Mobilità e inquinamento: ogni anno spariscono dall’Italia 500kmq di suolo

Ogni anno in Italia vengono cancellati in media 500 chilometri quadrati di suolo, come se venisse inghiottita l’intera area del comune di Milano. In testa, la Lombardia con il 14% di superfici artificiali, seguono Veneto (11%), Campania (10,7%), Lazio e Emilia-Romagna (9%). E c’e’ poi il caso ”eclatante” di Roma che in 15 anni ha visto le superfici urbanizzate aumentare del 12%. Questo l’aspetto principale su cui si concentra il rapporto annuale ‘Ambiente Italia 2011‘ di Legambiente, presentato a Roma.

Il consumo di suolo in Italia
La stima piu’ attendibile di superfici urbanizzate – secondo il rapporto pubblicato da Edizioni Ambiente – e’ di ”2.350.000 ettari”, pari al 7,6% del territorio nazionale, pari a 415 metri quadri per abitante. ”Il consumo di suolo – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – e’ oggi un indicatore dei problemi del Paese”, cosi’ come il ”dissesto idrogeologico”.

Una road map per un’economia low carbon entro il 2050: l’Ue si riunisce l’8 marzo

 La Commissione europea presentera’ il prossimo 8 marzo la sua ”road map” per il passaggio ad un’economia a basso contenuto di carbonio nel 2050. L’obiettivo per quella data fissato dall’Ue prevede un taglio delle emissioni di CO2 fra l’80% e il 95% entro il 2050. Il documento, annuncia Bruxelles, fornira’ ”percorsi pragmatici ed efficienti dal punto di vista dei costi per i settori economici chiave, per raggiungere l’obiettivo”. Lo stesso giorno la Commissione europea presentera’ anche un piano sul fronte dell’efficienza energetica. L’Unione europea infatti non raggiungera’ il suo target di aumento del 20% dei risparmi di energia se gli Stati membri non compieranno qualche sforzo in piu’. Mentre il piano prevede nuove misure per arrivare all’obiettivo del 2020, la road map mostra come ulteriori investimenti in tecnologie pulite ed efficienti possano portare a tagli piu’ elevati di CO2 nei prossimi decenni.

Arrivano le scarpe biodegradabili: non si buttano, si piantano e fioriscono

 Per chi si affeziona troppo alle proprie scarpe da tennis e soffre all’idea di separarsene, sono in arrivo quelle che si possono piantare in giardino, e da cui cresce una vera e propria pianta. A realizzare le ‘sneakers’ completamente biodegradabili e’ la Oat, un’azienda olandese, che entro poche settimane le mettera’ in vendita sul suo sito. La ricerca sulle scarpe piu’ ‘verdi’ del mondo e’ durata due anni, e per la loro realizzazione si utilizzano canapa, sughero, cotone ‘bio’, plastiche biodegradabili e sbiancanti non clorurati, e sono realizzate completamente in Europa per minimizzare le emissioni dovute ai trasporti.

Louie è sopravvissuto alla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico

 Cinque mesi dopo la fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon, inabissatasi dopo un incendio al largo della Luisiana nel 2010 nel Golfo del Messico, un esemplare maschio di delfino è stato trovato sulla spiaggia di Fourchon in Luisiana intriso di petrolio ma ancora vivo. C’erano molti mammiferi marini morti o morenti nelle acque del Golfo del Messico, Louie, come è stato soprannominato il delfino, era ancora vivo. In Luisiana sono stati trovati 62 delfini dopo il disastro della fuoriuscita di petrolio del Golfo del Messico, tutti tranne due sono stati trovati morti, uno dei due sopravvissuti è morto durante la riabilitazione. Louie è l’unico delfinio riabilitato sopravvissuto al disastro in Luisiana, la peggiore fuoriuscita di petrolio nella storia degli Stati Uniti.

Un complotto in alto mare

 Scandali, bugie, omissioni evidenziati dalla segnalazione di Greenpeace Italia sulla costruzione di un rigassificatore offshore nella zona protetta del Santuario dei Cetacei a largo delle coste tra Pisa e Livorno. Con questo nuovo rapporto, segnala Greenpeace Italia, vengono svelati i gravi retroscena del rigassificatore offshore della OLT. Un esperimento pericoloso, che verrà testato per la prima volta nella zona “protetta” del Santuario dei Cetacei, davanti la costa tra Pisa e Livorno.
A quattro anni dall’autorizzazione dell’impianto, il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a nuove modifiche progettuali che potrebbero aggravare i rischi ambientali di questo progetto. Ancora una volta gli interessi dell’industria calpestano la tutela ambientale.

