Aspettando l’auto elettrica l’Italia inquina sempre di più

Mentre si discute sul futuro dell’auto elettrica, gli italiani continuano ad inquinare facendo un uso poco intelligente della quattro ruote. E così, mentre il 74% della popolazione valuta la possibilità di passare all’auto elettrica (dati Deloitte), l’82% della domanda di mobilità è coperta dai mezzi privati. Una percentuale tra le più alte d’Europa. A rilevarlo è Ambiente Italia 2011, il rapporto annuale di Legambiente elaborato dall’istituto di ricerche Ambiente Italia edito da Edizioni Ambiente.

Il tasso di motorizzazione in Italia
L’Italia presenta ormai da anni un tasso di motorizzazione riguardo il numero di auto ogni 1.000 abitanti decisamente superiore alla media europea. Nel 2008, ad esempio, il valore del Belpaese è stato pari a 601 auto ogni 1.000 abitanti (erano 598 nel 2007 e 483 nel 2000) contro le 470 dell’Unione europea, le 498 della Francia, le 475 del Regno Unito. Ci si muove quindi sempre in auto (12.070 passeggeri per Km/abitante), pochissimo in tram o metro (109 passeggeri) e poco in treno (835).

Una road map per un’economia low carbon entro il 2050: l’Ue si riunisce l’8 marzo

 La Commissione europea presentera’ il prossimo 8 marzo la sua ”road map” per il passaggio ad un’economia a basso contenuto di carbonio nel 2050. L’obiettivo per quella data fissato dall’Ue prevede un taglio delle emissioni di CO2 fra l’80% e il 95% entro il 2050. Il documento, annuncia Bruxelles, fornira’ ”percorsi pragmatici ed efficienti dal punto di vista dei costi per i settori economici chiave, per raggiungere l’obiettivo”. Lo stesso giorno la Commissione europea presentera’ anche un piano sul fronte dell’efficienza energetica. L’Unione europea infatti non raggiungera’ il suo target di aumento del 20% dei risparmi di energia se gli Stati membri non compieranno qualche sforzo in piu’. Mentre il piano prevede nuove misure per arrivare all’obiettivo del 2020, la road map mostra come ulteriori investimenti in tecnologie pulite ed efficienti possano portare a tagli piu’ elevati di CO2 nei prossimi decenni.

Expo 2015: a Milano 8km di pista ciclabile dal duomo alla fiera

 In bicicletta dal Duomo di Milano, attraversando i comuni di Rho-Pero, per arrivare al polo fieristico dell’Expo: 8 km di pista ciclo-pedonale, per un costo di 6.5 milioni di euro, già avviata e da terminare nel 2013. E’ questa “la prima opera per l’Expo – ha detto alla presentazione in Provincia, l’assessore ai Trasporti, Giovanni De Nicola – un’opera innovativa progettata dal Politecnico, dal Centro studi Pim e da Brera, una pista che cura l’arte e che ha tre attraversamenti: sulla ferrovia, sull’Olona e sulla strada del Sempione“.

La green-way
Chiamarla pista ciclabile – ha commentato il presidente della Provincia, Guido Podestà – è riduttivo: è una ‘green way’ con opere d’ingegneria, creative e architettoniche, che riqualificano l’ambiente; una ricucitura fantastica del territorio, con tracciati già esistenti e altre da realizzare, che renderà appagante andare in bicicletta“.

Nuovi limiti di Co2/Km per i veicoli commerciali leggeri: Strasburgo dà l’ok

Luce verde del Parlamento europeo, a Strasburgo, a un progetto di regolamento che definisce i livelli di emissioni di Co2 consentiti per i veicoli commerciali leggeri, imponendo di ridurle a 147 grammi a Km entro il 2020 in tutta la Ue. Gli eurodeputati hanno accolto il compromesso raggiunto tra i 27 stati membri secondo cui la media delle emissioni dei veicoli utilitari dovrà passare da 200 a 175g di C02 al km tra il 2014 e il 2017, per arrivare al traguardo dei 147g/km nel 2020. In caso il limite venga superato di più di tre grammi, scatteranno multe di 95 euro per grammo a partire dal 2019.

How much Co2 is created by: un sito per misurare le emissioni di Co2

 Quanta anidride carbonica produce un americano rispetto a un europeo? E quante emissioni comporta un matrimonio in grande stile, o andare su Facebook? General Electric ha lanciato un’applicazione online, ‘How Much CO2 is created by‘, creata dal designer David McCandless per ‘tradurre’ in emissioni di CO2 le piu’ comuni attivita’ quotidiane. Basta andare sul sito http://visualization.geblogs.com/visualization/co2/ per accedere a tantissimi dati sull’impronta umana sul pianeta in termini di anidride carbonica, costruendosi poi le proprie classifiche personali, in base alla quantita’ di emissioni prodotte.

