Un 2011 contro plastica e fertilizzanti: l’impegno dell’Onu per salvare l’ambiente

di Redazione 54 views0

 Fertilizzanti e plastica: sono loro le nuove minacce che mettono a rischio la salute del Pianeta e alle quali sarà necessario dare presto una risposta. E’ questa una delle conclusioni dell’edizione 2011 del Libro dell’anno del Programma Onu per l’Ambiente.

I danni ambientali dei fertilizzanti
Negli ultimi 50 anni, la concentrazione di fosforo nelle acque dolci e nel terreno del Pianeta è cresciuto di almeno il 75%, mentre il flusso stimato di fosforo scaricato dalla terra nell’ambiente marino è di circa 22 milioni di tonnellate l’ anno. Nel documento Onu si evidenzia la grande opportunità di riciclo: nelle megacittà dei paesi in via di sviluppo vengono scaricati in mare fino al 70% delle acque reflue.

I danni ambientali della plastica
Quanto alla plastica, provoca un danno diretto alla natura e intossica gli animali, potenzialmente anche quelli in cima alla catena alimentare, come il pesce spada. Il problema è che non si conoscono le esatte quantità di plastica e microplastiche che arrivano negli oceani. Quel che è noto è il forte consumo pro capite, dagli imballaggi alle buste di plastica: in Nord America ed Europa occidentale si parla di circa 100 kg a testa ogni anno, ma si prevede una crescita fino a 140 kg entro il 2015.

Il riciclo
E mentre sale il consumo anche in Asia (dai 20kg attuali ai 36 per il 2015), l’unica soluzione più rapida è quella del riciclo. Nel caso dell’Europa i tassi di riciclo di questo materiale variano dal 25% in diversi paesi ad oltre l’80% in Norvegia e Svizzera. “I casi del fosforo e della plastica in mare – spiega Achim Steiner, direttore dell’Unep – mettono in rilievo il bisogno urgente di colmare vuoti a livello scientifico, ma anche di accelerare la transizione globale ad un’economia verde, efficiente dal punto di vista delle risorse, per realizzare uno sviluppo sostenibile e occuparsi della questione povertà“.

L’appello per trovare nuove soluzioni
Di qui l’idea dell’Unep di lanciare consultazioni a livello globale e regionale sulle prossime sfide chiave dal punto di vista scientifico, per trovare soluzioni e nuove opportunità, dal punto di vista produttivo e dell’occupazione.

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