Caccia, 30 morti e 87 feriti in cinque mesi. Ecco il bollettino di guerra

 In totale ”le vittime per armi da caccia della stagione venatoria” appena conclusasi – nei 5 mesi che vanno dal primo settembre al 31 gennaio – sono ”117: 30 i morti e 87 i feriti”. A riferirlo il presidente dell’Associazione vittime della caccia Daniela Casprini, nel corso della presentazione di un dossier a Palazzo Madama. Il dossier, dice Casprini, conta il numero delle vittime, feriti e morti, da ”armi da caccia sulla base dei dati raccolti dalle rassegne stampa, che sono dati per difetto dal momento che non tutto arriva in questura e non tutto ai giornali”.

Caccia: sulla deregulation dei calendari venatori interviene la Prestigiacomo

 No alla ”deregulation”, bisogna ”rimediare al ‘colpo di mano”‘: ad affermarlo è il ministro dell’ Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha presentato un emendamento all’indomani delle deroghe al calendario venatorio che hanno avuto il sì dal Senato. L’emendamento del ministero dell’Ambiente – spiega una nota – punta a ripristinare l’intesa che era stata raggiunta e che e’ poi stata disattesa dalla votazione del Senato.

Caccia no-limits: è allarme del Wwf per la diffusione dei fucili

Con l’approvazione dell’art.43 (ex art. 38) della legge comunitaria aumenta la libera circolazione di armi oltre i 5 mesi ora consentiti. L’allarme è del Wwf secondo il quale in base all’attuale legge si può detenere un numero illimitato di fucili da caccia e fino a 1000 cartucce. ”Una diffusione di armi – afferma il Wwf – che genera preoccupazioni tanto più in regioni ad alta intensità mafiosa, camorristica o di ‘ndrangheta”. ”Lungi dal dire che i cacciatori siano criminali – dice Gaetano Benedetto, condirettore del Wwf Italia – è certamente indubbio che ben al di là della loro volontà, le norme sulla licenza di caccia hanno consentito la diffusione di veri e propri piccoli arsenali, anche in ambiti territoriali dove la detenzione ed il trasporto delle armi dovrebbero essere fortemente contrastati, non fosse che per motivi precauzionali. I fatti di cronaca sono pieni di regolamenti di conti, eseguiti con armi da caccia”.

Sos animali: gatti rapiti per trasfusioni di sangue veterinarie

 Gatti rapiti per effettuare trasfusioni di sangue in ambito veterinario. La denuncia è dell’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), ed il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha risposto con un’azione immediata: ”Ho disposto verifiche su tutto il territorio nazionale – ha annunciato – per stroncare eventuali illeciti e tutelare gatti ed altri animali da ogni possibile abuso” a fronte di ”un’ipotesi agghiacciante e un reato eticamente inaccettabile”. L’ipotesi, sostenuta dall’Aidaa, è infatti quella di un canale di commercio, allevamento o rapimento di gatti al fine di alimentare un traffico illegale di sangue destinato a strutture veterinarie dislocate su tutto il territorio nazionale. ”Ci troviamo di fronte ad una gravissima ipotesi di reato, si tratterebbe – ha rilevato Martini in una nota – di una tratta comparabile alla vivisezione; ho pertanto immediatamente disposto una verifica con i Nas”.

Apicoltura e agrofarmaci: coesistenza possibile per un ritorno delle api in Italia?

 Un confronto su dati scientifici per monitorare il ritorno delle api in Italia. A chiederlo è Agrofarma, l’Associazione nazionale di imprese agrofarmaci di Federchimica, in merito a “quanto dichiarato dalle associazioni di apicoltori, in occasione del Congresso nazionale dell’apicoltura italiana, riguardo alla presunta relazione tra il ritorno delle api in Italia e la sospensione dei neonicotinoidi anche per l’anno 2010“.
Anziché lasciarsi andare a dichiarazioni ideologiche e attacchi incondizionati all’industria, – afferma Agrofarma – sarebbe più utile per tutti, apicoltori compresi, sedersi ad un tavolo e discutere dei risultati di test scientifici e delle misure pratiche di precauzione come accaduto in Francia, Svizzera e Slovenia“.

Parchi naturali: un piano per l’Appennino Tosco-Emiliano

 Un progetto di sviluppo triennale per rilanciare il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, come motore di sviluppo del territorio e delle comunita’ locali, oltre che come strumento di tutela e salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità. E’ questo l’impegno unitario che hanno assunto a Reggio Emilia, Regione, Province di Reggio e Parma, Ente e Comunità del Parco, firmando un protocollo d’intenti che individua otto diversi settori di intervento.
Questa firma, che segue di due giorni il Protocollo sottoscritto con Liguria e Toscana, contribuisce a fare del sistema dei parchi uno dei punti di forza dell’idea di sviluppo rivolta al futuro, che punta su Appennino e mare, su ambiente e turismo sostenibile per dare nuove opportunità ai nostri territori”, ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli. ”In particolare, con questo Protocollo, sosterremo il progetto dell’atelier Acqua ed Energia avviato tra Parco nazionale e Reggio Children a Ligonchio, che rappresenta un’eccellente traduzione di questa idea”.

