Copenhagen: l’ accordo sul clima è debole

 Dopo ore di trattative e consultazioni seguite al ‘no’ di alcuni Paesi in via di sviluppo che minacciavano di far saltare l’ intesa raggiunta ieri sera, i delegati alla Conferenza dell’ Onu sul clima a Copenhagen hanno approvato una mozione con la quale accettano l’ accordo mediato dagli Stati Uniti con Cina, India, Brasile e Sudafrica.

UN ACCORDO A META’
La conferenza decide di prendere nota dell’ Accordo di Copenhagen del 18 dicembre del 2009“, ha dichiarato il presidente della sessione plenaria della Conferenza che si era aperta nella capitale danese il 7 dicembre scorso. Dopo la forte opposizione al testo da parte di alcuni Paesi in via di sviluppo – tra cui Venezuela, Sudan, Nicaragua e Cuba – i delegati hanno rinunciato alla procedura abituale di votare punto per punto il documento, optando per la formula più soft e meno impegnativa del ‘prendere nota’ dell’ accordo.

Clima: Copenhagen rischia il fallimento

 Il negoziatore capo cinese al vertice sul clima di Copenhagen si oppone alla bozza di accordo della presidenza danese che dovrebbe essere presentata oggi. “Questo è un processo a guida multipla“- ha dichiarato Su Wei, citato dall’ agenzia ufficiale Xinhua. A suo parere, la circolazione della bozza danese senza consultazioni preliminari “metterebbe in pericolo un successo di Copenhagen“.

E’ stato concordato che le uniche legittime basi di discussione per il risultato dei negoziati Copenaghen saranno i risultati ottenuti nei due principali gruppi di lavoro“, ha proseguito Su, riferendosi alle due bozze presentate l’ 11 dicembre dai presidenti dei due gruppi di lavoro sui seguiti del protocollo di Kyoto, che prevede tagli obbligatori alle emissioni inquinanti dei paesi ricchi. “Continuiamo a ritenere che la conferenza di Copenaghen si concluderà con un buon risultato“, ha infine detto Su, aggiungendo che la Cina vuole un testo raggiunto con “l’ ampia partecipazione di tutte le parti contraenti“.

Ducati energia presenta la ruota per biciclette Copenhagen Green Wheel

 Ieri a Copenhagen il ministro Stefania Prestigiacomo ha presentato, con il direttore generale di Ducati Energia Federica Guidi, Carlo Ratti del MIT di Boston ed il sindaco della capitale danese Ritt Bjerrgaard, la ruota elettrica-ibrida per biciclette ‘Copenhagen Green Wheel‘, realizzata dal Massachussets Institute of Technology (MIT) in collaborazione con Ducati Energia. Il progetto ‘Copenhagen Green Wheel‘, cofinanziato dal ministero dell’ Ambiente italiano, è finalizzato alla realizzazione di un sistema innovativo che trasforma una tradizionale bicicletta in una bicicletta elettrica-ibrida, che consente di accumulare e sfruttare l’ energia ”passiva” della pedalata.

LA COPENHAGEN GREEN WHEEL
A differenza delle ruote montate sulle comuni biciclette elettriche, la “Copenhagen Green Wheel” concentra tutti i componenti, incluse le batterie, il motore, i freni, l’ elettronica di controllo e i sensori ambientali all’ interno di un piccolo dispositivo posizionato nel mozzo della ruota posteriore della bicicletta: ciò significa che tutte le componenti tecniche necessarie al funzionamento del mezzo sono interamente concentrate all’ interno della ruota, senza che vi sia alimentazione dall’ esterno. In questo modo è stato possibile realizzare una bicicletta ibrido-elettrica a pedalata assistita ad emissioni zero.