Un 2011 contro plastica e fertilizzanti: l’impegno dell’Onu per salvare l’ambiente

 Fertilizzanti e plastica: sono loro le nuove minacce che mettono a rischio la salute del Pianeta e alle quali sarà necessario dare presto una risposta. E’ questa una delle conclusioni dell’edizione 2011 del Libro dell’anno del Programma Onu per l’Ambiente.

I danni ambientali dei fertilizzanti
Negli ultimi 50 anni, la concentrazione di fosforo nelle acque dolci e nel terreno del Pianeta è cresciuto di almeno il 75%, mentre il flusso stimato di fosforo scaricato dalla terra nell’ambiente marino è di circa 22 milioni di tonnellate l’ anno. Nel documento Onu si evidenzia la grande opportunità di riciclo: nelle megacittà dei paesi in via di sviluppo vengono scaricati in mare fino al 70% delle acque reflue.

Una nuova Rainbow Warrior

 La nave ammiraglia di Greepeace, la Rainbow Warrior II è arrivata ad Hong Kong nel suo tour asiatico d’addio, perché per la Rainbow Warrior II è arrivato il tempo di andare in pensione. Il tour d’addio della nave ammiraglia di Greenpeace segna 40 anni di azioni dell’associazione ambientalista.
Questa nave di Greenpeace è stata comprata 22 anni fa con il denaro delle donazioni ricevute da Greenpeace dopo che i servizi segreti francesi avevano cannoneggiato la Rainbow Warrior I in Nuova Zelanda nel 1985.

E’ allarme miele contaminato da mails ogm MON810

 Il miele in cui è riscontrabile la presenza di polline di mais MON 810 e gli integratori alimentari a base di polline contenenti la medesima varietà di mais sono alimenti prodotti a partire da Ogm” e di conseguenza devono essere soggetti ”ad un’autorizzazione all’immissione in commercio” ”indipendentemente dal fatto che tale materiale sia stato incluso intenzionalmente o meno”. E’ quanto afferma Coldiretti commentando le conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia Bot su una pronuncia relativa alla presenza di dna geneticamente modificato nel miele richiesta dal Tribunale amministrativo della Baviera al quale si è rivolto un produttore tedesco di miele che ha rilevato nel proprio miele tracce di polline di mais Ogm (varietà MON810) coltivato in un campo posto in prossimità.

La caldaia che non inquina è in prova in una scuola di Pordenone

Partita la sperimentazione di una ‘caldaia’ che fa a meno di combustibili fossili e quindi non inquina. Ed un primo prototipo funzionante di questa nuova generazione di caldaie di media taglia, e ad alta efficienza, è stato installato in un comprensorio scolastico di Pordenone. Lo annuncia il parco scientifico Area Science Park di Trieste riferendo che si tratta di “un vero salto tecnologico nel settore” e di un’innovazione “in corso di brevetto, da cui presto nascerà in Area Science Park, in collaborazione con Stp, uno spin-off imprenditoriale” del parco scientifico triestino.

Inquinamento: Cina e Usa influiscono maggiormente sui cambiamenti climatici

 Non c’é molta differenza tra nord e sud del mondo quando si guarda al numero dei disatri naturali. Ma la disparità aumenta a favore del sud quando si calcolano gli impatti. Eppure nella classifica sono in testa Cina e Usa, sia per i danni economici che per il numero di eventi. Questo quanto emerge dal convegno sull’economia delle calamità naturali e la riduzione degli impatti organizzato dal Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc), e iniziato oggi a Venezia.

Le catastrofi naturali
Secondo Carlo Carraro, direttore scientifico del Cmcc e della Fondazione Eni Enrico Mattei, le catastrofi naturali sono state “particolarmente intense nel corso del 2010”. Proprio dalle serie storiche, afferma Carraro, emerge infatti che gli eventi sono “innegabilmente crescenti” mentre gli impatti a livello globale sono “decrescenti”, sia per il numero di morti che per le conseguenze delle malattie. A ben vedere, osserva l’esperto del Cmcc, tra nord e sud del mondo il numero di fenomeni è più o meno lo stesso, ma alle latitudini meridionali del globo “le catastrofi ambientali sono ancora delle catastrofi”.