Green jobs a prova di crisi: i professionisti dell’ ambiente sono sempre più ricercati

di Redazione 36 views0

 Crescono i “green jobs” e si dimostrano a prova di crisi. A fronte di investimenti ambientali che sono stati stimati nei prossimi anni pari a 2,2 trilioni di euro, la domanda di professionisti dell’ ambiente è in aumento e non è toccata dalla recessione economica, tanto che nel mondo 3,2 milioni di persone sono già occupate nel solo settore delle energie rinnovabili. In Italia, dove i professionisti dell’ ambiente sono circa 380.000, le professioni più ricercate e di difficile reperimento, sono quelle legate al risparmio energetico e alla tutela ambientale.

GREEN JOBS: UN’ OPPORTUNITA’ EUROPEA
Le opportunità della green economy sono state colte anche dalla comunità europea, tanto che i fondi gestiti dalla Commissione per i green jobs sono indirizzati per oltre il 60% a supporto dell’ economia verde e gli investimenti del fondo di coesione destinati alla promozione di tecnologie pulite e al lavori verdi – 105 miliardi di euro nel periodo 2007-2013 – sono triplicati rispetto ai sei anni precedenti. D’ altra parte è proprio l’ Europa a vantare un alto livello di tecnologia nel settore ambientale con il 71% dei processi industriali, il 66% delle tecnologie sull’ efficienza idrica, il 55% delle applicazioni tecniche, il 53% delle tecnologie edili, il 51% delle tecnologie di propulsione e controllo di emissione, il 42% della tecnologia di trasporti.

UN MASTER PER I GREEN JOBS
Lo sviluppo della Green economy come un fattore chiave per affrontare la crisi e creare nuovi posti di lavoro è stato al centro del Convegno “Verso una LowCarbon Society e le sfide future dopo Copenhagen 2009” in cui è stato presentato il Master “Nuove Professioni: l’ Ambiente come opportunità”, istituito presso la Facolta’ di Agraria dell’ Universita’ degli Studi della Tuscia, con il supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Il Master nasce proprio con il preciso obiettivo di far conoscere al territorio, alle Amministrazioni locali, al settore industriale tutte le opportunità che una politica economica, che si basa sul principio di uno sviluppo sostenibile, può offrire, e sviluppa in modo concreto il concetto e i principi della green economy.

IL RISPETTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO
Una buona notizia per l’Italia l’ha data il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi. “L’ Italia – ha detto – rispetterà gli obiettivi di emissione stabiliti dal Protocollo di Kyoto. Nel 2012, sia per la crisi economica sia per misure di efficienza energetica attuate e sviluppo di fonti rinnovabili, ridurrà, come stabilito dal Protocollo, le emissioni di CO2 del 6,5%“.

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