Arriva Pumplon, un pneumatico ecologico adattabile al terreno

 Riduzione dei tempi di viaggio e aumento dell’ efficienza energetica. Sono questi i vantaggi del nuovo pneumatico che può cambiare la sua forma adattandola alle esigenze della strada. L’ innovativa ruota si chiama ‘Pumplon ‘, ed è il frutto dell’invenzione del brasiliano Osmar Vicente Rodriguez, docente di design industriale.

PERCHE’ PUMPLON
Grazie a questo nuovo prodotto gli agricoltori potrebbero risolvere i problemi legati alla compattazione del suolo, responsabile di quasi il 20% delle perdite nella produzione. Inoltre, le strade che vengono rese impraticabili da inondazioni, fango, sassi, buche, o sabbia potrebbe essere facilmente gestiti da una ruota in grado di regolarne, a comando, l’altezza e la larghezza. Secondo Rodriguez, dunque, il miglioramento di Pumplon può mettere fine a questi problemi di trasporto.

“Cento piazze per il clima” è un successo: più impegno per fermare i cambiamenti climatici

 Non sono state 100, ma ben il doppio le piazze coinvolte in “Cento piazze per il Clima“, l’ iniziativa organizzata dalla coalizione “In Marcia per il Clima” per sensibilizzare i cittadini sull’ urgenza della lotta ai cambiamenti climatici e sull’ impegno che il nostro Paese dovrà assumersi nella riuscita del vertice in corso nella capitale danese. In concomitanza con la grande manifestazione di Copenaghen, sono stati migliaia i cittadini che nelle piazze di tutta Italia hanno partecipato a biciclettate, concerti, mostre, mercati biologici e a km zero e stand informativi.

CENTO PIAZZE PER IL CLIMA
Sono 11.000 i volontari coinvolti nell’ iniziativa organizzata dalle 58 organizzazioni della coalizione nazionale a Roma, Milano, Firenze, Napoli, Salerno e Venezia, ma anche in tantissimi centri minori che da Nord a Sud hanno scelto di aderire. Al centro di “Cento Piazze per il Clima” l’ appello da firmare anche sul sito www.100piazze.it con cui si chiede al Governo italiano di farsi portavoce di un’ iniziativa politica forte a Copenaghen che porti a un accordo mondiale equo, solidale e vincolante per la riduzione dei gas serra, ma anche di impegnarsi concretamente a livello nazionale per ridurre le emissioni di gas che danneggiano il clima della terra.

Attivisti a Copenhagen in protesta per la “Climate Justice”

 Sono migliaia gli attivisti che partecipano all’ imponente manifestazione di Copenhagen: partenza dalla sede del Parlamento per arrivare fino al Bella Center dove è in corso il vertice sul clima delle Nazioni Unite. Si segnalano alcuni scontri tra forze di polizia e una frangia di black bloc infiltrati tra i manifestanti pacifici.

GLI ATTIVISTI PRESENTI A COPENHAGEN
Le 522 organizzazioni non governative di 67 diversi Paesi che hanno organizzato l’ evento sollecitano i rappresentanti degli Stati riuniti nella capitale danese ad adottare misure più stringenti per limitare le emissioni dei gas a effetto serra e una maggiore responsabilità dei Paesi del nord ricco del mondo. ‘System Change, not Climate Change’, lo slogan scelto dagli organizzatori della protesta, dal WWF a Greenpeace, dai no global riuniti nella coalizione Climate Justice Now ad Attak.

Cibi inquinanti: per Natale arriva la black list di Coldiretti

 Anche i cibi maggiormente gettonati a Natale possono inquinare. Le ciliegie e le pesche dal Cile, i mirtilli argentini e l’ anguria dal Brasile salgono, nell’ ordine, sul podio della top ten dei cibi che sulle tavole nazionali delle feste sprecano energia, inquinano il Natale e contribuiscono all’ emissione di gas ad effetto serra a causa dei lunghi trasporti che subiscono per arrivare in Italia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che, in occasione della Conferenza dell’ Onu sui cambiamenti climatici di Copenhagen, ha presentato la lista nera dei consumi di Natale per contribuire con stili di vita sobri e responsabili a salvare il pianeta.

