Appello Forum italiano dei movimenti per l’acqua

Il 12 e 13 giugno dell’anno scorso, un numero impressionante di italiani – dovete pensare che non c’erano partiti o forze particolari dietro di loro – hanno votato per affermare che l’acqua è un bene comune, un diritto umano universale che deve essere gestito in modo partecipativo senza mettere al centro di tutto il profitto.

Acqua in bottiglia: l’Italia detiene il record di consumo pro capite

 In Italia si consumano 192 litri di acqua minerale procapite, viene così confermato il record in Europa del Belpaese come paese con il più alto consumo di acqua in bottiglia. La media nazionale è doppia rispetto a quella europea, nel 2009 sono stati imbottigliati 12,4 miliardi di litri, di cui solo l’8% destinato al mercato estero. Un volume di affari di 2,3 miliardi di euro, rimasto invariato rispetto all’anno precedente, ma in continua ascesa negli ultimi trent’anni. Dal 1980 ad oggi i consumi sono aumentati di 5 volte e con loro anche la produzione di acqua imbottigliata. Una crescita smisurata cui però non è corrisposto un proporzionale aumento delle tariffe pagate dalle società imbottigliatrici alle Regioni italiane, spesso ancora stabilite da regio decreto come in Molise e in Sardegna o da regolamenti di oltre 30 anni fa, come la legge regionale del 1977 della Liguria.
A denunciare il quadro nazionale delle concessioni dell’acqua sono Legambiente e la rivista Altreconomia che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, tornano a fare il punto della situazione sulla gestione idrica in Italia con il dossier Acque Minerali: la privatizzazione delle sorgenti in Italia.

Acqua bene comune: la manifestazione il 26 gennaio a Roma

 Si svolgerà a Roma il 26 marzo prossimo una manifestazione nazionale indetta dai comitati per l’acqua ‘bene comune’, per chiedere ai cittadini di partecipare al referendum sull’acqua pubblica e per fermare il nucleare. Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle ore 14 e alle ore 17 ci sarà un concerto a piazza San Giovanni. L’appuntamento è stato presentato a Roma, nella sede della Federazione nazionale della stampa. Il primo quesito del referendum riguarda l’abrogazione dell’articolo 23 bis decreto Ronchi inerente la privatizzazione del servizio idrico, del trasporto pubblico locale, e l’igiene urbana. Il secondo quesito, invece, chiede l’abolizione o meno della remunerazione sul capitale investito, cioè il profitto garantito ai soggetti privati.

I movimenti per l’acqua uniti per difendere le risorse dalla privatizzazione

 Da sabato scorso è scattata una grande alleanza per difendere l’acqua, “uno degli schieramenti piu’ ampi che si sia mai visto in Italia“. La difesa della gestione pubblica dell’oro blu unisce, infatti, amministrazioni locali di centrodestra e di centrosinistra, ambientalisti, associazionismo cattolico, consumatori e mondo sindacale: nasce l’Associazione del Coordinamento nazionale degli Enti locali per l’acqua. I distinguo, naturalmente, non mancano, ma il fronte che si sta consolidando via via per tenere “l’acqua fuori dal mercato e i profitti fuori dall’acqua” è sempre più ampio e sempre piu’ convinto della necessità di scendere in campo per tentare il tutto per tutto di fronte ad una strada che appare senza ritorno, quella dell’oro blu come mezzo per fare soldi.