Russia combattuta tra inquinamento e nucleare

di Redazione 173 views0

 

I nuovi problemi della Russia sono l’inquinamento e il nucleare. Del resto non è bastato l’incidente alla centrale di Fukushima, solo per parlare dell’ultimo noto e più eclatante, a preoccupare le grandi potenze mondiali e il Paese intende comunque proseguire per questa strada.Addirittura ci suono uomini come Sergei Kiriyenko, il capo del colosso russo Rosatom, che ne prendono le difese definendolo come la “locomotiva dello sviluppo”. Insomma servirebbe per rilanciare l’economia e permettere un futuro migliore. L’affermazione, ovviamente, è opinabile e trova molte critiche in tutto il globo.

Chiunque provi a parlare di quanto male ha portato in Giappone, ottiene una risposta lapidaria: “Nessuno ha il diritto di impedire ad un paese di accedere a questa fonte di energia stabile affidabile”. Una convinzione che viene resa nota proprio quando la Germania, che è il suo maggiore partner commerciale, ha redatto disegno di legge che porterà all’abbandono graduale dell’energia atomica entro il 2022. Eppure non si ferma e continua: “Il mondo deve avere garanzie assolute che l’energia nucleare sia sicura. Questo richiederà soluzioni sistematiche a partire dalle prescrizioni della legislazione internazionale”.

 

Non va meglio in merito all’inquinamento ambientale e in particolare riguardo ai rifiuti tossici. Secondo recenti rivelazioni del presidente Dmitry Medvedev, in Russia si sarebbe arrivati ad accumulare oltre 30 miliardi di tonnellate di rifiuti tossici, che si continuano a smaltire solo grazie a martellanti campagne di sensibilizzazione. Questo comunque è solo l’esempio più noto, ma nell’intero Paese il problema sta arrivando all’esasperazione e anche i cittadini cominciano a preoccuparsi. Se l’inquinamento viene però tenuto in qualche modo sotto controllo grazie all’informazione la paura resta per il nucleare che la Russia vuole mantenere in prima linea a livello politico. L’interesse e l’attenzione sul caso colpiscono pure ben oltre i confini nazionali, ma nessun Paese amico fino a questo momento è riuscito a far cambiare idea alla Russia, a pochi mesi dalla tragedia in Giappone.

 

 

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