Storia dell’ ecologia: l’ ipotesi Gaia di James Lovelock

 L’ ipotesi Gaia è una teoria formulata per la prima volta dallo scienziato inglese James Lovelock nel 1979 in “Gaia. A New Look at Life on Earth“.

GAIA, IL PIANETA VIVENTE
Nella sua prima formulazione l’ ipotesi Gaia, che altro non è che il nome del pianeta vivente (derivato da quello dell’ omonima divinità femminile greca, nota anche col nome di Gea), si basa sull’ assunto che gli oceani, i mari, l’ atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento degli organismi viventi.

Ad esempio la temperatura, lo stato d’ossidazione, l’ acidità, la salinità e altri parametri chimicofisici fondamentali per la presenza della vita sulla terra presentano valori costanti. Questa omeostasi è l ‘effetto dei processi di feedback attivo svolto in maniera autonoma e inconsapevole dal biota. Inoltre tutte queste variabili non mantengono un equilibrio costante nel tempo ma evolvono in sincronia con il biota. Quindi i fenomeni evoluzionistici non riguardano solo gli organismi o l’ ambiente naturale, ma l’ intera Gaia.

La permacultura

 Rientrano nella definizione di agricoltura naturale anche altre due esperienze: la permacultura e il natural farming. Vediamo più da vicino la permacultura…

LA PERMACuLTURA
Permacultura è la sintesi dell’ inglese “permanent culture”, cioè coltura permanente. Concepita dall’ australiano Bill Mollison, è un approccio di vita che riguarda non soltanto l’ agricoltura, ma ogni ambito della vita. la permacultura insegna a progettare insediamenti umani che imitino il più possibile gli ecosistemi naturali. Tre i fondamenti etici:
* prendersi cura della terra
* avere rispetto delle persone
* limitare il nostroconsumo alle nostre necessità per condividere in maniera equa e solidale

Il natural farming

 Il natural farming è l’ insieme di tecniche ideate nella prima metà del Novecento dall’ agronomo giapponese Masanobu Fukukoa. Prevede un intervento minimo dell’ uomo nella vita dei campi, che deve procedere secondo le leggi naturali. Soltanto seminare e raccogliere, senza potature o concimazioni: il resto deve accadere secondo natura…

MASANOBU FUKUKOA
Masanobu Fukuoka (1913 – 16 agosto 2008) è il pioniere della agricoltura naturale o del non fare ed autore di The One-Straw Revolution e The Natural Way Of Farming.

Istruitosi come microbiologo in Giappone, ha iniziato la sua carriera come scienziato del suolo, specializzandosi nelle patologie delle piante. A 25 anni cominciò a mettere in dubbio i preconcetti della scienza dell’ agricoltura. Quindi, lasciò il suo posto come ricercatore scientifico, tornò nella fattoria della sua famiglia nella isola di Shikoku, nel Giappone del Sud, per coltivare mandarini, iniziando a dedicare la sua vita allo sviluppo di un sistema di agricoltura biologica ed ecocompatibile.

L’ obiettivo della sua ricerca è stato minimizzare il più possibile gli interventi dell’ Uomo, che si limita ad accompagnare un processo largamente gestito dalla Natura, entrando in competizione con le tecniche agricole tradizionali e moderne.

Le certificazioni biologiche e i prodotti bio

 Chi stabilisce e chicontrolla se un’ azienda produce secondo le regole del biologico? Alcuni enti autorizzati dal ministero dell’ Agricoltura. In Italia sono 14: icea, Bioagricert, Imc, Bios, Q.C.&I., Ccpb, Codex, Ecocert Italia, Suolo e Salute più altri cinque in attesa di accreditamento come Abc, Sidel, Anccp, Biozoo ed Ecosystem International.

Per sapere se un alimento è biologico, cercate questi nomi sull’ etichetta del prodotto, assieme al logo con cui l’ Unione Europea certifica il bio (la spiga di grano gialla in campo azzurro, circondata dalle stelle dell’ UE.

COSA SONO I PRODOTTI BIO?

Dopo una lunga battaglia la legge europea riconosce e autorizza oggi come prodotti bio quelli che per almeno il 95% sono costituiti da ingredienti da agricoltura organica.
In caso contrario, sull’ etichetta troverete la dicitura “di origine biologica” soltanto per alcuni ingredienti oppure la scritta “prodotto in conversione”.