Con attente osservazioni durante le vostre escursioni nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise potreste trovare i loro segni di presenza; infatti sia il cervo che il capriolo lasciano evidenti scortecciature su giovani alberi sfregando i propri palchi, ovviamente ad altezze diverse.
La lince (Linx linx) è un animale misterioso presente nel Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise nelle zone più selvagge ed impervie. Le caratteristiche peculiari della lince sono: orecchie dritte con ciuffi di peli neri e la coda corta con la punta nera.
La lince è un animale solitario e territoriale, caccia le proprie prede all’agguato e all’avvicinamento, prediligendo lepri, volpi, e cuccioli di cervo e capriolo oltre a topi, altri piccoli roditori, uccelli ed invertebrati.
Mese: Gennaio 2011
Sviluppo sostenibile: dall’Enea un nuovo progetto per gestire i rischi ambientali
Nuovo progetto dell’Enea per gestire il rischio terremoti in Italia. Questa volta i ricercatori dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile puntano dritti ad una maggiore conoscenza del comportamento di edifici vecchi e nuovi alle sollecitazioni di un sisma. Obiettivo dello studio è mettere a punto soluzioni tecniche, nella progettazione del nuovo e nel ‘restauro’ del vecchio, che offrano sempre più garanzie di resistenza in caso di terremoto.
Risorse: sfamare nove miliardi di abitanti in modo sostenibile
Nutrire in modo sostenibile e riducendo le disparità tra i 9 miliardi di abitanti del pianeta nel 2050 è possibile ma per questo serve ”non generalizzare il modello alimentare dei paesi industrializzati”, ”fare la scelta di un’agricoltura produttiva ed ecologica” e ”riequilibrare gli scambi commerciali internazionali di prodotti agricoli e agroalimentari”. Altrimenti il rischio è quello di dover aumentare a dismisura la produzione di cibo per ‘sfamare’ i 3 miliardi di abitanti supplementari con il rischio di nuove crisi alimentare, di un esaurimento delle risorse naturali e di un incremento delle disparità. E’ quanto emerge dal rapporto ‘Agrimonde’ pubblicato nei giorni scorsi dall’Inra, l’Istituto nazionale di ricerca agronomica francese, e dal Cirad, il Centro di cooperazione internazionale in ricerca agronomica per lo sviluppo.
Farmaci biologici: nel 2016 saranno 48 su 100
“Nel 2016 su 100 farmaci in commercio, 48 saranno biologici. Nel 2002 erano 15 su 100. E, sempre fra cinque anni, la metà degli attuali 87 biofarmaci sul mercato vedrà il proprio brevetto scadere. Un quadro cruciale per la sanità del futuro: la sfida sarà capire come dare impulso all’innovazione e alla competitività e, allo stesso tempo, mantenere la sostenibilità del sistema“. A parlarne è stato Antonio Tomassini, presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, partecipando a Roma al convegno ‘Biologici e biosimilari: la nuova frontiera dei farmaci’, organizzato dall’Osservatorio sanità e salute e dall’Associazione parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione.
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte quarta-
L’animale più famoso, simbolo stesso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus). Inconfondibile per le sue dimensioni, il suo peso può superare i due quintali, è un animale dal comportamento pigro, solitario e tranquillo; prevalentemente onnivoro si adatta a ciò che offrono l’ambiente e le diverse stagioni: frutta, bacche, erba, insetti, miele, piante, radici, carogne. L’orso vive nelle foreste ma frequenta anche le praterie di alta quota al limite del bosco. Non risulta molto facile l’avvistamento mentre è sicuramente più semplice incontrare i segni della sua presenza, come le caratteristiche orme ben evidenti sul fango o sulla neve, oppure le grosse pietre rivoltate che l’orso sposta per mangiare gli insetti che vi abitano sotto.
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte terza-
Oltre il limite delle foreste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si incontrano il ginepro nano (Juniperus communis nana), di forma prostrata, e relitti della brughiera nordica come il mirtillo (Vaccinium myrtillus) e l’uva ursina (ArctostaphyIos uva-ursl), che rivelano la presenza, in tempi passati, di uno strato superiore di vegetazione a conifere.
