La NOAA lancia una vasta campagna di censimento delle foche

di Redazione 87 views0

Una équipe di ricercatori russi e americani ha lanciato la più grande campagna di censimento mai realizzata fino ad oggi per la popolazione della foche che vivono tra i ghiacchi del mare di Bering. Non è un caso visto che si sta pensando di considerare questo mammifero marino come specie minacciata – a proposito si sta attendendo anche una decisione del governo USA.

Il progetto prevede una serie di voli a bassa altitudine che coprano una zona di circa 3.700 chilometri di acque russe e americane, alla ricerca di foche. L’obiettivo è quello di stabilire in che modo la riduzione dei ghiacci, attribuita al riscaldamento climatico, colpisca le foche.

Lo studio coprirà in particolare la foca anellata, la foca barbata, la foca maculata o larga e la foca cerchiata, e sarà guidato dall’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica – ovvero la National Oceanic and Atmospheric Administrationil, o NOAA, organo dipendente dall’amministrazione federale a stelle e strisce.

Tutte queste specie di foche sono caratterizzate dalla loro dipendenza ai mari ghiacciati per riposarsi, allevare i loro piccoli, cacciare e nutrirsi, così come per le altre funzioni vitali importanti.

L’ultima volta che gli scienziati statunitensi e russi hanno collaborato insieme per uno studio sulle foche è stato nel 1976, secondo quello che ha indicato Julie Speegle, una portavoce della NOAA in Alaska.

La decisione presa a questo proposito è da considerare sicuramente positiva, visto che la mancanza di dati precisi su queste specie è stata spesso una scua per non iscrivere queste specie tra quelle a rischio di estinzione.

E riuscire ad ottenere dati precisi per questi animali, che vivono nelle parti più fredde ed isolate del mondo, ha sempre rappresentato una sfida. Per riuscire a vincerla gli scienziati ricorreranno a tecnologie infrarosse per riuscire ad inviduare il calore del corpo delle foche ed alle immagini numeriche per distinguere le diverse specie di questo animale.

I voli di studio sono iniziati da Nome – in Alaska – in questo mese e continueranno fino alla fine di maggio. Un secondo studio verrà lanciato l’anno prossimo.

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