Il monitoraggio delle torri emiliane dopo il sisma

di Redazione 69 views0

Fin dai giorni successivi alla prima forte scossa di terremoto che ha sconvolto l’Emilia Romagna, un gruppo di ricercatori della sezione bolognese dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si sono impegnati in una serie di misure di laser scanning che hanno fornito diverse informazioni utili sui danneggiamenti provocati dal sisma – la loro attenzione in particolare si è concentrata sui campanili.

Per effettuare questa operazione è stato utilizzato un very long terrestrial laser scanner, uno strumento adatto per lavorare rapidamente e in sicurezza, ideale per operare nelle zone rosse – cioè le zone che non sono accessibili se non si è accompagnati dai vigili del fuoco.

Come spiega la dottoressa Arianna Pesci – è uno dei ricercatori della sezione bolognese dell’INGV -:

Siamo in grado di ottenere in poche ore di lavoro una conoscenza estremamente dettagliata delle
strutture in esame e di creare delle vere e proprie mappe di deformazione mediante precise analisi
morfologiche che sono di vitale importanza per aiutare gli ingegneri strutturisti ad effettuare
interventi tempestivi ed efficaci per la messa in sicurezza delle persone e programmare in modo più
incisivo i possibili lavori di recupero.

E conclude

Riusciamo a completare ed integrare spesso il quadro fessurativo ottenuto dall’osservazione scrupolosa degli edifici con un dato reale di deformazione, e quindi di quantificare gli effetti del terremoto.

I ricercatori hanno lavorato nelle zone di San Carlo di Sant’Agostino – provincia di Ferrara -, Mirandola e San Giacomo Roncole – provincia di Modena -, Ficarolo – provincia di Rovigo -, e naturalmente Bologna con il
monitoraggio delle Due Torri.

L’INGV intende effettuare delle rilevazioni relative ai campanili lesionati dal terremoto e creare un data base per ottenere chiare informazioni sulle reazioni di queste costruzioni in caso di sisma, e capire e identificare possibili precursori di crollo in seguito ad altre sollecitazioni.

Qui e qui potete trovare due foto relative a due laser scanning effettuati dall’INGV con i relativi commenti – molto istruttivi.

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