Le praterie di altitudine, che insieme a prati e radure ricoprono oltre il 30% della superficie complessiva del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sono tipiche della parte alta delle montagne e. occupano creste e sommità intorno ai 1.900-2.000 metri di quota. Qui la vegetazione è composta prevalentemente da diverse specie di Graminacee e Ciperacee cui si accompagnano nella bella stagione la genziana maggiore e tantissime altre specie: genziane, genzianelle, primule, ciclamini, viole, anemoni, scilie, gigli, orchidee, sassifraghe, ranuncoli, asperule, dentarie, ofridi, ellebori, epatiche.
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte seconda-
Lungo i versanti e le valli del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si possono ammirare le impronte delle glaciazioni che hanno lasciato ai nostri giorni circhi glaciali, morene e massi erratici sui Monti della Meta, sul Marsicano e sul Greco. La morfologia del territorio è molto complessa ed elaborata, per cui nel contesto dei rilievi montuosi si aprono ampi altipiani come la distesa di Pescasseroli o suggestivi pianori carsici come quello delle “Forme” in comune di Pizzone e quello di “Campitelli” in comune di Alfedena, incassati nella ripida cordigliera delle Mainarde. Nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si estende la Camosciara molto simile, nell’aspetto e nella struttura, alle montagne dolomitiche, che racchiude nel proprio contesto la zona di Riserva Integrale.
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte prima-
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato istituito l’11 settembre 1922 ed è stato riconosciuto ufficialmente l’11 gennaio 1923.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è il più antico dei parchi della montagna appenninica ha avuto un ruolo fondamentale nella conservazione di alcune delle specie più importanti della grande fauna italiana: orso bruno marsicano, camoscio d’Abruzzo e lupo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è coperto per due terzi da faggete, una delle maggiori estensioni continue di tutto l’Appennino, che permettono la presenza di molte specie di animali volatili come il picchio di Lilford. Sono state reintrodotte nel parco alcune specie animali come il cervo e il capriolo che, assieme al ritorno del cinghiale hanno permesso la ricostituzione delle catene alimentari originarie che permettono ai grandi predatori di sopravvivere.
Riduzione degli sprechi energetici: l’Emilia verso il divieto ai negozi di porte spalancate a riscaldamento acceso
I sindaci delle città dell’Emilia Romagna vietino ai negozi di tenere le porte spalancate con il riscaldamento acceso all’interno. La richiesta giunge da Legambiente Emilia Romagna che ha pubblicato sul suo sito un dossier fotografico con le immagini degli esercizi pubblici ‘spreconi’.
“Tenere le porte spalancate con il riscaldamento acceso sarà anche una strategia di marketing per invitare i clienti ad entrare – scrive Legambiente – ma significa sprecare enormi quantitativi di energia nel produrre un calore che verrà inevitabilmente disperso“. L’associazione chiede, pertanto, ai sindaci di attivarsi “con ordinanze e regolamenti che impongano a tutti gli esercizi commerciali la chiusura delle porte“.
Energia nucleare. Il problema senza la soluzione: il nuovo spot di Greenpeace
Greenpeace lancia una nuova campagna di comunicazione per informare i cittadini sui pericoli e sulle implicazioni ambientali, sociali ed economiche che la scelta del governo di puntare sull’energia nucleare comporterebbe. Una campagna che, senza rinunciare a un tocco di ironia, ha il chiaro intento di far conoscere particolari noti agli addetti ai lavori ma sconosciuti ai più: ‘Energia Nucleare. Il problema senza la soluzione’ è il claim che ne riassume lo spirito. Lo rende noto l’associazione ambientalista in un comunicato.
Il nuovo spot che fa il verso, ribaltandoli, ai codici comunicativi delle grandi compagnie energetiche, caratterizzati da atmosfere sognanti, immagini epiche e toni di voce rassicuranti che, com’è ovvio, servono a celare le pesanti conseguenze spesso nascoste dietro le loro attività. Nello spot di Greenpeace, lo spettatore si trova davanti a un filmato che, con grande chiarezza, toni rassicuranti e ironia, mostra tutte le agghiaccianti verità sull’atomo: le scorie impossibili da smaltire, gli enormi costi, il falso mito dell’indipendenza energetica, i problemi di sicurezza.