Clima: meteorologia astrale, cicli vegetativi e agricoltura

 Parlare di meteorologia astrale può sembrare oggi una cosa anacronistica ai non addetti. Ciò può indurre in errore, sia perché il problema meteorologico, nonostante i progressi fatti, è sempre di attualità, sia perché l’ uomo semplice dei campi si mostra di elaborare le previsioni mediante la capacità di osservazione della natura trasmessa di generazione in generazione. Non dimentichiamo, infatti, che le previsioni se sono importanti per la società umana in generale, lo sono ancora di più per il mondo agricolo.

LE PREVISIONI NELL’ ANTICHITA’
Gli antichi basavano le previsioni metorologiche sull’ osservazione del sorgere del sorgere e del tramontare delle stelle. Infatti, sin dai tempi più remoti le attività agreste e marinara erano regolate dai dati astronomici e principalmente dal percorso del sole nello zodiaco, dalle fasi della luna, dal sorgere o dal tramontare delle stelle fisse.

Clima: maggio 2009, il più secco degli ultimi due secoli in Italia. Ma la media è nella norma

 Maggio 2009 è stato il più secco degli ultimi due secoli in Italia, e il terzo per temperature elevate. E’ il primato registrato dalla banca dati del gruppo di Climatologia storica dell’ Istituto di scienze dell’ atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr), che aveva già registrato il record di piovosità (+54%) del novembre-aprile precedente.

LA PIOGGIA
Dati alla mano – spiega Teresa Nanni dell’ Isac-Cnr – la piovosità è stata del 69% inferiore alla media dei mesi di maggio compresi tra il 1961 e il 1990, il periodo che in climatologia viene convenzionalmente assunto come riferimento“.

LE TEMPERATURE
Record anche per le temperature. “Le settimane estremamente calde che tutti ricordiamo – afferma Nanni – appena mitigate dagli ultimi giorni del mese, posizionano maggio 2009 sul terzo gradino del podio, con un’ anomalia rispetto alla media 1961-90 di +2,9°C. Il primo e secondo posto restano, a pari merito, al maggio del 1828 e del 2003“.

I futurologi e le previsioni azzeccate sul clima: New Scientist ricorda quelli che avevano ragione

 Carestie di massa, esaurimento delle risorse naturali, crolli economici, bombardamento di informazioni: fenomeni dei nostri tempi, ma già previsti da vari intellettuali e scrittori di fantascienza del secolo scorso. La rivista New Scientist ricorda oggi cinque di questi ‘futurologi’ che nei loro scritti hanno immaginato e previsto quello che poi si e’ verificato.

VERNOR VINGE
Informatico e scrittore di fantascienza, nel 1981 definì il concetto di cyberspazio e ha coniato il termine ‘singolarità tecnologica’, idea secondo cui il progresso scientifico raggiungerà un punto in cui oltrepasserà la comprensione umana e darà vita ad un nuovo tipo di civiltà con l’ unione di macchine e uomini in esseri superintelligenti.

Allarme clima: bruciare gli alberi farà ricrescere le foreste

 Gli alberi, negli Stati Uniti occidentali ed in Canada, muoiono più velocemente di quanto non abbiano mai fatto prima. E non solo muoiono, ma non c’ è una sufficiente ricrescita per sostituire gli esemplari morti, né il numero sufficiente di semi piantati per ripopolare le foreste.
Il tasso di mortalità, che è nell’ ordine naturale dell’ 1%, è in molti casi raddoppiato nell’ arco di un solo ventennio. Secondo uno studio effettuato di recente dal Western Ecological Research Center di Arcata, California, e reso noto dalla rivista britannica Nature, l’ aumento della mortalità sarebbe correlato ai cambiamenti climatici. Una situazione che ha portato ad una possibile drastica soluzione.