal mondo scientifico sul fatto che la temperatura media del mondo non può aumentare piu’ di due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali e mantengono l’ ambizione degli obiettivi proposti nella bozza originaria.

UNA RISPOSTA GLOBALE PER IL CLIMA
Considerato che questa sfida globale può essere raggiunta solo con una risposta globale, noi confermiamo la nostra volontà di condividere con gli altri paesi l’ obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050“, afferma la dichiarazione.

Aziende IT per salvare il clima: la classifica di Greenpeace per Cool IT Challenge

 L’ Information Technology, il settore industriale più innovativo, non sta utilizzando tutto il suo enorme potenziale per ridurre le emissioni mondiali di gas serra. È quanto risulta dalla classifica “Cool It challenge”, diffusa da Greenpeace in tutto il mondo.
Alla conferenza su “IT, Environment and Climate Change” a Copenhagen, è sconfortante vedere che le aziende innovative dell’ IT, che potrebbero conseguire profitti considerevoli dalle soluzioni tecniche che riducono i gas serra, stanno invece in disparte ad assistere ai negoziati.

LA SFIDA DI GREENPEACE: COOL IT CHALLENGE
La sfida “Cool It challenge” è stata lanciata lo scorso febbraio, chiedendo ai direttori generali delle principali aziende IT di entrare in azione sul fronte cambiamenti climatici e prendere impegni concreti per:
– fornire soluzioni IT agli altri settori economici come edilizia, trasporti e reti per la trasmissione dell’elettricità, misurandone accuratamente l’ impatto;
– fare pressioni per un accordo sul clima a Copenhagen;
– ridurre le proprie emissioni e utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.

Istanbul, un impianto a biogas per produrre energia elettrica “verde”

 E’ appena stato inaugurato a Istanbul un primo impianto capace di produrre energia partendo dal biogas prodotto dalle discariche. L’ impianto è stato sviluppato nell’ ambito di un’ iniziativa nazionale destinata a ridurre l’ impatto ambientale di numerose discariche di rifiuti e produrre, nel contempo, energia elettrica.
L’ impianto che abbiamo realizzato – ha commentato in una nota l’ azienda turca che l’ ha prodotto – è uno dei più grandi impianti mondiali di generazione di energia da gas da discarica con un alto livello di contributo locale. Inoltre, siamo stati in grado di convertire i gas discarica in elettricità con un’ efficienza superiore del 5% circa rispetto alla maggior parte dei progetti simili“.