Proteggere la biodiversità in caso di conflitto

di Redazione 86 views0

L’associazione The Earth Organization ha lanciato una petizione online per proteggere gli animali in cattività durante i conflitti. L’obiettivo di questa organizzazione è di cambiare la legge internazionale per obbligare i paesi a rispettare l’ambiente in tempo di guerra.

Si vorrebbero incitare le Nazioni Unite ad adottare una risoluzione che proteggerà la biodiversità in tutte le sue forme durante i conflitti armati, e consideri colpevoli di crimini di guerra chiunque danneggi l’ambiente in situazione di conflitto. Come spiega un dirigente di questa associazione:

La fauna e la flora devono essere protette in tempo di guerra. Mettere in pericolo la natura si ripercuote sulle popolazioni e gli ecosistemi a lungo.

L’ambiente è spesso la vittima silenziosa dei conflitti armati: la terra sporcata, l’acqua inquinata, le foreste e i raccolti distrutti. Ciò non facilita la cicatrizzazione per la popolazione che deve già occuparsi delle ferite inferte dalla violenza umana.

Anche gli animali hanno bisogno di protezione. Gli zoo e le riserve naturali preservano le specie e gli spazi in via d’estinzione, ma durante i conflitti, la protezione degli animali diventa quasi impossibile. Per questo The Earth Organization cerca di cambiare la legge internazionale perché gli animali non facciano più parte dei danni collaterali.

Durante il conflitto in Libia del 2011, gli animali dello zoo di Tripoli si sono ritrovati lasciati a se stessi per diversi giorni. Gli impiegati erano fuggiti durante i combattimenti e avevano lasciato gli animali senza cibo né cure. Lo stato sanitario del zoo è velocemente diventato inquietante. L’associazione austriaca Vier Pfoten è stata la prima a portare loro soccorso. In seguito sono arrivate altre organizzazioni.

The Earth Organization ha bisogno dell’appoggio di 50.000 persone per presentare la sua petizione alle Nazioni Unite e incitarli ad adottare questa risoluzione. L’ONU ha fatto un primo passo in questo senso quando ha dichiarato – era il 6 novembre 2011 – la giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in tempo di guerra.

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