Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise -parte terza-

di Redazione 170 views0

 Oltre il limite delle foreste del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si incontrano il ginepro nano (Juniperus communis nana), di forma prostrata, e relitti della brughiera nordica come il mirtillo (Vaccinium myrtillus) e l’uva ursina (ArctostaphyIos uva-ursl), che rivelano la presenza, in tempi passati, di uno strato superiore di vegetazione a conifere.
Le praterie di altitudine, che insieme a prati e radure ricoprono oltre il 30% della superficie complessiva del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, sono tipiche della parte alta delle montagne e. occupano creste e sommità intorno ai 1.900-2.000 metri di quota. Qui la vegetazione è composta prevalentemente da diverse specie di Graminacee e Ciperacee cui si accompagnano nella bella stagione la genziana maggiore e tantissime altre specie: genziane, genzianelle, primule, ciclamini, viole, anemoni, scilie, gigli, orchidee, sassifraghe, ranuncoli, asperule, dentarie, ofridi, ellebori, epatiche.
Particolarmente vistosi sono il giglio rosso (Lilium bulbiferum croceum), proprio di pendii assolati e asciutti, il giglio martagone (Lilium martagon), che cresce nelle faggete meno fitte, l’aquilegia (Aquilegia ottonis), abbondante nei pascoli e nei terreni incolti, la genziana appenninica (Gentiana dinarica), di un azzurro intenso, e la già citata Iris marsica.

Non è facile avvistare gli animali
La fauna dei Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise offre esempi di eccezionale valore, con specie che da sole potrebbero giustificare l’esistenza dell’area protetta. Dopo anni di intolleranza e persecuzioni, essa è oggi difesa nella sua totalità, grazie all’opera, sia educativa che di tutela, svolta dall’Ente Parco negli ultimi anni. Per i visitatori non è facile avvistare gli animali, perché questi sono per lo più sfuggenti, elusivi e circospetti, forse a ricordo della negativa esperienza con l’uomo. Tuttavia in alcune stagioni dell’anno e in particolari circostanze tipo tranquillità, silenzio e rispetto dell’ambiente, è possibile osservare anche gli animali più spettacolari e rappresentativi del Parco Nazionale, come il camoscio d’Abruzzo, l’orso bruno marsicano, il lupo, il cervo e l’aquila reale.

Una grande varietà di animali
Oggi il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ospita una grande varietà di animali che un tempo occupavano un areale assai più esteso nell’Appennino: 60 specie di mammiferi, 300 di uccelli, 40 di rettili, anfibi e pesci, e moltissime specie di insetti, molte delle quali specie endemiche.
Per quanto riguarda gli anfibi vanno sicuramente ricordati: la Salamandra pezzata appenninica (Salamandra salamandra gigliolii), la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), entrambe localizzate nelle faggete più fresche ed intatte.
Frequenti sono anche l’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata pachypus) e il Rospo comune (Bufo bufo spinosus), proprio di quasi tutte le vallate meno fredde.

Il tritone punteggiato
Di particolare interesse possiamo ricordare il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris meridionalis), rinvenuto nelle acque di Lago Vivo ed il Tritone crestato (Triturus cristatus carnifex), abbastanza frequente nelle acque poco mosse e stagnanti.

Il primo Parco Nazionale europeo
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato il primo Parco nazionale europeo, e uno dei primi al mondo, a disciplinare e controllare, oltreché sviluppare, anche la ricerca e la raccolta entomologica; cura da tempo, tra i propri filoni prioritari di attività e di indagine, anche lo studio degli insetti, nella convinzione che questi piccoli e trascurati esseri viventi giochino un ruolo fondamentale nell’equilibrio ecologico, nella conoscenza della realtà biogeografica, e nella testimonianza della biodiversità.

Per maggiori informazioni visitate il sito web del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

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