Agricoltura: arriva anche in Italia il marchio Ogm-free

 Un marchio etico Ogm-free che garantisca i consumatori e i produttori contrari ai prodotti geneticamente modificati. E’ la proposta lanciata dal ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che autorizza le coltivazioni di mais geneticamente modicato. ”Un marchio – dichiara il ministro- che garantirebbe alla stragrande maggioranza dei produttori di continuare a fare agricoltura di qualita’ e certamente piu’ vicina alla conformazione culturale, produttiva e persino commerciale dei nostri territori. E’ pur vero -spiega – che oggi, anche se in misura contenuta, esistono e circolano liberamente semi Ogm. Il problema -aggiunge- è contenere il fenomeno, non svilupparlo: e questo per venire incontro alla struttura economica e identitaria che meglio ci rappresenta nel mondo”.

Cani “pericolosi”: arriva il patentino

 A spasso con il proprio cane con ‘patentino‘ contro le aggressioni e le morsicature, a volte letali. E’ infatti entrato in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto che istituisce i corsi di formazione obbligatori per chi possiede un cane ‘problematico’ o a ‘rischio elevato, e facoltativi, ma consigliati, per tutti gli altri proprietari. ”Una straordinaria occasione – ha detto il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, artefice del provvedimento – di acquisire informazioni sul proprio animale e giungere ad un effettivo possesso responsabile”.

IL PATENTINO PER CANI PERICOLOSI
Il decreto sul patentino per i possessori di cani, stabilisce in particolare i criteri e le linee guida per la programmazione dei percorsi formativi volti a fornire nozioni sulla normativa vigente e sulle caratteristiche fisiologiche ed etologiche del cane in modo da indirizzare il proprietario verso il possesso responsabile. I corsi saranno organizzati dai comuni a livello locale. Infatti il provvedimento dispone che i Comuni, congiuntamente con le Aziende Sanitarie locali, per l’organizzazione di questi corsi possano avvalersi, oltre che della collaborazione degli Ordini Professionali dei medici veterinari, delle facoltà di Medicina Veterinaria, delle Associazioni Veterinarie e di protezione degli animali, anche della collaborazione di educatori cinofili di comprovata esperienza.

L’energia sostenibile parte da Abu Dhabi

 Un accordo per costituire un importante istituto di ricerca e un progetto dimostrativo ad Abu Dhabi dedicato all’energia sostenibile: questi i termini di intesa raggiunti tra Boeing, il Masdar Institute of Science and Technology, Etihad Airways e la divisione Uop di Honeywell. Per il 2010, infatti, le istituzioni si stanno orientando sempre di più verso la risoluzione dei problemi agricoli e di una coltivazione sostenibile. “Il Sustainable Bioenergy Research Project (Sbrp) -annuncia Boeing – utilizzerà sistemi agricoli integrati per sostenere lo sviluppo e la commercializzazione di risorse di biocarburante per l’aviazione e prodotti collaterali“.

Uso dei pesticidi in agricoltura: presentato il ddl del Pdl

 Principio di precauzione, valutazione del rischio, tutela delle colture bio e lotta integrata per un’agricoltura moderna, redditizia e sostenibile. Nasce su queste basi il disegno di legge sull’uso di pesticidi in agricoltura firmato da un gruppo di senatori del Pd, su iniziativa del senatore Francesco Ferrante, e presentato oggi, a Palazzo Madama. Il ddl, “Delega al Governo per Nuove norme per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari in Agricoltura”, ha l’obiettivo di “tutelare la salute e l’ambiente esaltando la qualità del Made in Italy” ha detto Ferrante illustrando il provvedimento, nato con il supporto di Legambiente e Movimento Difesa del Cittadino e che raccoglie anche l’adesione di esponenti di Svp.

UN USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI
Con questo disegno di Legge, nello spirito delle recenti direttive europee che già prevedono che gli Stati membri adottino piani nazionali per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, vogliamo ridurre, entro il 1 gennaio 2013, la dipendenza dall’utilizzo dei pesticidi e regolamentare la fase dell’impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura” ha detto ancora Ferrante nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il presidente di Movimento Difesa del Cittadino, Antonio Longo, e il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani.