Trivelle off-shore in Italia: l’allarme di Legambiente, sono più di 100

Cento nuove trivelle ”ipotecano il futuro del mare e del territorio italiano”. Questo quanto emerge dal dossier nazionale ‘Texas Italia’ di Legambiente, presentato oggi da Goletta Verde a Monopoli, in provincia di Bari, secondo il quale ”a oggi nel Belpaese sono stati rilasciati 95 permessi di ricerca di idrocarburi, di cui 24 a mare, interessando un’area di circa 11 mila chilometri quadrati e 71 a terra, per oltre 25 mila kmq. A queste – riferisce ancora il dossier – si devono aggiungere le 65 istanze presentate solo negli ultimi due anni, di cui ben 41 a mare per una superficie di 23 mila kmq”.

Riciclo materiali pericolosi: un nuovo futuro per gli oli lubrificanti

 Nel primo semestre 2010, più del 25% delle basi lubrificanti consumate in Italia, provenivano dalle aziende della rigenerazione. Su circa 225mila tonnellate di oli lubrificanti, oltre un quarto provengono infatti dalle aziende che trasformano un rifiuto pericoloso come l’olio usato in un lubrificante ecosostenibile e di qualità. E’ quanto emerge dal rapporto Consorzio Obbligatori Oli Usati.

Auchan e WWF insieme per la biodiversità

Auchan e WWF celebrano oggi il successo della loro partnership presentando una serie di iniziative rivolte alla difesa della biodiversità, ad un anno dall’avvio del progetto di messa al bando del sacchetto di polietilene. Da giugno 2009 infatti Auchan ha risparmiato all’ambiente 30 milioni di shopper grandi in polietilene e 180 milioni di sacchetti piccoli, per un totale di 1458 tonnellate di plastica, pari a una superficie di 45mila chilometri quadrati (circa due volte la superficie della Toscana). Al loro posto sono state proposte differenti alternative eco-attente, ma una in particolare è stata spinta con grande vigore: la ‘borsa milleusi’, da portare avanti e indietro e sostituita gratuitamente in caso di rottura; ne sono stati venduti fino ad oggi 1 milione e 200 mila esemplari.

Internet inquina come un boeing che decolla: ecco i risultati del Green It Report 2010

 Inquinanti come gli aerei. Sono le Ict (information and communication technology): Internet, posta elettronica, contenuti on-line, social network e tutte le nuove tecnologie intorno a cui ruota l’economia e la comunicazione moderna. Altro che immateriali. Se andiamo a misurare le emissioni di Co2, il loro peso si sente eccome: le Ict sono responsabili del 2% delle emissioni totali, la stessa percentuale che viene originata dal trasporto aereo. A rivelarlo è il Green It Report 2010, realizzato dal centro studi Cresit dell’università degli studi dell’Insubria di Varese, in collaborazione con la San Francisco State University e curato da PricewaterhouseCoopers (per la verifica dei risultati).

Golfo del Messico: animali in fuga dal petrolio lasciano spazio a zone morte

 Come gli animali in fuga da un bosco in fiamme, anche quelli che vivevano nelle zone del Golfo del Messico colpite dalla marea nera stanno cercando di trovare rifugio vicino alle coste, in cerca di acque pulite. La conferma delle osservazioni di scienziati e pescatori viene da due ricerche, secondo cui intorno alla zona del disastro si stanno creando delle ‘zone morte’, dove la vita è impossibile. E a contribuire alle difficoltà degli animali potrebbe esserci un altro pericolo, quello dell’arsenico.

Eco-ottimismo: arriva il libro che smitizza le ipotesi catastrofiste sul global warming

 Il riscaldamento globale e l’effetto serra sono colpa dell’uomo; per effetto del global warming tutto il mondo è attraversato da ondate di caldo senza precedenti. Sono solo alcuni dei luoghi comuni sfatati, attraverso spiegazioni scientifiche, in “No slogan. L’eco-ottimismo al tempo del catastrofismo” (Sangel Edizioni, 8 euro). Un libro-intervista in cui Mario Masi, giornalista esperto di tematiche ambientali passa al setaccio gli slogan catastrofistici su clima e ambiente insieme a Luigi Mariani, esperto di Agrometereologia all’Università di Milano e Teodoro Georgiadis, Senior Scientist del Cnr-Ibimet. Il libro sarà presentato a Roma il 30 giugno alle 15, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, nell’ambito della Festa dei Giovani di Fareambiente.

Piramide alimentare: non più solo calorie, ora contano anche le emissioni di Co2

Ogni pietanza ha il suo impatto sull’ambiente, e nella scelta del menu ora non sembrano contare piu’ solo le calorie ma anche il contributo al risparmio di emissioni di Co2 nel Pianeta e la quantità di acqua utilizzata nel ciclo di produzione. E la piramide alimentare – progettata nel 1992 dall’Us Department of Agricolture per diffondere un tipo di alimentazione equilibrato – non basta più. Arriva perciò una doppia piramide che rivoluziona il modello progettato diciotto anni fa e verra’ presentata dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) www.barillacfn.com, in un convegno internazionale a Milano. Si tratta di una piramide a doppia valenza (alimentazione e ambiente) che posiziona i cibi non solo in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma anche rispetto al loro impatto sull’ambiente.

Energia nucleare: la Corte Costituzionale rigetta i ricorsi delle Regioni

 La Corte Costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da dieci Regioni sulla legge delega del 2009 sul nucleare, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili. A impugnare la legge n. 99 del 2009 che ha conferito al governo la delega per la riapertura degli impianti nucleari in Italia sono state Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Basilicata, Lazio, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Molise. Anche il Piemonte aveva fatto ricorso alla Consulta che però la nuova giunta guidata dal leghista Roberto Cota ha deciso di ritirare.

Inquinamento: con l’MCS a rischio la capacità riproduttiva dell’uomo

Inquinare l’ambiente equivale a inquinare l’uomo mettendo a repentaglio la sua stessa capacità riproduttiva e quindi la sua futura sopravvivenza. Una malattia, già riconosciuta negli Stati Uniti, in Giappone e in Canada, racconta bene gli effetti sulla salute di tutte le scelte con cui intossichiamo il cibo che mangiamo e gran parte di cio’ che usiamo nella vita quotidiana. Si chiama MCS, sensibilità chimica multipla, e come dice il nome stesso è una particolare intolleranza verso una serie di sostanze chimiche in determinate condizioni di contesto.

British Petroleum, spopolano le parodie. Lo sversamento è costato sin’ora 1,6 miliardi di dollari

La British Petroleum (Bp) ha speso 1,6 miliardi di dollari sino ad ora in conseguenza della marea nera nel Golfo Del Messico. Lo annuncia la stessa compagnia petrolifera. La cifra di 1,6 miliardi di dollari (circa 1,3 miliardi di euro) include solo 60 dei 360 milioni di dollari stanziati per la creazione delle isole artificiali lungo le coste della Louisiana, precisa Bp in un comunicato. Nella somma di 1,6 mld sono conteggiate le spese sostenute dal gruppo per contenere la fuoriuscita di petrolio, i finanziamenti agli Stati colpiti e alle autorità federali, i primi rimborsi.

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