Mutamenti climatici, il NY Times pretende che Obama li affronti

Il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama è finito di recente nel mirino del New York Times, reo secondo il giornale di aver smesso di parlare di mutamenti climatici, di aver eliminato queste due parole dal suo dizionario. Secondo il prestigioso giornale, è ora che Obama li affronti, e di petto.

Il New York Times polemizza con il presidente Barack Obama per via dei mutamenti climatici nel proprio editoriale: il termine “climate change” sembra essere svanito dal vocabolario del presidente. Il New York Times sottolinea come Obama non abbia smesso di parlare di green economy e green management, di energie pulite e rinnovabili e di eventi catastrofici (si pensi all’Uragano Sandy) e tuttavia nel parlare di tutto questo continua a omettere il discorso vero e proprio sul tema dei mutamenti climatici. Il New York Times chiede quindi con grande chiarezza una presa di posizione epocale degli States, una vera politica anti-global warming.

Si tratta di una scelta, questa del New York Times, estremamente interessante: uno storico polo dell’informazione a stelle e strisce non solo bacchetta il presidente per l’evasività con cui si relazione al problema dei cambiamenti climatici, ma giunge a sostenere che con le incredibili possibilità della Casa Bianca (che non necessita sempre dell’approvazione del Congresso), l’obiettivo di una riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2020 (rispetto al 2005) del 17% è possibile. Largamente possibile. Senza dubbio alla portata della Casa Bianca.

Obama aveva definito i mutamenti climatici, durante la sua prima elezione, come uno dei problemi di priorità massima per il genere umano. Il NY Times ricorda al presidente le sue parole, ma come abbiamo visto non solo, gli ricorda anche i suoi poteri. Speriamo che l’editoriale del NYT non resti inascoltato, e che magari anche altri dei maggiori organi di stampa statunitensi possano spendere sull’argomento simili parole.

Photo Credits | jurvetson su Flickr