Celacanto

 Il celacanto (dal greco coilia (κοιλιά), “vuoto”, e acanthos (ἄκανθος), “spina”) è un pesce appartenente alla famiglia dei Latimeriidi. Il celacanto è un rappresentante della più antica linea evolutiva di pesci che si conosca.
Il celacanto è, tra gli animali marini, un pesce di grosse dimensioni e può arrivare fino ai due metri di lunghezza e gli 80 Kg. di peso. Vive in media 60 anni, preferisce nuotare in profondità e predilige andare a caccia durante la notte. Si nutre di anguille, razze, piccoli squali e calamari. Questo pesce, tra tutti gli animali marini, nuota in modo particolare, in quanto muove le pinne a coppia, o le due anteriori, le pettorali o le due posteriori le pelviche. Le femmine hanno un periodo di gestazione di tre anni.

Tartaruga tropicale ritrovata ad Agrigento

 Un enorme e raro esemplare di tartaruga marina Liuto meglio conosciuta come tartaruga coriacea o «dermochelys coriacea» per via della corazza formata da tante placchette ossee disposte a mosaico, che presentava diverse ferite superficiali, è stata trovata il 16 febbraio 2011, agonizzante, nei pressi della Scala dei Turchi di Realmonte da un giovane che all’alba stava facendo jogging in spiaggia.
Secondo gli esperti si tratterebbe di un ritrovamento eccezionale, in quanto la tartaruga marina Liuto, la più grande fra tutte le tartarughe marine, protetta per legge da molti Paesi del mondo perché nella lista rossa delle specie minacciate di estinzione dall’Iucn (Unione Internazionale Conservazione Natura), non vive abitualmente nel Mediterraneo ma nelle acque oceaniche subtropicali.

Expo 2015: a Milano 8km di pista ciclabile dal duomo alla fiera

 In bicicletta dal Duomo di Milano, attraversando i comuni di Rho-Pero, per arrivare al polo fieristico dell’Expo: 8 km di pista ciclo-pedonale, per un costo di 6.5 milioni di euro, già avviata e da terminare nel 2013. E’ questa “la prima opera per l’Expo – ha detto alla presentazione in Provincia, l’assessore ai Trasporti, Giovanni De Nicola – un’opera innovativa progettata dal Politecnico, dal Centro studi Pim e da Brera, una pista che cura l’arte e che ha tre attraversamenti: sulla ferrovia, sull’Olona e sulla strada del Sempione“.

La green-way
Chiamarla pista ciclabile – ha commentato il presidente della Provincia, Guido Podestà – è riduttivo: è una ‘green way’ con opere d’ingegneria, creative e architettoniche, che riqualificano l’ambiente; una ricucitura fantastica del territorio, con tracciati già esistenti e altre da realizzare, che renderà appagante andare in bicicletta“.

Arriva l’ambulanza per gli animali colpiti da catastrofi naturali

 Arriva sulle strade, in aiuto agli animali colpiti da terremoti, inondazioni e altre catastrofi naturali, “Isotta”: la prima unità mobile di soccorso veterinario dell’Enpa (Ente nazionale protezione animali). Lo speciale mezzo di primo soccorso, che prende nome dalla gatta salvata tra le rovine di Onna dopo il terremoto in Abruzzo, sarà allestito con i più moderni dispositivi medico-veterinari. A bordo saranno presenti una macchina per l’ossigenoterapia, una lettiga speciale per trasporto di animali fino a 100 kg che potrà essere usata anche su terreni accidentati e trasformata in tavolo operatorio itinerante, delle guide per il carico di animali pesanti ed un porta-feriti supplementare.

Più calamità naturali e meno fondi: i geologi dalla Gelmini

Allarme dei geologi italiani che, a fronte di un cruciale aumento delle calamità naturali nel nostro Paese soggetto a gravi rischi geoambientali, lamentano la riduzione dei fondi per la ricerca. I geologi, attraverso il loro presidente dell’Ordine Nazionale, Gian Vito Graziano, lanciano quindi un appello al ministro dell’Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, chiedendole un incontro. “E’ necessaria una riforma della governace del territorio” sottolinea Graziano.
“I geologi vedono ridursi finanziamenti in continuo” aggiunge Eugenio Carminati del Comitato di Scienze della Terra del Consiglio Universitario Nazionale (Cun). Mentre il geologo Rodolfo Carosi del Cun aggiunge: “In un Paese la cui sicurezza geoambientale è quotidanamente minacciata da una miriade di avversità naturali, troppo spesso queste avversità si tramutano in calamità per la colpevole miopia dello Stato“.

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