Clima: Copenhagen rischia il fallimento

di Redazione 138 views0

 Il negoziatore capo cinese al vertice sul clima di Copenhagen si oppone alla bozza di accordo della presidenza danese che dovrebbe essere presentata oggi. “Questo è un processo a guida multipla“- ha dichiarato Su Wei, citato dall’ agenzia ufficiale Xinhua. A suo parere, la circolazione della bozza danese senza consultazioni preliminari “metterebbe in pericolo un successo di Copenhagen“.

E’ stato concordato che le uniche legittime basi di discussione per il risultato dei negoziati Copenaghen saranno i risultati ottenuti nei due principali gruppi di lavoro“, ha proseguito Su, riferendosi alle due bozze presentate l’ 11 dicembre dai presidenti dei due gruppi di lavoro sui seguiti del protocollo di Kyoto, che prevede tagli obbligatori alle emissioni inquinanti dei paesi ricchi. “Continuiamo a ritenere che la conferenza di Copenaghen si concluderà con un buon risultato“, ha infine detto Su, aggiungendo che la Cina vuole un testo raggiunto con “l’ ampia partecipazione di tutte le parti contraenti“.

IL DISSENSO DELLA CINA
A sottolineare la contrarietà cinese al testo danese, l’ agenzia stampa Xinhua ha diffuso anche un proprio commento in cui la bozza viene definita “senza valore e distruttiva”. La posizione cinese, viene sottolineato, è sostenuta da Brasile, India, Sudafrica e altri paesi in via di sviluppo. Oggi arriverà a Copenhagen anche il primo ministro Wen Jiabao, che assumerà la guida della delegazione di Pechino.

UNA MEDIAZIONE FALLITA
Intanto fonti della delegazione danese hanno riferito ai media locali che tutti i tentativi di raggiungere un compromesso sono falliti. La Danimarca, paese organizzatore della conferenza internazionale sul clima di Copenhagen, avrebbe infatti rinunciato alla possibilità di raggiungere un accordo finale. Lo riferiscono oggi il quotidiano ‘Berlingske Tidende’ e il canale d’ informazioni Dr, citando fonti governative. A quanto si apprende l’ esito considerato più probabile è una dichiarazione finale non vincolante. Secondo l’ agenzia Ritzau, che cita sempre fonti governative, è invece possibile che la Danimarca presenti una bozza di accordo nel pomeriggio. Ma stamattina la delegazione cinese ha fatto sapere di di essere contraria alla presentazione di una bozza da parte danese.

LA MEDIAZIONE DI BARACK OBAMA
Dal canto suo, alla vigilia del suo arrivo a Copenhagen, il presidente americano Barack Obama ha telefonato al collega brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per favorire un’ intesa. Lo ha reso noto la Casa Bianca. A Lula, che già si trova nella capitale danese, il presidente americano Obama ha voluto sottolineare “l’ importanza per i nostri due paesi di lavorare strettamente per aiutare a raggiungere un solido accordo che porti a reali progressi nel forgiare un’azione globale contro la minaccia dei cambiamenti climatici“. Il Brasile svolge “un ruolo chiave” nei negoziati sul clima, ha aggiunto. Obama ha chiamato al telefono anche il primo ministro dell’isola caraibica di Grenada, Tillman Thomas, nell’ambito dello “sforzo per favorire un risultato positivo a Copenhagen“, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente americano partirà in serata per partecipare alla conclusione del vertice nella capitale danese. Nelle due telefonate Obama ha sottolineato la necessità di un traspaerente processo di verifica dei tagli alle emissioni inquinanti.

CATTIVE NOTIZIE PER LA MERKEL
Negativo il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha messo in guardia contro una conclusione fallimentare del vertice che provocherebbe “danni drammatici” al pianeta ed ha chiesto a Stati Uniti e Cina un impegno maggiore nella lotta contro il surriscaldamento globale. “Le notizie che arrivano da Copenhagen – ha aggiunto – non sono buone“. “Se non prendiamo le decisioni necessarie, corriamo il rischio che si verifichino danni drammatici nel mondo“, ha aggiunto sottolineando come i paesi più colpiti “saranno quelli più poveri, anche se a nessuno verranno risparmiati i problemi“.

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