LA LISTA NERA DEI CONSUMI DI NATALE
E’ stato calcolato che – sottolinea la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’ emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’ Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e l’ anguria brasiliana viaggia per oltre 9mila km, brucia 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei“.

Ospedale più ospitale: in Veneto il primo ospedale a chilometri zero

 A pochi giorni dall’ avvio del vertice sul clima di Copenaghen apre in Veneto il primo ospedale a chilometri zero che offre ai propri pazienti i prodotti agroalimentari delle aziende agricole locali, freschi, sicuri e che arrivano dal circondario, riducendo l’ inquinamento ambientale dovuto ai trasporti ed il suo impatto sul clima.

OSPEDALE A CHILOMETRI ZERO
Il progetto denominato “Ospedale più ospitale” nasce per iniziativa della Ulss 19 di Adria in provincia di Rovigo alla quale la Coldiretti ha assegnato la targa ‘a km zero’ il4 dicembre nel salone d’ ingresso dell’ ospedale vecchio della città, dove è stato presentato il nuovo menù.

Green jobs a prova di crisi: i professionisti dell’ ambiente sono sempre più ricercati

 Crescono i “green jobs” e si dimostrano a prova di crisi. A fronte di investimenti ambientali che sono stati stimati nei prossimi anni pari a 2,2 trilioni di euro, la domanda di professionisti dell’ ambiente è in aumento e non è toccata dalla recessione economica, tanto che nel mondo 3,2 milioni di persone sono già occupate nel solo settore delle energie rinnovabili. In Italia, dove i professionisti dell’ ambiente sono circa 380.000, le professioni più ricercate e di difficile reperimento, sono quelle legate al risparmio energetico e alla tutela ambientale.

GREEN JOBS: UN’ OPPORTUNITA’ EUROPEA
Le opportunità della green economy sono state colte anche dalla comunità europea, tanto che i fondi gestiti dalla Commissione per i green jobs sono indirizzati per oltre il 60% a supporto dell’ economia verde e gli investimenti del fondo di coesione destinati alla promozione di tecnologie pulite e al lavori verdi – 105 miliardi di euro nel periodo 2007-2013 – sono triplicati rispetto ai sei anni precedenti. D’ altra parte è proprio l’ Europa a vantare un alto livello di tecnologia nel settore ambientale con il 71% dei processi industriali, il 66% delle tecnologie sull’ efficienza idrica, il 55% delle applicazioni tecniche, il 53% delle tecnologie edili, il 51% delle tecnologie di propulsione e controllo di emissione, il 42% della tecnologia di trasporti.

Ecomoda: l’ abbigliamento sostenibile per l’ estate 2010 presentata da Acerra

 Se volete abbracciare uno stile di vita sostenibile sotto tutti i punti di vista, vestirsi in modo ecosostenibile è un buon modo per vivere ecologicamente. Oggi sempre più grandi marche hanno una linea ecosostenibile nelle loro collezioni: tra queste, anche Acerra dà il via a un collezionismo della moda sotto il segno del riciclaggio e dell’ autenticità. Cura dei dettagli,raffinatezza del design e pregio dei materiali riciclati sono gli elementi distintivi della linea di moda ecosostenibile di Acerra.

UNO STILE ECOSOSTENIBILE
Le magliette sono fatte a mano una per una con massima cura con rifinitura finale ad ago ed ogni esemplare è disegnato, ritagliato e cucito assemblando tessuti differenti. Alessandro Acerra elabora i soggetti, sceglie le stoffe, le ritaglia e imbastisce per poi cucirle. Sono “eco” perché le stoffe provengono da scarti sartoriali o da rimanenze di produttori famosi, tessuti che nascono per capi di lusso destinati alle passerelle modaiole milanesi vengono recuperate, mescolate per poi rivivere in nuova forma con un sano messaggio sociale.